Attribut:Introduction

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C
We are two housemates and a few months ago we asked ourselves: how to shift our individual practice to a collective one by sharing laundry? Indeed, we have one washing machine in the house that everyone uses for their own personal clothes. After two months of experimentation, we found our rhythm in a practice that finally meets both our needs. We assumed that sustainability in home appliances relied only on energy saving. Slowly, during the process, we realized that social values were a layer of our practice. They were necessary for the good functioning of our contract, and therefore we started acknowledging them. We stopped focusing on the quantification of our research and start appreciating and giving value to the shared rituals. We experimented with a relaxed discipline towards chores. Having to commit to each other and to the task gave us greater satisfaction in the achievement of daily life duties. We perceived it as something wholesome. We share here the methodology that helped us steeping out to our individual practice, because we believe it worth trying it. It is a meaningful opportunity to bring social values in a shared house. To know before reading: *<span class="s1"></span>The different steps are propositions to open dialogue and consent to a methodology *<span class="s1"></span>The propositions can work independently or together *<span class="s1"></span>They need commitments, time and energy on long-term *<span class="s1"></span>The final goal is for the group to build their own practice  +
La spirulina è una microalga, più precisamente un cianobatterio a spirale di circa ¼ di millimetro. Prospera nelle regioni calde e desertiche da più di tre miliardi di anni. Alle origini della vita vegetale e animale, la spirulina ha occupato un ruolo chiave nello sviluppo dell'atmosfera terrestre producendo ossigeno a partire dal diossido di carbonio; e se ci interessa oggi è grazie alle sua proprietà che la rendono un superfood. La ricca costituzione della spirulina è data dalla parete cellulare, costituita da proteine, e che si differenzia dalle altre cellule vegetali di cui la parete è costituita da cellulosa, che ne rende difficile la digestione. La spirulina ha inoltre un'alta concentrazione di vitamine e ferro. Questa composizione ideale e la facilità di assimilazione ne fanno un integratore alimentare ideale per sportivi di alto livello. La spirulina si vende a caro prezzo ma sarebbe semplice e veloce da coltivare. La sua resa è molto buona: sulla stessa superficie, la spirulina produce una quantità di proteine cinquecento volte superiore rispetto a un allevamento bovino, e per produrne un chilo servono 2.500 litri di acqua rispetto ai 13.500 litri per la controparte di carne bovina. Numerose associazioni e ONG (Univers la Vie, Antenna, etc) la coltivano per contribuire alla lotta contro la fame e alla malnutrizione nel mondo. Esiste anche allo stato naturale intorno alla fascia tropicale (Perù, Messico, Ciad, Etiopia, Madagascar, India, ecc.) e persino in Francia, in Camargue. La coltivazione domestica permette di integrare la spirulina alla propria alimentazione quotidiana. La Federazione della Spirulina di Francia raccomanda un consumo di cinquanta grammi di spirulina fresca al giorno, o circa 10 grammi di essiccata. Con questo obiettivo di produzione locale, ci vuole 1 m² di bacino di coltura per persona. '''Informazioni preliminari''' ''Il mezzo di coltura'' La spirulina cresce naturalmente nei laghi vulcanici ricchi di sale e bicarbonato di sodio con un pH elevato, vicino a 10. Questi luoghi costituiscono il suo habitat ideale ma non la sua alimentazione: come i pesci, non si nutre di sale marino. Nella coltivazione di spirulina, l'obiettivo è quello di ricreare il più possibile il suo habitat naturale. Allo stato naturale, la spirulina viene raccolta raramente tranne che dai coltivatori e dai fenicotteri rosa. Nei bacini di coltivazione invece, le raccolte sono più abbondanti e si deve nutrire la coltura regolarmente per permettere il suo rinnovo. Nella coltivazione di spirulina è quindi necessario dissociare il mezzo di coltura dall'ambiente di vita e dal cibo: mezzo di cultura = ambiente di vita + cibo ''L'ambiente di coltura'' La spiruline vit naturellement dans des climats chauds. Quand la température de son milieu de vie est inférieure à 18°C, elle hiberne. Dès 20°C elle commence à se développer. A partir de 30°C sa production s’intensifie fortement. A 37°C, température optimale du milieu, la population augmente d’un quart toutes les huit heures. Au-dessus de 42°C, la spiruline meurt. En France, la culture en extérieure, avec un capot translucide, est possible dès mi-Avril. La profonde couleur verte de la spiruline est obtenue par photosynthèse. Pour cela, la spiruline a besoin d’une forte luminosité mais pas d’exposition longue au soleil. Il est important d’agiter le bassin pour éviter que les spirulines en surface ne brulent et permettre à celles en profondeur de profiter de la lumière. La culture doit faire 20cm de profondeur maximum pour que toute la spiruline bénéficie d’un bon ensoleillement. ''La concentration'' Un des indicateurs de santé de la spiruline est sa concentration. Pour la mesurer il existe un instrument très simple : le spirumètre ou disque de Secchi. Il s’agit d’un disque blanc au bout d’un axe gradué en centimètres. On mesure la concentration de la spiruline en plongeant le disque dans la solution de culture. Lorsque celui-ci disparait, on relève la graduation à la surface, c’est l’indice de concentration de Secchi. Plus l’indice est faible, plus la spiruline est concentrée. Pour une spiruline en bonne santé, la concentration doit être entre 2 et 4. A 2 elle est très concentrée, elle peut être récoltée. A 4 elle est à sa concentration de culture minimale, par exemple après une récolte. Ce tutoriel est réalisé en collaboration avec Gilles Planchon, spécialiste de la culture familiale de spiruline, formateur et chercheur sur les milieux de vie naturel de la micro-algue. Retrouvez [https://youtu.be/kk7um3d8MyQ ici] la vidéo tuto et la [http://lab.lowtechlab.org/index.php?title=Bassin_de_culture_de_spiruline construction d'un bassin de culture familiale].  
La coltura idroponica è la coltura di piante e ortaggi in acqua, senza terra. Le radici sono immerse in un substrato inerte (palline di argilla, sabbia, ecc...) che serve da supporto. La pianta si nutre direttamente dall'acqua, che è arricchita di una soluzione nutritiva. A differenza della coltura idroponica tradizionale, la bioponia (idroponica+biologica) permette di coltivare frutta e verdura in maniera biologica senza ricorrere a fertilizzanti chimici di sintesi. Infatti, in questo caso si useranno dei fertilizzanti organici come letame, tè di lombrichi, urina e tè di compost ossigenato. Nella bioponia, la soluzione nutritiva non è sterile: batteri, microrganismi e funghi possono svilupparsi. Questi micro-organismi attivi trasformeranno sostanze come l'ammoniaca in nitrato, uno dei nutrienti essenziali per la crescita delle piante. Nel nostro caso utilizzeremo una soluzione organica mescolando acqua con urina umana (1% di urina rispetto al volume dell'acqua). La coltura idroponica apporta numerosi vantaggi in alcuni contesti: *Nelle regioni aride, dove terra fertile e acqua scarseggiano, la coltura idroponica permette di risparmiare da 7 a 10 volte il volume d'acqua necessario per l'irrigazione rispetto all'agricoltura convenzionale e permette di evitare stress idrici. *Nelle città e nelle aree urbane dove lo spazio disponibile alla coltura in terra è limitato. Infatti, è particolarmente indicata alla coltura in spazi ristretti (tetti degli immobili, appartamenti, fabbriche dismesse...). Poiché può essere sviluppata in verticale, la coltura idroponica permette di ottenere una produzione per metro quadro superiore alla coltura in terra. Gli abitanti delle città, molto spesso sconnessi dalla natura, potranno inoltre ritrovare il piacere della coltura. *In caso di suolo inquinato. *Consente un migliore controllo degli insetti invasivi. La coltura idroponica, però, può anche presentare degli svantaggi: *Può essere costosa e poco ecologica se praticata in serra con illuminazione artificiale e riscaldamento. *In un sistema idroponico non biologico, la soluzione nutritiva deve essere cambiata regolarmente. L'acqua ricca di minerali e oligoelementi viene scaricata e può influenzare l'ecosistema. In questo tutorial, presentiamo un metodo che evita input chimici. *Poiché l'ambiente è umido e caldo, batteri e malattie possono diffondersi rapidamente. La coltura idroponica richiede un'attenzione particolare e quotidiana alla buona salute delle piante.  
Chaque année, un français produit 320kg (soit environ 90 sacs) de déchets dont 120kg sont des déchets organiques potentiellement valorisables. Ils peuvent notamment servir d’engrais pour les cultures. En campagne, il est simple de composter ses déchets organiques. En ville, c’est plus problématique. Pourtant plus des ¾ des français vivent en milieu urbain, le potentiel de valorisation est donc très important. La production de compost via les déchets organiques ouvre les portes de la culture de plantes et légumes chez soi. En milieu urbain, les objectifs sont variés : *Se réapproprier les méthodes de culture *Tendre vers la souveraineté alimentaire *Dépolluer l’air environnant *Manger des produits de qualité et de proximité Le '''bokashi''' (« matière organique fermentée » en japonais) est une méthode de compostage très efficiente, pouvant être adaptée au contexte urbain. Le bokashi met en œuvre ce qu’on appelle les micro-organismes efficaces (dit EM). '''Que sont les Micro-organismes Efficaces (EM) ?''' Dans la nature, il a été observé que la dégradation de la matière organique en bel humus se fait par une faune et une flore composées de champignons et de bactéries. Ces micro-organismes « effectifs » représentent environ 10% de la population de micro-organismes naturellement présents. Les EM sont un mélange de 80 souches sélectionnées de ces micro-organismes effectifs. Leur utilisation pour le compost permet d’imiter le fonctionnement d’un humus très sain et d’optimiser la bonne dégradation de la matière organique. Le compost utilisant ces micro-organismes est appelé « Bokashi ». A noté que les EM peuvent être utilisés sur des cultures en terre pour ramener de la vie dans un sol pauvre cependant il peut être néfaste de l’utiliser sur des terres où la vie est déjà bien présente car l’équilibre du lieu peut être déréglé par leur action. Il est possible de [http://permaforet.blogspot.fr/2013/09/bokashi-dautomne-me.html récupérer soi-même des souches locales] pour faire ses propres « micro-organismes efficaces », cela nécessite tout de même une bonne maîtrise. Le plus simple est de se procurer des souches sur internet, en France notamment auprès de [http://www.synbiovie.fr/ Bertrand Grevet], spécialiste du sujet. Les Micro-organismes Efficaces se présentent sous 2 formes : *Les EM 1 : ce sont des souches concentrées qui nécessitent une étape avant utilisation : il faut les « activer » avec de la mélasse. *Les EM A (pour micro-organismes efficaces activés ou fermentés) : le mélange avec la mélasse a été réalisé en amont, cependant la durée de conservation est courte (de l’ordre d’un mois). Il est tout de même préférable de se fournir directement des EM A. '''Fonctionnement du Bokashi ?''' Le bokashi est le produit obtenu par la fermentation des déchets organiques inséminé par des EM A. Il faut le fermer hermétiquement après chaque utilisation pour que les bactéries se développent au mieux, avec une température de 20°C à 25°C. Le résultat du compostage est : *Un jus très nutritif pour les plantes (à diluer à 1% avec de l’eau) *Un compost solide riche en minéraux et micro-organismes Par l’utilisation d’un contenant étanche et hermétique, le bokashi est particulièrement adapté au contexte urbain, hors sol : Il est fermé, ne sent pas, le compostage est rapide permettant un bac de petite taille et le jus est directement utilisable pour de la culture hors sol (en pot de terre ou sur substrat). Ce tutoriel est réalisé en collaboration avec Léon-Hugo Bonte, paysagiste décorateur, adepte de la culture d’intérieur hors sol, utilisateur régulier du bokashi et des EM depuis de nombreuses années. '''Retrouvez [https://youtu.be/JLqSRKNIwYs ICI] la vidéo tuto.''' '''Retrouvez dans [https://lowtechlab.org/assets/files/rapport-experimentation-habitat-low-tech-low-tech-lab.pdf ce rapport] une analyse à l'usage de ce compost Bokashi, ainsi que des 11 autres low-techs expérimentées lors du projet En Quête d'un Habitat Durable.'''  
Chaque année, un français produit 320kg (soit environ 90 sacs) de déchets dont 120kg sont des déchets organiques potentiellement valorisables. Ils peuvent notamment servir d’engrais pour les cultures. En campagne, il est simple de composter ses déchets organiques. En ville, c’est plus problématique. Pourtant plus des ¾ des français vivent en milieu urbain, le potentiel de valorisation est donc très important. La production de compost via les déchets organiques ouvre les portes de la culture de plantes et légumes chez soi. En milieu urbain, les objectifs sont variés : *Se réapproprier les méthodes de culture *Tendre vers la souveraineté alimentaire *Dépolluer l’air environnant *Manger des produits de qualité et de proximité Le '''bokashi''' (« matière organique fermentée » en japonais) est une méthode de compostage très efficiente, pouvant être adaptée au contexte urbain. Le bokashi met en œuvre ce qu’on appelle les micro-organismes efficaces (dit EM). '''Que sont les Micro-organismes Efficaces (EM) ?''' Dans la nature, il a été observé que la dégradation de la matière organique en bel humus se fait par une faune et une flore composées de champignons et de bactéries. Ces micro-organismes « effectifs » représentent environ 10% de la population de micro-organismes naturellement présents. Les EM sont un mélange de 80 souches sélectionnées de ces micro-organismes effectifs. Leur utilisation pour le compost permet d’imiter le fonctionnement d’un humus très sain et d’optimiser la bonne dégradation de la matière organique. Le compost utilisant ces micro-organismes est appelé « Bokashi ». A noté que les EM peuvent être utilisés sur des cultures en terre pour ramener de la vie dans un sol pauvre cependant il peut être néfaste de l’utiliser sur des terres où la vie est déjà bien présente car l’équilibre du lieu peut être déréglé par leur action. Il est possible de [http://permaforet.blogspot.fr/2013/09/bokashi-dautomne-me.html récupérer soi-même des souches locales] pour faire ses propres « micro-organismes efficaces », cela nécessite tout de même une bonne maîtrise. Le plus simple est de se procurer des souches sur internet, en France notamment auprès de [http://www.synbiovie.fr/ Bertrand Grevet], spécialiste du sujet. Les Micro-organismes Efficaces se présentent sous 2 formes : *Les EM 1 : ce sont des souches concentrées qui nécessitent une étape avant utilisation : il faut les « activer » avec de la mélasse. *Les EM A (pour micro-organismes efficaces activés ou fermentés) : le mélange avec la mélasse a été réalisé en amont, cependant la durée de conservation est courte (de l’ordre d’un mois). Il est tout de même préférable de se fournir directement des EM A. '''Fonctionnement du Bokashi ?''' Le bokashi est le produit obtenu par la fermentation des déchets organiques inséminé par des EM A. Il faut le fermer hermétiquement après chaque utilisation pour que les bactéries se développent au mieux, avec une température de 20°C à 25°C. Le résultat du compostage est : *Un jus très nutritif pour les plantes (à diluer à 1% avec de l’eau) *Un compost solide riche en minéraux et micro-organismes Par l’utilisation d’un contenant étanche et hermétique, le bokashi est particulièrement adapté au contexte urbain, hors sol : Il est fermé, ne sent pas, le compostage est rapide permettant un bac de petite taille et le jus est directement utilisable pour de la culture hors sol (en pot de terre ou sur substrat). Ce tutoriel est réalisé en collaboration avec Léon-Hugo Bonte, paysagiste décorateur, adepte de la culture d’intérieur hors sol, utilisateur régulier du bokashi et des EM depuis de nombreuses années. '''Retrouvez [https://youtu.be/JLqSRKNIwYs ICI] la vidéo tuto.''' '''Retrouvez dans [https://lowtechlab.org/assets/files/rapport-experimentation-habitat-low-tech-low-tech-lab.pdf ce rapport] une analyse à l'usage de ce compost Bokashi, ainsi que des 11 autres low-techs expérimentées lors du projet En Quête d'un Habitat Durable.'''  
Ogni anno, un francese produce 320kg (ossia circa 90 sacchi) di rifiuti di cui 120kg sono rifiuti organici potenzialmente recuperabili. Possono in particolare servire da fertilizzanti per le colture. In campagna, è facile di compostare i rifiuti organici.. In città, è più problematico . Eppure più di 3/4 dei francesi vivono nelle aree urbane, il potenziale di valorizzazione è molto importante. La produzione di compost attraverso i rifiuti organici apre le porte della coltivazione di piante e ortaggi a casa. In ambiente urbano, gli obiettivi sono vari : * Riappropriarsi dei metodi di coltivazione * Tendere verso la sovranità alimentare * Disinquinare l'aria circostante * Mangiare prodotti di qualità e di prossimità Il "bokashi" ("materia organico fermentata" in giapponese) è un metodo di compostaggio molto efficiente, que può essere adattato al contesto urbano. Il bokashi ricorrere agli microrganismi efficaci (detti EM). "Che cosa sono i microrganismi efficaci (EM)?" In natura, é stato osservato che la degradazione della materia organica in bel humus avviene per mezzo di una fauna e una flora composte di funghi e batteri. Questi microrganismi "effettivi" rappresentano circa il 10%della popolazione di microrganismi presenti naturalmente. Gli EM sono una miscela di 80 ceppi selezionati di questi microrganismi effettivi. Il loro utilizzo per il compost permette di imitare il funzionamento di un humus molto sano e di ottimizzare la buona degradazione della materia organica. Il compost che utilizza questi microrganismi é chiamato "Bokashi". Ha notato che gli EM possono essere utilizzati su colture di terra per riportare la vita in un suolo povero ma può essere nefasto usarlo su terreni dove la vita é già ben presente perché l'equilibrio del luogo può essere alterato dalla loro azione. E possibile recuperare se stesso dei ceppi locali per fare i propri "microrganismi efficaci", ciò richiede comunque una buona padronanza. Il modo più semplice è procurarsi ceppi su Internet, in Francia in particolare presso Bertrand Grevet, specialista del soggetto I Microrganismi efficaci si presentano in 2 forme : * Gli EM 1 : sono ceppi concentrati che richiedono una fase prima dell'uso : bisogna "attivarli" con melassa. * Gli EM A (per microrganismo efficaci attivi ou fermentati) : la miscela con la melassa è stata realizzata a monte, ma la durata di conservazione è breve (dell'ordine di un mese). È comunque preferibile procurarsi direttamente gli EM A. Funzionamento del Bokashi ? Il bokashi é il prodotto ottenuto dalla fermentazione dei rifiuti organici inseminata dagli EM A. Deve essere chiuso ermeticamente dopo ogni utilizzo affinché i batteri si sviluppino al meglio, con una temperatura da 20°C a 25°C. Il risultato del compostaggio è : * Un succo molto nutriente per le piante (da diluire all' 1% con acqua) * Un compost solido ricco di minerali e microrganismi Grazie all'utilizzo di un contenitore impermeabile e ermetico, il bokashi é particolarmente adatto al contesto urbano, fuori terra : é chiuso, non sente, il compostaggio é rapido permettendo una vasca di piccole dimensioni e il succo é direttamente utilizzabile per la coltivazione fuori terra (in vaso di terra o su substrato). Questo tutorial é realizzato in collaborazione con Léon-Hugo Bonte, paesaggista decoratore, appassionato della cultura degli interni fuori terra, utente regolare del bokashi e dei EM da molti anni. Ritrovate la video del tuto. In questo rapporto trovate un'analisi sull'uso di questo compost Bokashi, così come degli altri 11 low-techs sperimentati durante il progetto En quête d'un Habitat Durable.  
<nowiki>Ce tutoriel reprend brièvement les étapes de fabrication du concentrateur solaire Lytefire L4 (4m2). <br /><br />Le tutoriel entièrement détaillé est disponible à ce lien (https://lytefire.com/diy-fr) pour un coût de 99€. <br /><br /><br />Cette low-tech est fabriquée d'acier et de miroir. La fabrication requiert de savoir souder, meuler, disquer, percer, boulonner, couper et coller des miroirs. <br /><br />Il s'agit d'un niveau avancé de fabrication. <br /><br /><br />Pour vous aider dans la démarche de fabrication, des formateurs peuvent vous accompagner.</nowiki>  +
L’électricité étant devenue dans notre société actuelle un besoin vital, son accès n’est malheureusement pas garanti pour toutes et tous, notamment dans des zones reculées. Ainsi, utiliser une source d’énergie renouvelable à l’instar d’une éolienne Piggott permettrait d’assurer un apport en électricité en autoconsommation, par exemple pour alimentation d’un éclairage, d’un réfrigérateur ou encore pour la recharge de téléphones portables. Une éolienne a besoin de tourner à une vitesse particulière pour extraire le maximum de puissance électrique issue du vent. Pour cela, un circuit électronique de commande est nécessaire. Si les circuits électroniques commerciaux assurent en théorie la maximisation du rendement de l'éolienne sur toute la plage de vent utile, les montages low tech tels que proposés dans les tutoriels sur le site du LowTechLab ou dans le manuel “Construire une éolienne Piggott” de l’association Tripalium sont basés sur un simple redressement par un pont de diode ce qui ne permet pas d'obtenir les performances maximum sur l'ensemble de la plage de vent considérée. Nous avons mis au point un protocole et un outil de calcul qui permettent d'évaluer les performances d'un montage lowtech et permettent ensuite d'en améliorer le rendement. L'idée notamment est de connaître l'influence des caractéristiques techniques de la génératrice d'une part, et de la batterie d'autre part, afin de concevoir des systèmes éoliens autonomes à base de batteries et générateurs de récupération. Ici nous avons appliqué la démarche sur une éolienne Piggott de 200W avec 2 génératrices autoconstruites ainsi qu’une batterie au plomb de 12V.  +
·        Le Circuit à concevoir est crépusculaire et le point important est qu’il est low cost ce qui est très bénéfique nous, il utilise juste 2 composantes, 2 transistors qui sont géré par 3 résistances ·        Ces transistors du fait du courant incident via le panneau solaire vont stocker une quantité d’énergie qui sera relâchée le soir en absence de luminosité totale, alors de ce fait la batterie va être chargée et pourra redonner le courant emmagasiné en journée à la lampe.  +
Este tutorial ha sido producido en colaboración con Claire Yobé, profesional de la lactofermentación desde hace más de 30 años y formadora en el tema. El objetivo es poder almacenar fácilmente los excedentes de verduras de la huerta a largo plazo (en verano, por ejemplo) o de una compra que sea demasiado grande para la necesidad. <div class="mw-translate-fuzzy"> '''Cifras clave sobre residuos de comida''' *1/3 de los alimentos producidos en el mundo se pierden o se desperdician *En Francia, el 50% de los desperdicios se realizan en casa *Un francés desperdicia 20 kg de comida al año *Las verduras y las frutas son las más desperdiciadas, con un 31% y un 19% de pérdidas, respectivamente. '''¿Qué es la lactofermentación o la fermentación láctica?''' </div> *1/3 des aliments produits dans le monde est perdu ou gaspillé *En France, 50% du gaspillage se fait à la maison *Un français gaspille 20kg d'aliments par an *Les légumes et les fruits sont des plus gaspillés avec respectivement 31% et 19% des pertes '''Qu'est ce que la lactofermentation ou fermentation lactique?''' La lactofermentación es la transformación de los carbohidratos en ácido láctico por medio de fermentos lácticos (microorganismos específicos presentes de forma natural). Esta fermentación se ha utilizado durante siglos para conservar leche (por ejemplo: yogur), verduras (por ejemplo: chucrut), carne (por ejemplo: salchicha) o pescado (por ejemplo: Nuoc-mâm). '''¿Cómo es posible conservar las verduras mediante la fermentación láctica?''' Los vegetales llevan microorganismos en su superficie (hongos microscópicos, bacterias) que, dejados al aire libre, causan putrefacción. En ausencia de aire (anaeróbico) y en presencia de una pequeña cantidad de sal que inhibe los otros fermentos, los de la familia de los fermentos lácticos toman el relevo: es el inicio del proceso de fermentación láctica. Estas bacterias crecen al alimentarse de carbohidratos en los alimentos y los transforman en ácido láctico. A medida que el proceso avanza, la cantidad de ácido láctico aumenta y el jugo se vuelve cada vez más ácido. Esta acidez neutraliza el desarrollo de la putrefacción. Cuando el medio se vuelve suficientemente ácido (pH alrededor de 4), las propias bacterias lácticas se inhiben. El producto se estabiliza, lo que permite una larga vida útil de varios meses o incluso años. '''¿Qué tipos de verduras se conservan con la lactofermentación?''' Es posible conservar casi todas las verduras que se consumen crudas. (ej: coles, pepinos, zanahorias, remolachas, etc.) '''¿Cuáles son los beneficios nutricionales y para la salud de los vegetales lactofermentados?''' 1) Facilitación de la digestión y asimilación de nutrientes. Los fermentos lácticos permiten que los vegetales sean "predigeridos" con enzimas, lo que facilita la digestión y la asimilación de nutrientes y minerales por el cuerpo. 2) Son fuentes de vitaminas. Los vegetales lactofermentados contienen tantas o más vitaminas como los vegetales crudos, incluyendo las vitaminas C, B, K, PP. Esta es la razón por la que los barcos tradicionalmente embarcaban cantidades de chucrut, rico en vitamina C, que evitaban el escorbuto para la tripulación. 3) Contribuyen al buen funcionamiento del intestino y del sistema inmunológico. Los fermentos lácticos son "probióticos" para la flora intestinal, que desempeña un papel importante como barrera inmunitaria. '''¿Cómo comer verduras lactofermentadas?''' Las verduras lactofermentadas se pueden consumir muy regularmente, todos los días, como guarnición, por ejemplo. El consumo excesivo en un momento dado puede causar dolor de estómago debido a la alta acidez. Deben formar parte de una dieta variada y equilibrada. '''¿Existe algún riesgo con la lactofermentación?''' A diferencia de la conservación mediante tratamiento térmico (p. ej. esterilización) o congelación, que puede presentar grandes riesgos en caso de problemas (cierres deficientes, descongelación involuntaria) y causar, por ejemplo, el desarrollo de toxina botulínica, la lactofermentación es un proceso muy seguro. En particular, el medio ácido evita el desarrollo de patógenos Sin embargo, en caso de duda, malos olores o colores inapropiados, no dude en desechar la lata.  
L'objectif est de pouvoir conserver facilement sur le long terme des surplus de champignon issus de vos achats sur les marchés ou bien de vos cueillettes Chiffres clés sur le gaspillage alimentaire: 1/3 des aliments produits dans le monde est perdu ou gaspillé En France, 50% du gaspillage se fait à la maison Un français gaspille 20kg d'aliments par an Lorsque vous avez fait une bonne cueillette de champignons, il vous faut conserver le surplus de champignons. Mais il s'agit d'éviter de les congeler au réfrigérateur, lequel consomme beaucoup d'énergie. Je vous propose 2 techniques de conservation des champignons très faciles.  +
Questo tutorial è realizzato in collaborazione con Claire Yobé, praticando la lattofermentazione da oltre 30 anni e formatrice sull'argomento. L'obiettivo é di poter conservare facilmente a lungo termine eccedenze di ortaggi provenienti dall'orto (ad esempio in estate) o da un acquisto troppo elevato rispetto al fabbisogno. <div class="mw-translate-fuzzy"> Dati chiave sullo spreco alimentare * 1/3 degli alimenti prodotti nel mondo è perso ou sprecato * In Francia, il 50% delgli sprechi avviene a casa * Un francese spreca 20kg di cibo all'anno * Le verdure e la frutta sono più sprecato con rispettivamente il 31% e il 19% delle perdite Che cos'è la lattofermentazione o fermentazione lattica ? </div> *1/3 des aliments produits dans le monde est perdu ou gaspillé *En France, 50% du gaspillage se fait à la maison *Un français gaspille 20kg d'aliments par an *Les légumes et les fruits sont des plus gaspillés avec respectivement 31% et 19% des pertes '''Qu'est ce que la lactofermentation ou fermentation lactique?''' La lattofermentazione è la trasformazione dei carboidrati in acido lattico da parte dei fermenti lattici (microrganismi specifici presenti naturalmente). Questa fermentazione è utilizzato da secoli per la conservazione del latte (ad esempio yogurt), degli ortaggi (ad esempio crauti), della carne (ad esempio salami) o del pesce (ad esempio Nuoc-mâm). Come è possibile conservare le verdure grazie alla fermentazione lattica? Le verdure portano sulla loro superficie microrganismi (funghi microscopici, batteri) che, lasciati all'aria aperta, provocano la putrefazione. In assenza di aria (anaérobica) e in presenza di una leggera quantità di sale che inibisce gli altri fermenti, quelli della famiglia dei fermenti lattici prendono il sopravvento : è l'inizio del processo di fermentazione lattica. Questi batteri si sviluppano nutrendosi dei carboidrati presenti negli alimenti e il trasformano in acido lattico. Man mano che il processo aumenta la quantità i acido lattico, il succo diventa sempre più acido. Questa acidità neutralizza lo sviluppo della putrefazione. Quando il mezzo diventa sufficientemente acido (ph intorno a 4), i batteri lattici sono a loro volta inibiti. Il prodotto diventa stabile, permettendo una lunga conservazione di diversi messi o anni. Quali tipi di verdure conservare con lattofermentazione ? È possibile conservare quasi tutte le verdure che si mangiano crude (es : cavoli, cetrioli, carote, barbabietole, ecc.) Quali sono gli apporti nutrizionali e sulla salute delle verdure lattofermentate ? 1) Facilita la digestione e l’assimilazione dei nutrienti. I fermenti lattici permettono di « pre-digerire le verdure grazie ad enzimi, facilitando la digestione e l’assimilazione di nutrienti e minerali da parte del corpo. Sono fonte di vitamine. Le verdure lattofermentate contengono tante vitamine quante le verdure crude, in particolare le vitamine C, B, K, PP. Per questo tradizionalmente le navi trasportavano quantità di crauti, ricchi in vitamina C, che evitavano lo scorbuto all’equipaggio. 3) Essi contribuiscono al corretto funzionamento dell’intestino e del sistema immunitario. I fermenti lattici sono « pro-biotici » per la flora intestinale, che svolge in particolare un ruolo importante di barriera immunitaria. Come consumare le verdure lattofermentate ? Le verdure lattofermentate possono essere consumate molto regolarmente, ogni giorno, ad esempio comme accompagnamento. Un consumo eccessivo di un colpo può provocare dolori di stomaco a causa di una forte acidità. Devono far parte di una dieta varia ed equilibrata. Ci sono rischi con la lattofermentazione ? Contrariamente alla conservazione mediante trattamento termico (ad esempio sterilizzazione) o al congelamento, che possono presentare grandi rischi in caso di problemi (cattive chiusure, scongelamento involontario) e provocare ad esempio lo sviluppo della tossina botulinica, la lattofermentazione è un trattamento molto sicuro. In particolare, l’ambiente acido evita lo sviluppo di agenti patogeni. Tuttavia, in caso di dubbi, cattivi odori ou colori inappropriati, non esitate a buttare via la conserva.  
Ce tutoriel est réalisé en collaboration avec Claire Yobé, pratiquant la lactofermentation depuis plus de 30 ans et formatrice sur le sujet. L'objectif est de pouvoir conserver facilement sur le long terme des surplus de légumes issus du jardin (en été par exemple) ou d'un achat trop important par rapport au besoin. '''Chiffres clés sur le gaspillage alimentaire''' *1/3 des aliments produits dans le monde est perdu ou gaspillé *En France, 50% du gaspillage se fait à la maison *Un français gaspille 20kg d'aliments par an *Les légumes et les fruits sont des plus gaspillés avec respectivement 31% et 19% des pertes '''Qu'est ce que la lactofermentation ou fermentation lactique?''' La lactofermentation est la transformation des glucides en acide lactique par les ferments lactiques (micro-organismes spécifiques naturellement présents). Cette fermentation est utilisée depuis des siècles pour la conservation du lait (ex: yaourt), des légumes (ex: choucroute), de la viande (ex: saucisson) ou encore du poisson (ex: Nuoc-mâm). '''Comment est-il possible de conserver des légumes grâce à la fermentation lactique?''' Les légumes portent sur leur surface des micro-organismes (champignons microscopiques, bactéries) qui, laissés à l'air libre, provoquent la putréfaction. En l'absence d'air (anaérobie) et en présence d'une légère quantité de sel qui inhibe les autres ferments, ceux de la famille des ferments lactiques prennent le dessus : c'est le début du processus de fermentation lactique. Ces bactéries se développent en se nourrissant des glucides présents dans les aliments et les transforment en acide lactique. Au fur et à mesure du processus, la quantité d'acide lactique augmentant, le jus devient de plus en plus acide. Cette acidité neutralise le développement de la putréfaction. Lorsque le milieu devient suffisamment acide (pH autour de 4), les bactéries lactiques sont elles-mêmes inhibées. Le produit devient stable, ce qui permet une longue conservation de plusieurs mois voir années. '''Quels types de légumes conserver avec la lactofermentation?''' Il est possible de conserver quasiment tous les légumes qui se mangent crus. (ex: choux, concombres, carottes, betteraves, etc) '''Quels sont les apports nutritionnels et sur la santé des légumes lactofermentés?''' 1) Facilitation de la digestion et l'assimilation des nutriments. Les ferments lactiques permettent de "pré-digérer" les légumes grâce à des enzymes, ce qui facilite la digestion ainsi que l'assimilation des nutriments et minéraux par le corps. 2) Ils sont sources de vitamines. Les légumes lactofermentés contiennent autant voir plus de vitamines que les légumes crus, notamment les vitamines C, B, K, PP. C'est pourquoi traditionnellement, les navires embarquaient des quantités de choucroute, riche en vitamine C, qui évitaient le scorbut à l'équipage. 3) Ils participent au bon fonctionnement de l'intestin et du système immunitaire. Les ferments lactiques sont des "pro-biotiques" pour la flore intestinale qui joue notamment un rôle important de barrière immunitaire. '''Comment consommer les légumes lactofermentés?''' Les légumes lactofermentés peuvent se consommer très régulièrement, tous les jours, en accompagnement par exemple. Une trop forte consommation d'un coup peut provoquer des douleurs d'estomac dues à une acidité importante. Ils doivent faire partie d'une alimentation variée et équilibrée. '''Y a t-il des risques avec la lactofermentation?''' Contrairement à la conservation par traitement à la chaleur (ex: stérilisation) ou à la congélation, qui peuvent présenter de grands risques en cas de problèmes (mauvaises fermetures, décongélation involontaire) et provoquer par exemple le développement de la toxine botulique, la lactofermentation est un procédé très sûr. Le milieu acide permet notamment d'éviter le développement de pathogène. Cependant, en cas de doutes, de mauvaises odeurs ou de couleurs inappropriées, ne pas hésiter à jeter la conserve.  
Ce tutoriel est réalisé en collaboration avec Claire Yobé, pratiquant la lactofermentation depuis plus de 30 ans et formatrice sur le sujet. L'objectif est de pouvoir conserver facilement sur le long terme des surplus de légumes issus du jardin (en été par exemple) ou d'un achat trop important par rapport au besoin. '''Chiffres clés sur le gaspillage alimentaire''' *1/3 des aliments produits dans le monde est perdu ou gaspillé *En France, 50% du gaspillage se fait à la maison *Un français gaspille 20kg d'aliments par an *Les légumes et les fruits sont des plus gaspillés avec respectivement 31% et 19% des pertes '''Qu'est ce que la lactofermentation ou fermentation lactique?''' La lactofermentation est la transformation des glucides en acide lactique par les ferments lactiques (micro-organismes spécifiques naturellement présents). Cette fermentation est utilisée depuis des siècles pour la conservation du lait (ex: yaourt), des légumes (ex: choucroute), de la viande (ex: saucisson) ou encore du poisson (ex: Nuoc-mâm). '''Comment est-il possible de conserver des légumes grâce à la fermentation lactique?''' Les légumes portent sur leur surface des micro-organismes (champignons microscopiques, bactéries) qui, laissés à l'air libre, provoquent la putréfaction. En l'absence d'air (anaérobie) et en présence d'une légère quantité de sel qui inhibe les autres ferments, ceux de la famille des ferments lactiques prennent le dessus : c'est le début du processus de fermentation lactique. Ces bactéries se développent en se nourrissant des glucides présents dans les aliments et les transforment en acide lactique. Au fur et à mesure du processus, la quantité d'acide lactique augmentant, le jus devient de plus en plus acide. Cette acidité neutralise le développement de la putréfaction. Lorsque le milieu devient suffisamment acide (pH autour de 4), les bactéries lactiques sont elles-mêmes inhibées. Le produit devient stable, ce qui permet une longue conservation de plusieurs mois voir années. '''Quels types de légumes conserver avec la lactofermentation?''' Il est possible de conserver quasiment tous les légumes qui se mangent crus. (ex: choux, concombres, carottes, betteraves, etc) '''Quels sont les apports nutritionnels et sur la santé des légumes lactofermentés?''' 1) Facilitation de la digestion et l'assimilation des nutriments. Les ferments lactiques permettent de "pré-digérer" les légumes grâce à des enzymes, ce qui facilite la digestion ainsi que l'assimilation des nutriments et minéraux par le corps. 2) Ils sont sources de vitamines. Les légumes lactofermentés contiennent autant voir plus de vitamines que les légumes crus, notamment les vitamines C, B, K, PP. C'est pourquoi traditionnellement, les navires embarquaient des quantités de choucroute, riche en vitamine C, qui évitaient le scorbut à l'équipage. 3) Ils participent au bon fonctionnement de l'intestin et du système immunitaire. Les ferments lactiques sont des "pro-biotiques" pour la flore intestinale qui joue notamment un rôle important de barrière immunitaire. '''Comment consommer les légumes lactofermentés?''' Les légumes lactofermentés peuvent se consommer très régulièrement, tous les jours, en accompagnement par exemple. Une trop forte consommation d'un coup peut provoquer des douleurs d'estomac dues à une acidité importante. Ils doivent faire partie d'une alimentation variée et équilibrée. '''Y a t-il des risques avec la lactofermentation?''' Contrairement à la conservation par traitement à la chaleur (ex: stérilisation) ou à la congélation, qui peuvent présenter de grands risques en cas de problèmes (mauvaises fermetures, décongélation involontaire) et provoquer par exemple le développement de la toxine botulique, la lactofermentation est un procédé très sûr. Le milieu acide permet notamment d'éviter le développement de pathogène. Cependant, en cas de doutes, de mauvaises odeurs ou de couleurs inappropriées, ne pas hésiter à jeter la conserve.  
Comme vous avez du vous en rendre compte dans le monde moderne, on apprend une grande partie des compétences dites '"professionelle" en milieu professionnel, et souvent à partir de l'observation. Si vous voulez vous construire un abri pour faire face à l'effondrement ou si vous voulez vivre en mode autonome avec peu de moyens, ou si vous voulez simplement construire une jolie cabane, vous n'aurez pas beaucoup d'occasions de développer ces compétences. Je vous propose donc une série de vidéos assez instructives sur la construction de cabanes pour la plupart avec un minimum d'outils motorisés,  +
Contenant en verre pour la conservation alimentaire, par exemple de légumes. Technique adaptée à un contexte où l'acquisition de bocaux en verre est impossible ou compliquée, chère, etc. mais où les bouteilles en verre sont accessibles/disponibles. Ce tutoriel et son estimation de coût a été pensé pour l'utilisation par la population rwandaise. Dans ce pays, la consigne d'une bouteille en verre est de 30 centimes d'euro et les autres matériaux sont supposés accessibles par la population.  +
En 2017, dans le monde, sur 208 millions de grossesses, 41% sont non désirées, d’où 41 millions d’avortements, 11 millions de fausses couches et 70 000 femmes en décèdent…. Soit un décès toutes les 7min30s. En France, '''la contraception des couples repose actuellement uniquement sur les femmes dans 2/3 des cas''' (Le Guen et al 2017). Certaines femmes supportent mal leurs moyens de contraception, d’autres évoquent la charge mentale liée au non-choix de la contraception pour les femmes. La contraception masculine thermique est l’une des alternatives accessible pour que les hommes puissent assumer leur part de responsabilité contraceptive dans le partage et la mutualisation. En 2020, il n’est toujours pas possible aux garçons de se saisir officiellement de la méthode '''contraception thermique dite masculine par remontée testiculaire''' pourtant naturelle, sûre, efficace et réversible. Pourtant, au niveau international comme en France, '''les hommes seraient majoritairement prêts à utiliser une méthode de contraception dite masculine''' (Heinemann et al. 2005). Actuellement, les hommes ont le choix entre quatre méthodes contraceptives : *Le préservatif masculin, *Le retrait ou coït interrompu, *La vasectomie, *[http://www.contraceptionmasculine.fr/la-methode-hormonale/ '''La méthode hormonale''']. '''Pourtant, depuis les années 90, une méthode thermique existe et <u>son indice d'efficacité est mieux classé que celui de la pilule féminine</u>. [https://www.youtube.com/watch?v=3b3tgAP1Pvk --> présentation comparative de Brut.fr sur ces 5 méthodes contraceptives]''' Elle est basée sur la connaissance séculaire de la thermo-dépendance de la spermatogenèse. Il est cliniquement démontré que '''la méthode de contraception thermique répond aux critères des méthodes contraceptives officielles : efficacité, réversibilité, absence d’effet secondaire et acceptabilité'''. Les critères environnementaux, sociaux et économiques sont aussi importants dans le choix des modalités contraceptives. [https://thoreme.com/switch-up --> Retrouvez toutes les études cliniques, l’histoire de la méthode et des outils de maintien testiculaire en position dite haute accessibles ici: '''Switch up'''] Ces méthodes thermiques existent, elles sont fiables, mais leur diffusion est limitée, principalement pour deux raisons : *Défaut de connaissance de la population générale, *Manque de formation de la population médicale impliquée dans la prescription contraceptive (Amouroux et al. 2018). <div class="icon-instructions caution-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-exclamation-triangle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">ATTENTION cette méthode contraceptive ne prévient pas des maladies sexuellement transmissibles (MST/IST), seul le préservatif réalise une contraception et une prévention des maladies.</div> </div> '''Faire connaître la contraception masculine thermique : des associations et des collectifs s’activent depuis plus de 20 ans''' L’Association pour la Recherche et le Développement de la Contraception Masculine ([http://www.contraceptionmasculine.fr/ '''ARDECOM''']) et le collectif [[Mailto:thomasboulouetcie@riseup.net|Thomas BOULOU]] militent, entre autres, pour rendre cette méthode accessible. Ils agissent au travers de la création de groupes locaux d’accompagnement et la confection de sous-vêtements de remontée testiculaire. Depuis une vingtaine d’années des garçons sont suivis médicalement dans le cadre de la contraception masculine thermique au CHU de Toulouse ou par leur médecin généraliste ''Introduction reprise d'après l'écrit de Maxime Labrit, infirmier créateur de l'Andro-switch''  
La formule du CoolRoofDIY est simple à réaliser soi-même, avec des ingrédients disponibles en grande surface ou en magasin de bricolage : bicarbonate de soude, caséine, poudre de marbre, fouet, saladier, balance, seau, et eau. Issue du fruit de 2 années de recherche, la recette du CoolRoof DIY a été testée par les équipes de Cool Roof France afin d’en valider sa formulation, les caractéristiques (adhérence, réflectance, vieillissement), les performances environnementales et les modalités d’application. Des essais ont été menés sur toiture plate et ardoise. Vous pouvez tout à fait tester sur d’autres matériaux, le CoolRoof DIY étant éphémère et nettoyable.   Applicable aussi simplement qu’une peinture classique, la solution CoolRoof DIY est économique : environ 3€TTC/m2, pour un grammage appliqué de 900g/m2. De plus, la formule ne contient pas de polluant : aucun des ingrédients ne présente de risque pour la santé des individus ou l’environnement.   Après l'été, la solution CoolRoof DIY est nettoyable à l'eau et à la brosse ou au nettoyeur haute pression. Attention, toutefois, aux résidus qui peuvent laisser des traces. Pour cela, nous vous conseillons de protéger vos surfaces (terrasses, murs, etc) avec une bâche.   NB : Lors de fortes pluies, il est possible que la solution s'efface de votre toit.  +
Las botellas tienen un impacto significativo en el medio ambiente. 89 mil millones de botellas de agua de plástico se venden en todo el mundo cada año. Estados Unidos es el mayor consumidor de agua embotellada. Los franceses son grandes exportadores de agua embotellada. La India y China triplicaron y duplicaron su consumo entre 2000 y 2005. Por ejemplo, según el Worldwatch Institute, una organización independiente, casi 2 millones de toneladas de botellas de tereftalato de polietileno (PET) terminan en vertederos cada año en los Estados Unidos. En muchos países de todo el mundo se han establecido sistemas de recogida y reciclaje de estas botellas. Por ejemplo, Valorplast en Francia organiza la recogida y reciclaje de estas botellas, a las que se les da una segunda vida como almohadas, edredones, cojines, bolígrafos... Lamentablemente, muchos de ellos, sobre todo en los países que carecen de instalaciones de recogida y reciclado, siguen circulando y se acumulan en vertederos a cielo abierto o terminan en los océanos. Incluso en Francia, donde existen las industrias de reciclaje, menos del 20% de los materiales plásticos son reciclados. El equipo de Nomade des Mers ha descubierto en Brasil la importancia del problema del reciclaje de plástico. PET, PVC, PEHD.... Hay muchos tipos de plástico, casi todos reutilizables o reciclables, pero muy pocos lo son. Una posible reutilización de las botellas de agua PET es la transformación en hilo. Gracias a una herramienta muy fácil de fabricar a bajo coste, es posible transformar una botella de PET en alambre de plástico que se puede utilizar para todo tipo de cosas, incluso para realizar uniones muy fuertes. Sillas, muletas, carros, mesas, herramientas... Este alambre de plástico es un recurso muy útil y casi inagotable en la actualidad.  +
Lorsque l'on est privé.e d'une main (handicap congénital, accidentel ou suite à une affection invalidante(*)), il est difficile de s’occuper soi-même de sa main valide, notamment ses ongles et l'on est dépendant d'un aidant ou d'un professionnel de la santé pour cela. J'ai imaginé ce dispositif assez simple à mettre en œuvre, même avec une seule main valide afin d'être autonome dans l'entretien de mes ongles. '''Attention : ce dispositif n'est possible que si l'on a assez de mobilité de l'épaule du membre déficient afin d'exercer une force, qui sera décuplée par un bras de levier, générée par le déplacement de haut en bas du bras déficient. Avec ce dispositif l’impulsion nécessaire à la coupe de l'ongle est déclenchée par le membre supérieur déficient.'''  +
A gestão de resíduos, particularmente em áreas urbanas, é considerada como uma das questões ambientais mais importantes para os próximos anos. A reciclagem dos resíduos de matéria orgânica (bio-resíduos) ainda é bastante limitada, mesmo que esta seja a maior parte desses resíduos produzidos. Eles representam mais de un terço do nosso lixo. Hoje em dia, a maior parte desses resíduos orgânicos, ainda reaproveitáveis, são enterrados ou incinerados, provocando maiores problemas ambientais (poluição dos solos, do ar e dos lençóis freáticos, demanda progressiva e maior de espaços para armazenamento...). O forte crescimento da população urbana tornou-se um grande problema para os municípios et cada vez mais soluções são experimentadas. Uma solução cada vez mais utilizada é a conversão de resíduos orgânicos por insetos ou larvas, particularmente estes da mosca soldado negra (Black Soldier Fly, BSF): Hermetia illucens. Esta solução tem recebido muita atenção na ultima década por sua velocidade no tratamento dos resíduos assim como a possibilidade promissora de utilizar as larvas de BSF capturadas como fonte de proteína para alimentação animal, oferecendo assim uma alternativa valiosa aos alimentos convencionais (a farinha de peixe, principalmente). Que seja de média à pequena escala, a criação de larvas de moscas soldado negra requer poucos recursos e permite de tratar com eficácia seus bio-resíduos transformando-os em compostagem e hiper-nutritivo para os solos. E mais, é possível recuperar as larvas para alimentar animais domésticos (patos, galinhas, gasos, peixes...). <u>Em resumo, veja aqui as vantagens de ter uma criação de BSF:</u> *As larvas são compostas de ±40% de proteínas e ±30% de gordura bruta. Esta proteína de inseto é de alta qualidade nutritiva e pode constituir uma fonte interessante para a alimentação animal (galinhas, gansos, patos, peixes...) *As larvas demonstram neutralizar a maioria de bactérias transmissoras de doenças, como Salmonella spp ou E.Coli, o que limita o risco de transmissão de doenças para animais e humanos. [1] *Uma redução da massa úmida de resíduos orgânicos entre 50 e 80% *O resíduo, substância semelhante ao composto, contém elementos nutritivos e matéria orgânica podendo ser utilizado diretamente nas lavouras. *A criação é barata e não requer meios sofisticados de produção. Promovendo uma solução acessível em todas as regiões do mundo. *A mosca soldado negra BSF pode ser encontrada globalmente na natureza em regiões tropicais e subtropicais entre as latitudes 40°S et 45°N <br/>VIDEO DETALHADO SOBRE A CRIAÇÃO DE BSF: https://www.youtube.com/watch?v=5M6u9ZX5ecE  
Quand on a une cheminée avec laquelle on se chauffe, même si pas beaucoup, on croule vite sous la cendre, et le jardin ne suffit pas à tout absorber. Par ailleurs, la cuisine génère continûment des quantités plus ou moins petites de graisse, qui s'amuse à rancir si on l'entrepose un peu longtemps. J'ai longtemps rêvé de combiner ces deux types de déchets pour en faire des savonnettes, mais après plusieurs essais infructueux qu'il serait hors sujet de détailler ici, j'en viens à la conclusion que l'étape "eau de cendre" (présente dans tous les contenus parlant de faire du savon avec de la cendre) est problématique. En effet, pour que l'eau de cendre soit suffisamment concentrée (ben oui, pour que la saponification à froid se produise), il serait nécessaire d'en évaporer la majeure partie du volume initial (90% ? plus de 99% ?), ce qui rend l'ensemble de l'opération très énergivore. En attendant d'arriver à la concentration nécessaire par voie exclusivement solaire (un prochain tuto, j'espère), une page de ce même site m'a donné l'idée de se passer de cette étape, en mélangeant directement la cendre, un poil d'eau et la graisse pour que la saponification se fasse in situ. Le résultat est cette superbe crème à récurer grise, que l'on pourrait appeler "blackcif" en hommage à la première crème à récurer apparue dans les années 80, remember Boomer, celle qui a libéré toutes ces baignoires de tous ces patins à glace. Le blackcif est finement abrasif grâce aux silicates et autres sels majoritairement présents dans la cendre, il fleure bon le savon, et il forme une petite mousse quand on s'en sert avec, par exemple, une brosse à vaisselle. Enjoy.  +
'''Los intereses de una cría de insectos comestibles para los seres humanos:''' *Nutrición : Los insectos son interesantes en la búsqueda de nuevas fuentes de proteínas y ofrecen alternativas a nuestro tradicional consumo insostenible. El contenido energético del grillo es de 120 kcal/100 g de peso fresco y su contenido proteico medio es de 8-25 g/100 g de peso fresco. (fuente: FAO). El grillo es una muy buena fuente de proteínas, ácidos grasos omega 3 y 6, y minerales: hierro, zinc, magnesio, cobre... *Ecología/Economía : La cría de insectos requiere menos agua y alimentos que el ganado vacuno, ovino y porcino: su capacidad de conversión alimenticia (la capacidad de un animal para convertir un determinado peso de alimento en peso corporal, representado en kg de alimento por kg de peso ganado por el animal) es mayor que la de las explotaciones antes mencionadas. Por ejemplo, se necesitan 10 kg de alimento para producir 1 kg de carne de vacuno, mientras que 1,7 kg de alimento para producir 1 kg de grillos. La cantidad de gases de efecto invernadero producidos por las granjas de insectos es significativamente menor que la del ganado. Desde un punto de vista logístico, la cría de grillos tiene muchas ventajas sobre la ganadería de gran tamaño: la superficie ocupada es menor, lo que es posible en las zonas urbanas. La baja necesidad de inversión en infraestructura puede permitir que las poblaciones más pobres comiencen la microcría, pueden criarse en sustratos formados por residuos agrícolas y alimentados con subproductos orgánicos. ''' Nota''' : La crianza que se lleva a cabo en este tutorial se está probando actualmente como parte de la expedición [http://lowtechlab.org/wiki/Nomade_des_mers Nomade des Mers] ¡ UN TUTORIAL VIDEO ESTÁ DISPONIBLE [https://www.brut.media/fr/science-and-technology/voila-comment-fabriquer-une-ferme-a-grillons-71319fc0-a847-49a6-9e55-c9f23408f054 AQUÍ] !  +
Ce tuto aborde la culture de kombucha pour le matériau et non pour la boisson. Concept inspiré de BioCouture, et partagé par Open BioFabrics. Avec ce tutoriel, vous pouvez cultiver vos propres tissus avec des ingrédients de votre cuisine et SCOBY ! SCOBY ? C'est une Colonie Symbiotique de Bactéries et de Levures. Nous utilisons celle qui vient du kombucha. Vous pouvez trouver facilement en magasin bio ou chez un producteur de kombucha. Ce tuto s'adresse aux personnes intéressées par travailler avec du cuir non issu des animaux. Ce tutoriel est au niveau de prototype. La recherche scientifique sur ces nouveaux matériaux est récente et demande encore du développement pour arriver à des caractéristiques d'étanchéité, mécaniques intéressantes. En l'état actuel des choses, les caractéristiques de ce tissu ne sont pas celles du cuir. Comme le précise Open BioFabrics: <blockquote>«Aussi prometteur que cela puisse paraître, il y a encore quelques petits problèmes techniques à résoudre avant que cette trouvaille révolutionnaire ne puisse être définitivement adoptée. Ce matériau vegan-friendly est biodégradable (un autre plus) et quand il est mouillé il se ramollit et perd donc son intégrité structurelle. Les températures froides le rendent aussi fragile. Un peu gênant quand même pour passer une après midi d’hiver à Paris. L’équipe de chercheur travaille actuellement sur l’amélioration de ces points. Il n’en reste pas moins qu’ils sont confiants et qu’ils pensent trouver des solutions rapidement.»</blockquote> <br/>  +
Ce tuto aborde la culture de kombucha pour le matériau et non pour la boisson. Concept inspiré de BioCouture, et partagé par Open BioFabrics. Avec ce tutoriel, vous pouvez cultiver vos propres tissus avec des ingrédients de votre cuisine et SCOBY ! SCOBY ? C'est une Colonie Symbiotique de Bactéries et de Levures. Nous utilisons celle qui vient du kombucha. Vous pouvez trouver facilement en magasin bio ou chez un producteur de kombucha. Ce tuto s'adresse aux personnes intéressées par travailler avec du cuir non issu des animaux. Ce tutoriel est au niveau de prototype. La recherche scientifique sur ces nouveaux matériaux est récente et demande encore du développement pour arriver à des caractéristiques d'étanchéité, mécaniques intéressantes. En l'état actuel des choses, les caractéristiques de ce tissu ne sont pas celles du cuir. Comme le précise Open BioFabrics: <blockquote>«Aussi prometteur que cela puisse paraître, il y a encore quelques petits problèmes techniques à résoudre avant que cette trouvaille révolutionnaire ne puisse être définitivement adoptée. Ce matériau vegan-friendly est biodégradable (un autre plus) et quand il est mouillé il se ramollit et perd donc son intégrité structurelle. Les températures froides le rendent aussi fragile. Un peu gênant quand même pour passer une après midi d’hiver à Paris. L’équipe de chercheur travaille actuellement sur l’amélioration de ces points. Il n’en reste pas moins qu’ils sont confiants et qu’ils pensent trouver des solutions rapidement.»</blockquote> <br/>  +
Un des enjeux énergétiques et sanitaires majeurs de notre époque touche à la cuisson. Dans beaucoup de pays en voie de développement, la technologie la plus utilisée est le foyer trois pierres classiques. Il offre des rendements catastrophiques (10 à 15% de rendement thermique à l’abri du vent, 5% sans abri) et rejette beaucoup de fumées toxiques dans les habitations. Deux soucis découlent de ceci : * Les rendements énergétiques sont tellement mauvais qu’une grande quantité de bois est nécessaire pour préparer un repas. Cela engendre une déforestation massive de certaines zones du monde ; * Il pose des problèmes sanitaires évidents : les fumées rejetées entraînent des problèmes respiratoires chez la population et dégradent le confort de vie à l’intérieur des habitations ; Des technologies utilisant la même biomasse mais avec des rendements supérieurs. En voici une : Le micro gazéificateur (ou « micro gasifier » en anglais) est une technologie de cuisson low-tech et très économe. Il offre des rendements supérieurs à un foyer trois pierres classique (autour de 35% de rendement thermique) lorsqu’il est bien fabriqué, et encore meilleurs dans sa version industrielle optimisée (rendements thermiques de l’ordre de 45%). Il est possible de fabriquer des modèles très simples mais peu optimisés, avec des boites de conserves. Il sera utile par exemple pour la chauffe de l'eau, la cuisson de petites quantités de nourritures et pour la démonstration/pédagogie. Des modèles plus complexes existent, plus coûteux mais permettant de gérer la puissance de la flamme avec une durée améliorée.  +
Un des enjeux énergétiques et sanitaires majeurs de notre époque touche à la cuisson. Dans beaucoup de pays en voie de développement, la technologie la plus utilisée est le foyer trois pierres classiques. Il offre des rendements catastrophiques (10 à 15% de rendement thermique à l’abri du vent, 5% sans abri) et rejette beaucoup de fumées toxiques dans les habitations. Deux soucis découlent de ceci : * Les rendements énergétiques sont tellement mauvais qu’une grande quantité de bois est nécessaire pour préparer un repas. Cela engendre une déforestation massive de certaines zones du monde ; * Il pose des problèmes sanitaires évidents : les fumées rejetées entraînent des problèmes respiratoires chez la population et dégradent le confort de vie à l’intérieur des habitations ; Des technologies utilisant la même biomasse mais avec des rendements supérieurs. En voici une : Le micro gazéificateur (ou « micro gasifier » en anglais) est une technologie de cuisson low-tech et très économe. Il offre des rendements supérieurs à un foyer trois pierres classique (autour de 35% de rendement thermique) lorsqu’il est bien fabriqué, et encore meilleurs dans sa version industrielle optimisée (rendements thermiques de l’ordre de 45%). Il est possible de fabriquer des modèles très simples mais peu optimisés, avec des boites de conserves. Il sera utile par exemple pour la chauffe de l'eau, la cuisson de petites quantités de nourritures et pour la démonstration/pédagogie. Des modèles plus complexes existent, plus coûteux mais permettant de gérer la puissance de la flamme avec une durée améliorée.  +
Le four concentré solaire est un dispositif qui utilise une surface à effet miroir pour concentrer la lumière solaire sur un point focal très étroit. Ce point focal peut atteindre des températures extrêmement élevées, allant jusqu'à plusieurs milliers de degrés Celsius, ce qui en fait un outil très puissant pour la production d'énergie thermique. Les fours concentrés solaires sont considérés comme une source d'énergie durable et propre qui peut remplacer les sources d'énergie conventionnelles, telles que les combustibles fossiles. <br/>  +
Le cuiseur est le résultat de réflexion que chacun peut se poser sur le rôle qu'il peut jouer face au réchauffement climatique. Le ré-emploi de matériaux de récupération permet une construction facile.  +
Le tube de cuisson solaire est fabriqué en chine, importé et revendu par l'association [https://www.dusoleildansnosassiettes.com/product-page/achat-group%C3%A9-2024-tube-de-cuisson Du Soleil Dans Nos Assiettes] Une fois le cuiseur parabolique réalisé, vous pouvez facilement faire cuire vos aliments dans un moule à cake, c'est un format qui s'y prette bien. Pour les plus bricoleu.r.se.s, il est possible de faire un moule sur mesure qui utilise tout l'espace du tube, en utilisant par exemple du tuyau inox de 130 mm de fumisterie coupé en deux dans le sens de la longueur et fermé aux deux extrémités, soit par soudure, soit par pliage ... Cuisson assez rapide, 15-20 minutes pour une ratatouille, une compote, 10 minutes pour des cookies !! Et garanti sans bruit ! Cela permet d'être un peu moins prévoyant qu'avec un classique four solaire ... et de profiter d'éclaircies plus courtes. Ce support a été pensé pour se replier et prendre peu de place lorsque l'on ne s'en sert pas.<br/> Petite précision concernant les photos de ce tutoriel, elles correspondent à une version prototype du support que j'ai ensuite amélioré dans le sketchup, et donc dans les schémas.  +
Le projet ISEC est né à l'Université CalPoly en Californie grâce à '''Pete Schwartz''' et se développe maintenant avec des collaborateurs du monde entier. Ce tutoriel est basé sur le manuel écrit par '''Alexis Ziegler''' de Living Energy Farm, une communauté en Virginie, US, qui cherche à fonctionner sans combustibles fossiles. <br/> ====Contexte==== Selon l'Organisation Mondiale de la Santé, 3 milliards de personnes dans le monde cuisinent avec de la biomasse et du charbon ; par conséquent, 4 millions de personnes meurent des émissions associées. Dans de nombreuses communautés, la cuisson à la biomasse a entraîné la déforestation et peut causer une pollution nocive pour l'environnement. Les femmes sont menacées d'agression sexuelle lorsqu'elles quittent leur communauté pour aller chercher du bois ou acheter du charbon. L'objectif de notre recherche est de minimiser l'impact environnemental et les problèmes de santé liés à la cuisson à la biomasse. <br/> ==== Pourquoi ces cuiseurs solaires sont-ils révolutionnaires ? ==== La cuisson "normale" implique l'utilisation rapide d'une grande quantité d'énergie, et ce de manière très inefficace. Lorsque vous cuisinez sur une cuisinière ou dans un four, la majeure partie de la chaleur est perdue et non transférée aux aliments. La nouvelle technologie de cuisson avec laquelle nous travaillons est appelée "cuiseurs électriques solaires isolés", ou "ISEC". Ces cuiseurs sont très efficaces. À Living Energy Farm, nous utilisons l'énergie solaire, ce qui nous permet d'être autosuffisants à 100 % au niveau résidentiel. Mais contrairement à d'autres projets hors réseau, 90 % de notre électricité ne passe jamais par une batterie. Au contraire, nos panneaux solaires envoient l'électricité directement à sa destination utile. L'équipe de Cal Poly a eu la même idée, et les ISEC utilisent l'énergie directement à partir des panneaux solaires. Cette façon d'utiliser l'énergie solaire est donc "radicalement bon marché", pour reprendre l'expression utilisée par l'équipe de recherche du Cal Poly. Il existe de nombreux fours solaires, mais les ISEC sont les plus pratiques à utiliser et constituent de loin le moyen le plus efficace de cuisiner à l'énergie solaire lorsque les conditions météorologiques ne sont pas optimales. '''et ils ne coûtent pas cher à construire!''' <br/> ====À quoi s'attendre==== Cette technologie est nouvelle et évolue rapidement. Ce document vous explique comment construire des ISEC. Les petits ISEC fonctionnent comme une mijoteuse. Tous les ISEC cuisent lentement, mais les plus grands peuvent cuire un peu plus rapidement. Un ISEC de 100 watts permet de cuire 2 à 3 kg d'aliments en hiver ou par temps partiellement nuageux, et davantage par temps plus ensoleillé. Les ISEC de plus grande taille permettent de cuire de plus grandes quantités d'aliments. La cuisson lente signifie moins d'aliments brûlés, moins de substances cancérigènes dans les aliments (créées par des températures très élevées) et des aliments plus savoureux. La cuisson lente implique un changement du rythme de cuisson. La préparation se fait à l'avance. Les ISEC ne pourront jamais remplacer tous les autres combustibles de cuisson dans tous les climats, mais ils pourraient assurer la majeure partie de la cuisson dont nous avons besoin. ====Cuisine à l'échelle de la communauté==== Au LEF, nous avons construit plusieurs digesteurs de biogaz, de nombreux dispositifs de cuisson solaire, ainsi que des poêles à bois. Dans l'ensemble, une combinaison de biogaz et d'ISEC semble être la meilleure approche pour une cuisson communautaire rentable, tout au long de l'année et entièrement renouvelable. La combinaison de biogaz et d'ISEC est optimale parce qu'elle permet de cuisiner par tous les temps, qu'elle est extensible à la plupart des tailles et qu'elle peut être adaptée à la plupart des climats. Le biogaz dans un climat tempéré est un défi parce qu'un digesteur de biogaz doit rester très chaud et ne peut pas être à l'intérieur. Et s'occuper d'un digesteur de biogaz est comme prendre soin d'un animal - vous devez le nourrir tous les jours et lui accorder une certaine attention. C'est plus facile à faire à l'échelle de la communauté. <br/> ====La pertinence de l'intégration des systèmes énergétiques==== Le projet ISEC original développé à Cal Poly utilise une cuisinière de 100 watts, 12 volts, bien isolée. Le fait qu'ils aient prouvé qu'il était possible de cuisiner avec seulement 100 watts est une excellente chose ! Mais ces petites sources d'énergie ne fonctionnent pas par temps nuageux. Au LEF, nous avons constaté que nos cuisiniers préfèrent toujours les cuisinières plus puissantes. Notre plus grand ISEC au LEF fonctionne à 180 volts. Il fonctionne très bien par temps nuageux. Le projet ISEC vise à fournir des réchauds bon marché aux familles à faibles revenus dans le monde entier. Si 10 ou 20 personnes peuvent partager une installation de cuisson, il est possible de fabriquer des cuisinières beaucoup plus efficaces à des tensions plus élevées qui fonctionnent par temps plus nuageux, tout en fournissant d'autres services, pour un coût par habitant similaire. Le problème est, bien entendu, que de nombreuses communautés à faibles revenus ne disposent pas du capital initial nécessaire pour construire des systèmes énergétiques plus importants, quelle que soit leur efficacité globale. Le bon équilibre entre le coût, l'efficacité et l'échelle est et restera une question permanente. Nous espérons ici proposer des options. ==== Les Différentes Designs d'ISECs -- Les Options==== Les deux types de cuiseurs que nous avons développés au LEF sont les cuiseurs à seau et les cuiseurs à boîte. Le cuiseur à seau que nous appelons Perl est fabriqué avec un seau de 5 gallons et de la perlite. L'équipe de Cal Poly a développé cette idée en utilisant des seaux plus grands et plus isolés. Pour un petit cuiseur, Perl fonctionne bien. Il est bon marché et facile à construire. Il utilise un pot en acier inoxydable qui peut être retiré du cuiseur et peut être de n'importe quelle taille jusqu'à environ 6 pintes. La source de chaleur est un brûleur fait maison. Il est également possible de construire un cuiseur à seau avec des cendres de bois, mais ce n'est pas une bonne approche. Instructions follow. Nos cuisinières préférées sont les Roxies, des cuisinières en boîte fabriquées avec de la laine de roche et de la tôle. Les Roxes peuvent être construits en différentes tailles et niveaux d'isolation en utilisant de la laine de roche et/ou de la fibre de verre. Naturellement, les ISECs plus grands ou les ISECs avec des niveaux d'isolation plus épais coûtent plus cher. Les Roxies peuvent utiliser des casseroles que vous avez déjà dans votre cuisine.<br/>[[:Modèle:Avertissement]]<br/>  
=== Ressources === * [http://www.oxalis-asso.org/?page_id=4866 Le site de l’association Oxalis] * [https://drive.google.com/drive/folders/1fmUhOe4w6hyGFId1UPpFGXh2_6Fj59mG?usp=sharing Photos de la réalisation] * [http://www.oxalis-asso.org/?page_id=4866 Le tutoriel disponible sur le site d’Oxalis] === Contributeur·ices === Louis Chateau, Laure Ferreira, Rémi Nus, Tugdual Le Nir, Marie Marchesi-Hubo, Éléa Fortin, Yousra Tchorbo, Agathe Ménage, Rémy Le Calloch, Hugo Jonvel === Contenu === Une notice détaillée, des conseils, les infos scientifiques en annexes. NB: si certaines étapes sont peu claires ou insuffisamment détaillées, croiser ce tutoriel avec celui disponible sur le site d’Oxalis (lien plus haut) <br/>  +
Cuiseur pour collectivité, restauration événementielle ou forain fonctionnant au pellet, au bois, mais aussi avec certains vracs : de par notre situation géographique, nous le faisons fonctionner avec des coquilles de noix, reste à essayer avec du BRF sec, d'autres coques et les noyaux de fruits A contrario des poêles à granulés traditionnels alimentés par une vis sans fin, les pellets sont versés dans un réservoir et allumés par le haut à l'aide d'un allume feu : ce principe ne nécessite pas d'électronique et d'électricité Le grand réservoir procure une autonomie de 3h, le petit 1h Du bois en bûchettes peut remplacer les pellets (en utilisant le petit réservoir) Les modules à installer dessus sont un gastronorme 1/1 (28L, pour cuisiner dedans ou être utilisé en bain-marie), une vitrocéramique (plancha ou crêpière), un wok, un four, un cuvier (gastonorme 2/1 de 48L, utile pour les pasteurisations)  +
Cuiseur pour collectivité, restauration événementielle ou forain fonctionnant au pellet, au bois, mais aussi avec certains vracs : de par notre situation géographique, nous le faisons fonctionner avec des coquilles de noix, reste à essayer avec du BRF sec, d'autres coques et les noyaux de fruits A contrario des poêles à granulés traditionnels alimentés par une vis sans fin, les pellets sont versés dans un réservoir et allumés par le haut à l'aide d'un allume feu : ce principe ne nécessite pas d'électronique et d'électricité Le grand réservoir procure une autonomie de 3h, le petit 1h Du bois en bûchettes peut remplacer les pellets (en utilisant le petit réservoir) Les modules à installer dessus sont un gastronorme 1/1 (28L, pour cuisiner dedans ou être utilisé en bain-marie), une vitrocéramique (plancha ou crêpière), un wok, un four, un cuvier (gastonorme 2/1 de 48L, utile pour les pasteurisations)  +
Dans la campagne de la région de Sucre en Bolivie, les femmes cuisinent dehors avec du feu de bois.  La fumée due à la consomption du bois leur provoque des toux et des maladies pulmonaires. Le bois se consomme plus rapidement à l’air libre et, sans voiture, certaines familles doivent aller chercher le bois (leña) à pied à 3h de leur habitation en bas de la montagne. Les « cuisines améliorées » ou cocinas mejoradas se situent à l’intérieur, à l’abri des intempéries. Elles sont dotées de cheminées pour conduire la fumée vers l’extérieur, améliorant ainsi les conditions de santé des femmes qui cuisinent (les premières touchées) et des personnes se trouvant à proximité de la cuisinière. Elles sont également plus efficaces et consument moins de bois, moins de trajets pour ramasser la leña sont donc nécessaires. L’ONG Instituto Politecnico Tomas Katari - IPTK de Sucre travaille avec 14 communautés du canton de Pitantora en Bolivie afin d’améliorer la sécurité alimentaire des familles vivant en zone rurale. L’ONG construit des cuisines améliorées pour les familles tout en les formant à leur fabrication. Ainsi, l’aide de l’IPTK est durable dans le temps avec un véritable transfert des savoir-faire : les familles formées peuvent aider les autres familles de la région à construire leur propre cuisine améliorée. Les bienfaits des cuisines améliorées : * Peu ou pas coûteuses car fabriquées à partir de matériaux présents localement * Amélioration de la santé (fumée acheminée vers l’extérieur) * Diminution de la consommation de bois * Gain de temps (cuisson plus efficace, moins de trajets nécessaires pour chercher le bois) Attention : Cuisiner à l’intérieur peut engendrer des travaux supplémentaires : il a fallu ajouter des fenêtres aux maisons construites en Adobe (maisons en terre et paille) afin que d'illuminer la pièce. Inconvénient : * La cuisine améliorée n’est adaptée qu’aux casseroles pour lesquelles elle a été construite. Si vous changez de casserole, vous devrez ajuster la taille des trous correspondants qui laissent passer la chaleur. Ou alors, si la nouvelle casserole est plus petite que la précédente, la coincer avec des pierres pour l’empêcher de tomber par le trou, mais la cuisson perdra en efficacité (la chaleur s’échappant entre les pierres). La cuisine améliorée peut être achevée en une journée mais il faut compter 5 jours préalables pour la fermentation du crottin d’âne.  
Dans la campagne de la région de Sucre en Bolivie, les femmes cuisinent dehors avec du feu de bois.  La fumée due à la consomption du bois leur provoque des toux et des maladies pulmonaires. Le bois se consomme plus rapidement à l’air libre et, sans voiture, certaines familles doivent aller chercher le bois (leña) à pied à 3h de leur habitation en bas de la montagne. Les « cuisines améliorées » ou cocinas mejoradas se situent à l’intérieur, à l’abri des intempéries. Elles sont dotées de cheminées pour conduire la fumée vers l’extérieur, améliorant ainsi les conditions de santé des femmes qui cuisinent (les premières touchées) et des personnes se trouvant à proximité de la cuisinière. Elles sont également plus efficaces et consument moins de bois, moins de trajets pour ramasser la leña sont donc nécessaires. L’ONG Instituto Politecnico Tomas Katari - IPTK de Sucre travaille avec 14 communautés du canton de Pitantora en Bolivie afin d’améliorer la sécurité alimentaire des familles vivant en zone rurale. L’ONG construit des cuisines améliorées pour les familles tout en les formant à leur fabrication. Ainsi, l’aide de l’IPTK est durable dans le temps avec un véritable transfert des savoir-faire : les familles formées peuvent aider les autres familles de la région à construire leur propre cuisine améliorée. Les bienfaits des cuisines améliorées : * Peu ou pas coûteuses car fabriquées à partir de matériaux présents localement * Amélioration de la santé (fumée acheminée vers l’extérieur) * Diminution de la consommation de bois * Gain de temps (cuisson plus efficace, moins de trajets nécessaires pour chercher le bois) Attention : Cuisiner à l’intérieur peut engendrer des travaux supplémentaires : il a fallu ajouter des fenêtres aux maisons construites en Adobe (maisons en terre et paille) afin que d'illuminer la pièce. Inconvénient : * La cuisine améliorée n’est adaptée qu’aux casseroles pour lesquelles elle a été construite. Si vous changez de casserole, vous devrez ajuster la taille des trous correspondants qui laissent passer la chaleur. Ou alors, si la nouvelle casserole est plus petite que la précédente, la coincer avec des pierres pour l’empêcher de tomber par le trou, mais la cuisson perdra en efficacité (la chaleur s’échappant entre les pierres). La cuisine améliorée peut être achevée en une journée mais il faut compter 5 jours préalables pour la fermentation du crottin d’âne.  
La cuisinière [http://patsari.blogspot.com/p/fotos-y-dibujos.html Patsari] est une adaptation et une amélioration du modèle [https://appropedia.org/Rocket_Lorena_Stove Lorena] qui fut développé au Guatemala et au Mexique dans les années 80. Elle a été conçue et distribuée par le Grupo Interdisciplinario de technologia Rural Apropriada ([https://giraac.wordpress.com/ GIRA]) situé à Patzcuaro, Michoacan, Mexique. Durant 20 ans, un travail de terrain en collaboration entre utilisateurs, Par rapport à la Lorena, plusieurs améliorations ont été incorporées dans la conception de la Patsari : *L'extérieur est fait de brique afin d'augmenter sa durée de vie *Des moules sont utilisés dans le processus de construction afin de garantir les dimensions correctes de la chambre de combustion pour la standardisation *Une chambre de combustion optimisée *Brûleurs secondaires qui maximisent le transfert de chaleur vers plusieurs surfaces de cuisson *Les chicanes redirigent les gaz chauds vers les brûleurs secondaires *Les surfaces de chauffage (comales) sont scellées pour empêcher la fumée de pénétrer dans l'habitat *Une base de cheminée préfabriquée qui facilite le nettoyage Patsari signifie " celui qui prend soin de " dans la langue des peuples indigènes Purhe'pecha des régions du lac Patzcuaro ; le poêle est conçu pour prendre soin de la santé des utilisateurs ainsi que de l'environnement global. Les principaux avantages de cette cuisinière sont : <br/> *'''50% de réduction de la consommation de combustible''' par rapport à un feu ouvert. *'''Réduction de 66 % de la concentration de particules et de gaz toxiques''' (CO) dans l'air intérieur par rapport à un feu ouvert. *'''Réduction de l'irritation des yeux et des maladies respiratoires''' dues aux fumées dans la cuisine. *'''Économie de temps et d'argent''', car moins de bois est consommé, moins de temps est consacré à la collecte ou d'argent est dépensé pour acheter du bois. *Se construit avec '''des matériaux locaux''', de la terre et du sable. *Facilement '''appropriable''', '''simple''' '''d'utilisation''' au quotidien. Ce modèle de cuisinière a été conçu spécialement pour s'adapter aux habitudes culinaires du Mexique mais peut-être utilisé ou adapté à d'autres contextes. Ce tutoriel est une adaptation et une traduction des travaux menés par GIRA. Un tutoriel est disponible en espagnol : http://www.stoves.bioenergylists.org/files/ManualPatsari.pdf  
La cuisinière [http://patsari.blogspot.com/p/fotos-y-dibujos.html Patsari] est une adaptation et une amélioration du modèle [https://appropedia.org/Rocket_Lorena_Stove Lorena] qui fut développé au Guatemala et au Mexique dans les années 80. Elle a été conçue et distribuée par le Grupo Interdisciplinario de technologia Rural Apropriada ([https://giraac.wordpress.com/ GIRA]) situé à Patzcuaro, Michoacan, Mexique. Durant 20 ans, un travail de terrain en collaboration entre utilisateurs, Par rapport à la Lorena, plusieurs améliorations ont été incorporées dans la conception de la Patsari : *L'extérieur est fait de brique afin d'augmenter sa durée de vie *Des moules sont utilisés dans le processus de construction afin de garantir les dimensions correctes de la chambre de combustion pour la standardisation *Une chambre de combustion optimisée *Brûleurs secondaires qui maximisent le transfert de chaleur vers plusieurs surfaces de cuisson *Les chicanes redirigent les gaz chauds vers les brûleurs secondaires *Les surfaces de chauffage (comales) sont scellées pour empêcher la fumée de pénétrer dans l'habitat *Une base de cheminée préfabriquée qui facilite le nettoyage Patsari signifie " celui qui prend soin de " dans la langue des peuples indigènes Purhe'pecha des régions du lac Patzcuaro ; le poêle est conçu pour prendre soin de la santé des utilisateurs ainsi que de l'environnement global. Les principaux avantages de cette cuisinière sont : <br/> *'''50% de réduction de la consommation de combustible''' par rapport à un feu ouvert. *'''Réduction de 66 % de la concentration de particules et de gaz toxiques''' (CO) dans l'air intérieur par rapport à un feu ouvert. *'''Réduction de l'irritation des yeux et des maladies respiratoires''' dues aux fumées dans la cuisine. *'''Économie de temps et d'argent''', car moins de bois est consommé, moins de temps est consacré à la collecte ou d'argent est dépensé pour acheter du bois. *Se construit avec '''des matériaux locaux''', de la terre et du sable. *Facilement '''appropriable''', '''simple''' '''d'utilisation''' au quotidien. Ce modèle de cuisinière a été conçu spécialement pour s'adapter aux habitudes culinaires du Mexique mais peut-être utilisé ou adapté à d'autres contextes. Ce tutoriel est une adaptation et une traduction des travaux menés par GIRA. Un tutoriel est disponible en espagnol : http://www.stoves.bioenergylists.org/files/ManualPatsari.pdf  
This leaflet deals with the domestic cultivation of edible mushrooms, in this case grey oyster mushrooms "[https://en.wikipedia.org/wiki/Pleurotus_ostreatus]". '''Advantages of growing gray oyster mushrooms''' *Ecology/Save Money : Fungi are one of the few organisms that feed on lignin and cellulose. These elements are present in many wastes from agriculture and other activities (straw, coffee grounds, sawdust, etc.). It is therefore an excellent way to recover these wastes. At the end of mushroom cultivation, it is possible to reintegrate the mycelium and substrate used for cultivation into the compost. Mushroom growing can therefore provide additional income for producers of this type of waste. As an example, [http://www.hotelseconews.com/Recycler-le-marc-de-cafe-pour.html une jeune entreprise de paris a produit 2,5T de pleurotes sur 30m² en 6 mois en réutilisant du marc de café] *Nutrition : Oyster mushrooms are not among the most nutritious foods, however they are a source of several interesting elements: vitamins [https://en.wikipedia.org/wiki/Vitamin_B3 B3] (niacin), [https://en.wikipedia.org/wiki/Riboflavin B2], [https://en.wikipedia.org/wiki/Pantothenic_acid B5], minerals (copper, phosphorus, potassium, iron, zinc), and oyster mushrooms contain more protein than most vegetables. Click [http://www.passeportsante.net/fr/Nutrition/EncyclopedieAliments/Fiche.aspx?doc=pleurote_nu here] for more information on the nutritional values of oyster mushrooms. '''Stage of cultivation''' : *The mother spawn: The starter spawn (or mother spawn) is made from a fresh and healthy mushroom or can be bought from a "spawn" producer. The "spawn" is the mycelium of the mushroom grown in a sterile medium that is used for propagation. The mother crop is like "a seed" which allows to start several mushroom cultures. *The invasion of the spawn: With the spawn of the mother culture we can then inoculate recipients that contain the substrate, the mycelium will invade the entire substrate. Once the substrate is completely colonized by the spawn, the last phase begins. *Fruiting and harvesting: When the substrate is completely invaded, it is necessary to cause a change in the environmental conditions (T°C, light, CO2 concentration) and allow fruiting, which is the appearance of the part of the fungus that is consumed (foot and cap). All you have to do is harvest your mushrooms and eat them. '''clonage de champignons avec une culture liquide''' :  
Este folleto trata del cultivo doméstico de hongos comestibles, en este caso hongos de ostra gris. "[https://es.wikipedia.org/wiki/Pleurotus_ostreatus pleurotus ostreatus]". '''Interés de la cultura de las ostras grises''' *Ecología/Economía : Los hongos son uno de los pocos organismos que se alimentan de lignina y celulosa. Estos elementos están presentes en muchos residuos de la agricultura y otras actividades (paja, posos de café, aserrín, etc.). Por lo tanto, es una excelente manera de recuperar estos residuos. Al final del cultivo de hongos, es posible reintegrar el micelio y el sustrato utilizado para el cultivo en el compost. Por lo tanto, el cultivo de hongos puede proporcionar ingresos adicionales a los productores de este tipo de residuos. *Nutrición : Los hongos ostra no están entre los alimentos más nutritivos, pero siguen siendo una fuente de varios elementos interesantes: vitamines [https://es.wikipedia.org/wiki/Vitamina_B3 B3] (niacina), [https://es.wikipedia.org/wiki/Vitamina_B2 B2], [https://es.wikipedia.org/wiki/Vitamina_B5 B5], de minerales (cobre, fósforo, potasio, hierro, zinc), y los hongos ostra contienen más proteína que la mayoría de las verduras. '''Etapas de cultivo''' : *La cultura madre: El cultivo inicial (o cultivo madre) está hecho de un cuerpo frutal fresco y saludable (=hongos frescos) o puede ser comprado de un productor de "blanco". El '''blanco''' es el micelio del hongo cultivado en un medio estéril que se utiliza para la propagación. La cultura madre es como "una semilla" que permite iniciar varios cultivos de hongos. *La invasión del blanco: Con el blanco de la cultura madre podemos inocular contenedores que contienen el sustrato, el micelio invadirá todo el sustrato. Una vez que el sustrato está completamente invadido por el desove, comienza la última fase. *Fructificación y cosecha: Cuando el sustrato está completamente invadido, es necesario provocar un cambio en las condiciones ambientales (T°C, luz, concentración de CO2) y permitir la fructificación, que es la aparición de la parte del hongo que se consume (pie y sombrero). Todo lo que tienes que hacer es cosechar tus hongos y comerlos. '''clonage de champignons avec une culture liquide''' :  
La espirulina es una microalga, más precisamente una cianobacteria espiral de aproximadamente ¼ de milímetro. Florece en regiones cálidas y desérticas desde más de tres mil millones de años. Desde el origen de la vida vegetal y animal, la espirulina ha participado en gran medida en la creación de la atmósfera de la Tierra al producir oxígeno a partir del dióxido de carbono. Si nos interesa particularmente aquí es porque se trata también de un superalimento. La constitución interesante de la espirulina se debe al hecho de que su pared celular es proteína. Por el contrario, en el mundo vegetal, las células suelen tener una pared de celulosa, que es difícil de digerir. También, la espirulina tiene una alta concentración de vitaminas y hierro. Esta composición ideal y su facilidad de asimilación hacen de la espirulina un complemento nutritivo codiciado por los grandes atletas. Pero la espirulina es costosa cuando es simple y rápida de cultivar. Su rendimiento es muy bueno: en el mismo espacio, la espirulina produce quinientas veces más proteínas que un ganado bovino. Del mismo modo, se necesitan alrededor de 13.500 litros de agua para producir 1kg de proteína bovina, mientras que solo se necesitan 2.500 litros para las microalgas. Muchas asociaciones y ONG (Univers la Vie, Antenna, etc.) la cultivan para luchar contra la hambruna y la desnutrición en el mundo. También existe en su estado natural alrededor del cinturón tropical (Perú, México, Chad, Etiopía, Madagascar, India ...) e incluso en Francia, en la Camarga. El cultivo domestico de la espirulina permite integrarla en su dieta diaria. La Federación de Spiruliniers de Francia recomienda un consumo de 50g de espirulina fresca por día, o unos 10g secos. En este objetivo de producción local, se necesita 1m² de cuenca de cultivo por persona. '''Información previa''' ''Medio de cultivo'' La espirulina vive naturalmente en lagos volcánicos, ricos en sal y en bicarbonato de sodio, con un pH alto, cercano a 10. Este ambiente constituye su ambiente pero no su alimentación, como los peces que no se alimentan de la sal del mar. En el cultivo de la espirulina, el objetivo es recrear lo más cerca posible el ambiente nativo de la espirulina. En condiciones naturales, se recolecta poco la espirulina, excepto por recolectores y flamencos. En cuenca de cultivo, las cosechas son mucho más importantes, por lo tanto, es necesario llevar alimentos regularmente al cultivo para permitir su renovación. En el cultivo de la espirulina, por lo tanto, es necesario disociar el medio de cultivo de la espirulina de su entorno de vida y de su alimentación: MEDIO DE CULTIVO = ENTORNO DE VIDA + COMIDA ''El entorno de cultivo'' La espirulina vive naturalmente en climas cálidos. Cuando la temperatura de su entorno de vida es inferior a 18°C, hiberna. A partir de 20°C, comienza a desarrollarse. A partir de 30°C su producción se intensifica fuertemente. A 37°C, la temperatura óptima de su entorno, la población aumenta en un cuarto cada ocho horas. Por encima de 42°C, la espirulina muere. En Francia, el cultivo al aire libre, con una cubierta translúcida, es posible desde mediados de abril. El color verde intenso de la espirulina se obtiene por fotosíntesis. Para ello, la espirulina necesita mucha luz pero no una larga exposición al sol. Es importante agitar la piscina de cultivo para evitar que la espirulina en la superficie se queme y permitir que las en el fondo aprovechen la luz. El cultivo debe tener una profundidad máxima de 20 cm para que toda la espirulina se beneficie de un buen sol. ''Concentración'' Uno de los indicadores de salud de la espirulina es su concentración. Para su medición, existe un instrumento muy simple: el espirómetro o disco Secchi. Es un disco blanco al final de un eje graduado en centímetros. La concentración de espirulina se mide sumergiendo el disco en la solución de cultivo. Cuando desaparece, notamos la graduación en la superficie, este es el índice de concentración de Secchi. Cuanto más bajo es el índice, más concentrada está la espirulina. Para una espirulina saludable, la concentración debe ser entre 2 y 4. A los 2 está muy concentrada, se puede cosechar. A las 4 está en su concentración mínima de cultivo, por ejemplo después de una cosecha. Este tutorial se produce en colaboración con Gilles Planchon, especialista en el cultivo domestico de la espirulina, formador e investigador sobre los entornos naturales de las microalgas. Retrouvez [https://youtu.be/kk7um3d8MyQ ici] la vidéo tuto et la [http://lab.lowtechlab.org/index.php?title=Bassin_de_culture_de_spiruline construction d'un bassin de culture familiale].  
La gestión de residuos, en particular en zonas urbanas, se considera uno de los desafíos medioambientales más importantes de los próximos años. El reciclaje de residuos orgánicos (bioresiduos) todavía está muy limitado a pesar de ser gran parte de los residuos producidos. Representa más de una tercera parte de nuestros basureros. Actualmente, aunque estos residuos orgánicos se pueden aprovechar, la mayor parte se sepultan o incineran, lo cual provoca graves problemas medioambientales (contaminación de los suelos, del aire y de las capas freáticas, necesidad de cada vez más espacio para depositarla). El gran crecimiento de las poblaciones urbanas lo convierten en un gran desafío para los municipios, y cada vez se experimenta con más soluciones. Una solución cada vez más usada es la conversión de desechos orgánicos a través de insectos o larvas, en particular a través de la mosca soldado negra (Black Soldier Fly, BSF): Hermetia illucens. En la última década, esta solución ha llamado la atención por su rapidez en el tratamiento de desechos, así como la por la prometedora posibilidad de utilizar las larvas de BSF recolectada como fuente de proteínas para alimento animal. De esta forma, ofrece una alternativa valiosa a los alimentos convencionales (como la harina de pescado). Ya sea a mediana o a pequeña escala, el cultivo de larvas de mosca soldado negra requiere pocos recursos y permite tratar de manera eficaz los bioresiduos y al mismo tiempo los transforma en residuos compostables hipernutricional para los suelos. Además, es posible recuperar las larvas para alimentar a los animales domésticos (patos, pollos, pájaros, gansos, pescados, etc.). <u>A continuación, se presentan las ventajas de cultivar BSF:</u> *Las larvas se componen por ±40 % proteínas y por ±30 % grasa cruda. Esta proteína de insectos tiene un alto valor nutritivo y puede ser un recurso interesante para la alimentación animal (pollos, gansos, patos, pescado, etc.). *Está demostrado que uno de los efectos de las larvas es la eliminación de bacterias que transmiten enfermedades como la Salmonela spp o la E. coli, lo que limita el riesgo de transmisión de enfermedades a animales y a humanos. [1] *Reduce la masa húmeda de residuos orgánicos entre 50 y 80 %. *El residuo, una sustancia similar al abono, que contiene elementos nutritivos y materia orgánica que pueden utilizarse directamente en el cultivo. *Cultivar es económico y no requiere medios de producción sofisticados, lo que lo convierte en una solución accesible para todas las regiones del mundo. *La mosca soldado negra (BSF) puede encontrarse en su estado silvestre a nivel mundial en las regiones tropicales y subtropicales en latitudes entre 40°S y 45°N. VIDEO DETALLADO SOBRE EL CULTIVO DE BSF: https://www.youtube.com/watch?v=5M6u9ZX5ecE  
La spiruline est une micro-algue, plus précisément une cyanobactérie spiralée d’environ ¼ de millimètre. Elle s’épanouit dans les régions chaudes et désertiques depuis plus de trois milliards d’années. A l’origine de la vie végétale et animale, la spiruline a largement participé à la création de l’atmosphère terrestre en produisant de l’oxygène à partir du dioxyde de carbone. Si elle nous intéresse particulièrement aujourd’hui c’est qu’elle est également un super-aliment. La riche constitution de la spiruline tient du fait que sa paroi cellulaire est en protéine. A l’inverse, dans le monde végétal, les cellules ont une paroi en cellulose, difficile à digérer. La spiruline a également une forte concentration en vitamines et Fer. Cette composition idéale et sa facilité d’assimilation font de la spiruline un complément alimentaire convoité par les grands sportifs. Mais la spiruline se vend cher alors qu’elle est simple et rapide à cultiver. Son rendement est très bon : sur un même espace la spiruline produit cinq cents fois plus de protéines qu’un élevage bovin. De même il faut environ 13 500 litres d’eau pour produire un kg de protéines bovines alors que seulement 2 500 litres sont nécessaires pour la micro-algue. De nombreuses associations et ONG (Univers la Vie, Antenna, etc) en font culture pour lutter contre la famine et la malnutrition dans le monde. Elle existe d’ailleurs à l’état naturel autour de la ceinture tropicale (Pérou, Mexique, Tchad, Ethiopie, Madagascar, Inde…) et même en France, en Camargue. La culture familiale permet d’intégrer la spiruline à son alimentation quotidienne. La Fédération des Spiruliniers de France recommande une consommation de cinquante grammes de spiruline fraiche par jour, soit environ 10 grammes de sèche. Dans cet objectif de production locale, il faut 1m² de bassin de culture par personne. '''Informations préalables''' ''Le milieu de culture'' La spiruline vit naturellement dans des lacs volcaniques, riches en sel et bicarbonate de soude, avec un PH élevé, proche de 10. Ce milieu constitue son environnement mais pas son alimentation, comme les poissons ne se nourrissent pas du sel de la mer. Dans la culture de spiruline, l’objectif est de récréer au plus proche l’environnement natif de la spiruline. A l’état naturel, la spiruline est peu prélevée sinon par des cueilleurs et flamants roses. En bassin les récoltes sont beaucoup plus lourdes, il faut donc apporter régulièrement de la nourriture à la culture pour permettre son renouvellement. Dans la culture de spiruline, il faut donc dissocier le milieu culture du milieu de vie et de l’alimentation : milieu de culture = milieu de vie + alimentation ''L’environnement de développement'' La spiruline vit naturellement dans des climats chauds. Quand la température de son milieu de vie est inférieure à 18°C, elle hiberne. Dès 20°C elle commence à se développer. A partir de 30°C sa production s’intensifie fortement. A 37°C, température optimale du milieu, la population augmente d’un quart toutes les huit heures. Au-dessus de 42°C, la spiruline meurt. En France, la culture en extérieure, avec un capot translucide, est possible dès mi-Avril. La profonde couleur verte de la spiruline est obtenue par photosynthèse. Pour cela, la spiruline a besoin d’une forte luminosité mais pas d’exposition longue au soleil. Il est important d’agiter le bassin pour éviter que les spirulines en surface ne brulent et permettre à celles en profondeur de profiter de la lumière. La culture doit faire 20cm de profondeur maximum pour que toute la spiruline bénéficie d’un bon ensoleillement. ''La concentration'' Un des indicateurs de santé de la spiruline est sa concentration. Pour la mesurer il existe un instrument très simple : le spirumètre ou disque de Secchi. Il s’agit d’un disque blanc au bout d’un axe gradué en centimètres. On mesure la concentration de la spiruline en plongeant le disque dans la solution de culture. Lorsque celui-ci disparait, on relève la graduation à la surface, c’est l’indice de concentration de Secchi. Plus l’indice est faible, plus la spiruline est concentrée. Pour une spiruline en bonne santé, la concentration doit être entre 2 et 4. A 2 elle est très concentrée, elle peut être récoltée. A 4 elle est à sa concentration de culture minimale, par exemple après une récolte. Ce tutoriel est réalisé en collaboration avec Gilles Planchon, spécialiste de la culture familiale de spiruline, formateur et chercheur sur les milieux de vie naturel de la micro-algue. Retrouvez [https://youtu.be/kk7um3d8MyQ ici] la vidéo tuto et la [http://lab.lowtechlab.org/index.php?title=Bassin_de_culture_de_spiruline construction d'un bassin de culture familiale].  
La spiruline est une micro-algue, plus précisément une cyanobactérie spiralée d’environ ¼ de millimètre. Elle s’épanouit dans les régions chaudes et désertiques depuis plus de trois milliards d’années. A l’origine de la vie végétale et animale, la spiruline a largement participé à la création de l’atmosphère terrestre en produisant de l’oxygène à partir du dioxyde de carbone. Si elle nous intéresse particulièrement aujourd’hui c’est qu’elle est également un super-aliment. La riche constitution de la spiruline tient du fait que sa paroi cellulaire est en protéine. A l’inverse, dans le monde végétal, les cellules ont une paroi en cellulose, difficile à digérer. La spiruline a également une forte concentration en vitamines et Fer. Cette composition idéale et sa facilité d’assimilation font de la spiruline un complément alimentaire convoité par les grands sportifs. Mais la spiruline se vend cher alors qu’elle est simple et rapide à cultiver. Son rendement est très bon : sur un même espace la spiruline produit cinq cents fois plus de protéines qu’un élevage bovin. De même il faut environ 13 500 litres d’eau pour produire un kg de protéines bovines alors que seulement 2 500 litres sont nécessaires pour la micro-algue. De nombreuses associations et ONG (Univers la Vie, Antenna, etc) en font culture pour lutter contre la famine et la malnutrition dans le monde. Elle existe d’ailleurs à l’état naturel autour de la ceinture tropicale (Pérou, Mexique, Tchad, Ethiopie, Madagascar, Inde…) et même en France, en Camargue. La culture familiale permet d’intégrer la spiruline à son alimentation quotidienne. La Fédération des Spiruliniers de France recommande une consommation de cinquante grammes de spiruline fraiche par jour, soit environ 10 grammes de sèche. Dans cet objectif de production locale, il faut 1m² de bassin de culture par personne. '''Informations préalables''' ''Le milieu de culture'' La spiruline vit naturellement dans des lacs volcaniques, riches en sel et bicarbonate de soude, avec un PH élevé, proche de 10. Ce milieu constitue son environnement mais pas son alimentation, comme les poissons ne se nourrissent pas du sel de la mer. Dans la culture de spiruline, l’objectif est de récréer au plus proche l’environnement natif de la spiruline. A l’état naturel, la spiruline est peu prélevée sinon par des cueilleurs et flamants roses. En bassin les récoltes sont beaucoup plus lourdes, il faut donc apporter régulièrement de la nourriture à la culture pour permettre son renouvellement. Dans la culture de spiruline, il faut donc dissocier le milieu culture du milieu de vie et de l’alimentation : milieu de culture = milieu de vie + alimentation ''L’environnement de développement'' La spiruline vit naturellement dans des climats chauds. Quand la température de son milieu de vie est inférieure à 18°C, elle hiberne. Dès 20°C elle commence à se développer. A partir de 30°C sa production s’intensifie fortement. A 37°C, température optimale du milieu, la population augmente d’un quart toutes les huit heures. Au-dessus de 42°C, la spiruline meurt. En France, la culture en extérieure, avec un capot translucide, est possible dès mi-Avril. La profonde couleur verte de la spiruline est obtenue par photosynthèse. Pour cela, la spiruline a besoin d’une forte luminosité mais pas d’exposition longue au soleil. Il est important d’agiter le bassin pour éviter que les spirulines en surface ne brulent et permettre à celles en profondeur de profiter de la lumière. La culture doit faire 20cm de profondeur maximum pour que toute la spiruline bénéficie d’un bon ensoleillement. ''La concentration'' Un des indicateurs de santé de la spiruline est sa concentration. Pour la mesurer il existe un instrument très simple : le spirumètre ou disque de Secchi. Il s’agit d’un disque blanc au bout d’un axe gradué en centimètres. On mesure la concentration de la spiruline en plongeant le disque dans la solution de culture. Lorsque celui-ci disparait, on relève la graduation à la surface, c’est l’indice de concentration de Secchi. Plus l’indice est faible, plus la spiruline est concentrée. Pour une spiruline en bonne santé, la concentration doit être entre 2 et 4. A 2 elle est très concentrée, elle peut être récoltée. A 4 elle est à sa concentration de culture minimale, par exemple après une récolte. Ce tutoriel est réalisé en collaboration avec Gilles Planchon, spécialiste de la culture familiale de spiruline, formateur et chercheur sur les milieux de vie naturel de la micro-algue. Retrouvez [https://youtu.be/kk7um3d8MyQ ici] la vidéo tuto et la [http://lab.lowtechlab.org/index.php?title=Bassin_de_culture_de_spiruline construction d'un bassin de culture familiale].  
Cette notice aborde la culture domestique de champignons comestibles, ici des pleurotes grises "[https://fr.wikipedia.org/wiki/Pleurotus_ostreatus pleurotus ostreatus]". '''Intérêt de la culture de pleurotes grises''' *Ecologie/Economie : Les champignons sont un des rares organismes à se nourrir de lignine et de cellulose. Ces éléments sont présents dans de nombreux déchets de l'agriculture et d'autres activités (paille, marc de café, sciure de bois, etc). C'est donc un excellent moyen de valoriser ces déchets. A la fin de la culture des champignons, il est possible de réintégrer au compost le mycélium et substrat ayant servi à la culture. La culture de champignons peut donc permettre un revenu complémentaire pour les producteurs de ce type de déchets. A titre d'exemple, [http://www.hotelseconews.com/Recycler-le-marc-de-cafe-pour.html une jeune entreprise de paris a produit 2,5T de pleurotes sur 30m² en 6 mois en réutilisant du marc de café]. *Nutrition : Les pleurotes ne font pas partie des aliments les plus nutritifs, cependant ils sont quand même source de plusieurs éléments intéressants: vitamines [https://fr.wikipedia.org/wiki/Vitamine_B3 B3] (niacine), [https://fr.wikipedia.org/wiki/Riboflavine B2], [https://fr.wikipedia.org/wiki/Vitamine_B5 B5], de minéraux (cuivre, phosphore, potassium, fer, zinc), de plus les pleurotes contiennent 5 fois plus de protéines que la plupart des légumes. Cliquez [http://www.passeportsante.net/fr/Nutrition/EncyclopedieAliments/Fiche.aspx?doc=pleurote_nu ici] pour avoir plus amples informations sur les valeurs nutritives du pleurote. '''Etape de la culture''' : *La culture mère: La culture de démarrage (ou culture mère) se fait à partir d’une fructification fraîche (=champignon frais) et saine ou peut s'acheter chez un producteur de ''blanc''. '''Le blanc''': c'est le mycélium du champignon cultivé dans un milieu stérile qui sert à la multiplication. La culture mère est comme "une graine" qui permet de lancer plusieurs cultures de champignons. *L'envahissement du blanc: Avec le blanc de la culture-mère on peut alors inoculer des récipients qui contiennent le substrat, le mycélium envahira tout le substrat. Une fois le substrat complètement envahi par le blanc, la dernière phase commence. *Fructification et récolte: Quand le substrat est totalement envahit, il faut provoquer un changement des conditions environnementales (T°C, luminosité, concentration en CO2) et permettre la fructification, qui est l'apparition de la partie du champignon que l'on consomme (pied et chapeau). Il n'y a plus qu’à récolter vos champignons et les consommer. '''clonage de champignons avec une culture liquide''' :  
Cette notice aborde la culture domestique de champignons comestibles, ici des pleurotes grises "[https://fr.wikipedia.org/wiki/Pleurotus_ostreatus pleurotus ostreatus]". '''Intérêt de la culture de pleurotes grises''' *Ecologie/Economie : Les champignons sont un des rares organismes à se nourrir de lignine et de cellulose. Ces éléments sont présents dans de nombreux déchets de l'agriculture et d'autres activités (paille, marc de café, sciure de bois, etc). C'est donc un excellent moyen de valoriser ces déchets. A la fin de la culture des champignons, il est possible de réintégrer au compost le mycélium et substrat ayant servi à la culture. La culture de champignons peut donc permettre un revenu complémentaire pour les producteurs de ce type de déchets. A titre d'exemple, [http://www.hotelseconews.com/Recycler-le-marc-de-cafe-pour.html une jeune entreprise de paris a produit 2,5T de pleurotes sur 30m² en 6 mois en réutilisant du marc de café]. *Nutrition : Les pleurotes ne font pas partie des aliments les plus nutritifs, cependant ils sont quand même source de plusieurs éléments intéressants: vitamines [https://fr.wikipedia.org/wiki/Vitamine_B3 B3] (niacine), [https://fr.wikipedia.org/wiki/Riboflavine B2], [https://fr.wikipedia.org/wiki/Vitamine_B5 B5], de minéraux (cuivre, phosphore, potassium, fer, zinc), de plus les pleurotes contiennent 5 fois plus de protéines que la plupart des légumes. Cliquez [http://www.passeportsante.net/fr/Nutrition/EncyclopedieAliments/Fiche.aspx?doc=pleurote_nu ici] pour avoir plus amples informations sur les valeurs nutritives du pleurote. '''Etape de la culture''' : *La culture mère: La culture de démarrage (ou culture mère) se fait à partir d’une fructification fraîche (=champignon frais) et saine ou peut s'acheter chez un producteur de ''blanc''. '''Le blanc''': c'est le mycélium du champignon cultivé dans un milieu stérile qui sert à la multiplication. La culture mère est comme "une graine" qui permet de lancer plusieurs cultures de champignons. *L'envahissement du blanc: Avec le blanc de la culture-mère on peut alors inoculer des récipients qui contiennent le substrat, le mycélium envahira tout le substrat. Une fois le substrat complètement envahi par le blanc, la dernière phase commence. *Fructification et récolte: Quand le substrat est totalement envahit, il faut provoquer un changement des conditions environnementales (T°C, luminosité, concentration en CO2) et permettre la fructification, qui est l'apparition de la partie du champignon que l'on consomme (pied et chapeau). Il n'y a plus qu’à récolter vos champignons et les consommer. '''clonage de champignons avec une culture liquide''' :  
D
En vue d'apporter un appui aux personnes qui font le jardinage; la Daba est proposée comme une solution. Selon l'usage auquel il est destiné, son manche peut être long et droit, pour les cultures hautes, ou court avec l'extrémité en coude, pour les travaux qui s'effectuent accroupi. Sa lame est plate et perpendiculaire au manche. La daba est utilisée indifféremment pour labourer, aérer la terre ou récolter, ou effectuer des coupes diverses. Facile à manipuler, le manche est réglable afin qu'il puisse s'adapter à toutes les tailles des utilisateurs ou utilisatrices de l'outil., dans le but d'éviter tous problèmes de santé (mal de dos, mauvaise posture, etc...). <br/>  +
Nous vous proposons de fabriquer votre propre dentifrice. Par ce geste simple, vous contribuez à : • Éviter les microbilles de plastique pouvant contenir des substances toxiques, comme les phtalates et le bisphénol-A (BPA), qui peuvent se déverser dans l’eau ET être ingérés par les poissons et les oiseaux. • Éviter le triclosane (un antibactérien), qui peut perturber le système endocrinien, favoriser la résistance de certaines bactéries aux antibiotiques ET nuire aux poissons et à d’autres organismes de la faune et la flore. • Éviter le laurylsulfate de sodium (SDS), un agent moussant présent dans bon nombre de dentifrices commerciaux qui peut aussi être contaminé par du 1,4-dioxane, un cancérigène. Éviter un nouveau scandale dans l’univers des cosmétiques, comme celui des microbilles ou du talc pour bébés au pouvoir cancérigène. • Économiser, car le dentifrice sans substances toxiques coûte généralement autour de 5 euros le tube ! <div class="icon-instructions caution-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-exclamation-triangle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">Important : conseils de dentiste</div> </div> *Ce dentifrice ne contient pas de fluor, mais est adapté aux adultes, les dentifrices renforcés en fluor sont destinés aux enfants, une alimentation équilibrée et riche en fruits et légumes permet un apport suffisant de fluor une fois l'émail stabilisé *Ce dentifrice ne contient pas de tensioactif ni d'agent moussant, ce n'est pas indispensable pour assurer un bon nettoyage (peut même être trop décapant et déstabiliser la flore buccale. Vous pouvez en ajouter si cela est important pour vous. Pour un produit local vous pouvez privilégier de l'huile de tournesol saponifiée (aucun goût) *Il est recommandé de se laver les dents environ 3 min, au moins une fois par jour, mais une alimentation déséquilibrée (notamment riche en acide, gras et sucre) ne sera jamais compensée par le meilleur des dentifrices/brossages. *Vous pouvez avoir envie de rajouter des ingrédients "blanchissant ou antibactériens" tels que du charbon actif ou du bicarbonate. Attention cependant, car sous forme de cristaux ils peuvent rayer l'émail si vous l'utilisez quotidiennement (le bicarbonate reste utile et inoffensif dissout dans de l'eau/salive) *Cette recette contient de l'huile essentielle de menthe poivrée, certains aromathérapeutes et médecins déconseillent son ingestion, particulièrement concernant les enfants, les femmes enceintes ou allaitantes et les personnes épileptiques. Faites attention à vérifier les risques des huiles essentielles que vous utilisez et favorisez des "arômes" moins agressifs (ex : hydrolats, plantes en poudres)  
Nous vous proposons de fabriquer votre propre dentifrice. Par ce geste simple, vous contribuez à : • Éviter les microbilles de plastique pouvant contenir des substances toxiques, comme les phtalates et le bisphénol-A (BPA), qui peuvent se déverser dans l’eau ET être ingérés par les poissons et les oiseaux. • Éviter le triclosane (un antibactérien), qui peut perturber le système endocrinien, favoriser la résistance de certaines bactéries aux antibiotiques ET nuire aux poissons et à d’autres organismes de la faune et la flore. • Éviter le laurylsulfate de sodium (SDS), un agent moussant présent dans bon nombre de dentifrices commerciaux qui peut aussi être contaminé par du 1,4-dioxane, un cancérigène. Éviter un nouveau scandale dans l’univers des cosmétiques, comme celui des microbilles ou du talc pour bébés au pouvoir cancérigène. • Économiser, car le dentifrice sans substances toxiques coûte généralement autour de 5 euros le tube ! <div class="icon-instructions caution-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-exclamation-triangle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">Important : conseils de dentiste</div> </div> *Ce dentifrice ne contient pas de fluor, mais est adapté aux adultes, les dentifrices renforcés en fluor sont destinés aux enfants, une alimentation équilibrée et riche en fruits et légumes permet un apport suffisant de fluor une fois l'émail stabilisé *Ce dentifrice ne contient pas de tensioactif ni d'agent moussant, ce n'est pas indispensable pour assurer un bon nettoyage (peut même être trop décapant et déstabiliser la flore buccale. Vous pouvez en ajouter si cela est important pour vous. Pour un produit local vous pouvez privilégier de l'huile de tournesol saponifiée (aucun goût) *Il est recommandé de se laver les dents environ 3 min, au moins une fois par jour, mais une alimentation déséquilibrée (notamment riche en acide, gras et sucre) ne sera jamais compensée par le meilleur des dentifrices/brossages. *Vous pouvez avoir envie de rajouter des ingrédients "blanchissant ou antibactériens" tels que du charbon actif ou du bicarbonate. Attention cependant, car sous forme de cristaux ils peuvent rayer l'émail si vous l'utilisez quotidiennement (le bicarbonate reste utile et inoffensif dissout dans de l'eau/salive) *Cette recette contient de l'huile essentielle de menthe poivrée, certains aromathérapeutes et médecins déconseillent son ingestion, particulièrement concernant les enfants, les femmes enceintes ou allaitantes et les personnes épileptiques. Faites attention à vérifier les risques des huiles essentielles que vous utilisez et favorisez des "arômes" moins agressifs (ex : hydrolats, plantes en poudres)  
Vi proponiamo di produrre il vostro dentifricio. Con questo semplice gesto contribuisci a : Evitare le microsfere di plastica che possono contenere sostanze tossiche, come ftalati e bisfenolo-A (BPA), che possono riversarsi nell'acqua ed essere ingereti da peschi e uccelli. Evitare il triclosano (un antibatterico), che può disturbare il sistema endocrino , promuoveree la resistenza di alcuni batteri agli antibiotici e danneggiare i pesci e altri organismi della fauna e della flora. • Éviter le laurylsulfate de sodium (SDS), un agent moussant présent dans bon nombre de dentifrices commerciaux qui peut aussi être contaminé par du 1,4-dioxane, un cancérigène. Éviter un nouveau scandale dans l’univers des cosmétiques, comme celui des microbilles ou du talc pour bébés au pouvoir cancérigène. • Économiser, car le dentifrice sans substances toxiques coûte généralement autour de 5 euros le tube ! <div class="icon-instructions caution-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-exclamation-triangle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">Important : conseils de dentiste</div> </div> *Ce dentifrice ne contient pas de fluor, mais est adapté aux adultes, les dentifrices renforcés en fluor sont destinés aux enfants, une alimentation équilibrée et riche en fruits et légumes permet un apport suffisant de fluor une fois l'émail stabilisé *Ce dentifrice ne contient pas de tensioactif ni d'agent moussant, ce n'est pas indispensable pour assurer un bon nettoyage (peut même être trop décapant et déstabiliser la flore buccale. Vous pouvez en ajouter si cela est important pour vous. Pour un produit local vous pouvez privilégier de l'huile de tournesol saponifiée (aucun goût) *Il est recommandé de se laver les dents environ 3 min, au moins une fois par jour, mais une alimentation déséquilibrée (notamment riche en acide, gras et sucre) ne sera jamais compensée par le meilleur des dentifrices/brossages. *Vous pouvez avoir envie de rajouter des ingrédients "blanchissant ou antibactériens" tels que du charbon actif ou du bicarbonate. Attention cependant, car sous forme de cristaux ils peuvent rayer l'émail si vous l'utilisez quotidiennement (le bicarbonate reste utile et inoffensif dissout dans de l'eau/salive) *Cette recette contient de l'huile essentielle de menthe poivrée, certains aromathérapeutes et médecins déconseillent son ingestion, particulièrement concernant les enfants, les femmes enceintes ou allaitantes et les personnes épileptiques. Faites attention à vérifier les risques des huiles essentielles que vous utilisez et favorisez des "arômes" moins agressifs (ex : hydrolats, plantes en poudres)  
I deodoranti sono dei prodotti utilizzati da molti quotidianamente. Tuttavia, i deodoranti industriali sono sempre più controversi. Se sono spesso presi di mira, è perché la maggior parte é composta da sostanze chimiche, di cui alcune potenzialmente cancerogene, allergeniche e all'origine di disfunzioni ormonali. Non esitate a consultare [https://www.quechoisir.org/comparatif-ingredients-indesirables-n941/liste/deodorants-et-parfums-ci1/produit-a-risque-si1/ questo sito di consumatori] per sapere come viene valutato il deodorante che utilizzate attualmente. Tra le sostanze chimiche a rischio, due famiglie sono particolarmente controverse: '''i sali di alluminio''' e '''i parabeni'''. - Cloridrato d'alluminio: é con questo nome che i sali di alluminio appaiono nella formula del vostro deodorante. Queste microparticelle hanno la proprietà di chiudere i pori attraverso i quali defluisce il sudore, e quindi di '''fermare la produzione di sudorazione'''. Oltre al fatto che bloccare questo fenomeno, e quindi bloccare l'autoregolamentazione termica del corpo, é '''pericoloso''', i sali di alluminio sono accusati da diversi [https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5514401/ studi] di essere all'origine di tumori al seno. I '''[https://fr.wikipedia.org/wiki/Parab%C3%A8ne parabeni]''' sono i conservanti che vengono aggiunti alla maggior parte dei prodotti cosmetici, farmaceutici ed industriali. Da anni sono in corso numerosi studi per verificare i loro effetti nocivi sulla pelle e il loro possibile coinvolgimento nella comparsa di tumori al seno, a causa delle loro caratteristiche estrogeniche (interferenti endocrini). Se l'odore delle ascelle può risultare sgradevole, a volte, è perché queste "pieghe" costituiscono un ambiente particolarmente propizio allo sviluppo di batteri, responsabili per questo odore. Anziché bloccare la sudorazione, è meglio prevenire '''lo sviluppo di questi batteri''' con l'utilizzo di antibatterici naturali. Vi proponiamo in questo tutorial 5 ricette salutari, pratiche, efficaci, economiche ed ecologiche per realizzare il vostro deodorante per la casa. '''Versioni solide:''' # La prima, molto economica, contiene soltanto 3 ingredienti. Unico inconveniente: diventa liquida al di sopra di 25°C (olio di cocco) ed ha la tendenza di andare fuori fase se non viene conservata al fresco, cosa che si raccomanda di fare a casa. # La seconda, cui si aggiunge un quarto ingrediente , della cera (d'api o vegetale). Dato che non si scioglie al di sotto dei 63°C, permette al deodorante di rimanere integro anche quando fa caldo. '''Versioni liquide (spray, roll o a gocce):''' # Economica, locale e minimalista (2 ingredienti) a base di bicarbonato e acqua; # Altrettanto interessante, a base di aceto e acqua; # Ricetta semiliquida adattata per il roll-on (3 ingredienti).  
In countries where temperatures frequently rise above 20°C, food does not stay fresh for long. A tomato, for example, is damaged in only 2 days. Also, given the price and energy consumption of a refrigerator, food preservation is a recurring problem in developing countries. Thus, without means of conservation, even if a family affected by poverty produces enough food to feed itself, it has few means to fight hunger. A food preservation system can greatly improve the daily lives of many families. In particular, it opens up economic opportunities: to preserve food is also to be able to sell it. Apart from any financial worries, a family can also seek to consume less energy by favouring natural means of refrigeration and thus reduce its environmental impact. The Zeer Pot - desert fridge - can be a viable solution to the problem. It is a refrigeration device that keeps food cool, without electricity, thanks to the principle of cooling by evaporation. This inexpensive and easy to manufacture technology can be used to cool substances such as water, food or drugs sensitive to high temperatures. It helps to avoid flies or other insects. Moreover, most foods can be stored in a Zeer Pot for 15 to 20 days longer than left in the open air and vegetables keep their vitamins better. Indeed, under good conditions (explained later in this tutorial), the temperature inside the system can reach 10°C less than the outside temperature.  +
'''Contexte''' Après une dizaine d’années d'exploration, en quête de nouveaux et épanouissants modes de vie, l'une des ambitions du Low-tech Lab est de proposer un autre scénario du futur où la low-tech est vecteur d’émancipation, de convivialité et d’épanouissement. En ce sens, le projet Biosphère se veut être un démonstrateur d’une vie prospective, spécifique à un contexte bien précis et abritant un écosystème vivant produisant suffisamment de nourriture, d'eau et d'énergie pour subvenir aux besoins identifiés sur une période de 4 mois. Les résultats de la première [https://lowtechlab.org/fr/le-low-tech-lab/les-actions/biosphere-2018 Biosphère] expérimentée en Thaïlande par Corentin ont permis de dimmensioner la nouvelle base de vie adaptée cette fois-ci au milieu aride. Installée dans un désert de Basse Californie au Mexique, la [https://lowtechlab.org/fr/le-low-tech-lab/les-actions/en-cours-biosphere-capsule-en-milieu-aride "Biosphère, capsule en milieu aride"] de 60m² produit suffisamment de protéines, de vitamines et de minéraux pour faire vivre deux humains, avec moins d’un euro d’intrants par jour. Sous cette chrysalide faite de bois et de tissu bio-sourcé, l'élevage de mouches soldats noires et de grillons, la culture de spiruline et de champignons et le système d’hyroponie partagent l’espace avec des solutions pour désaliniser l’eau ou chauffer les aliments à l’aide de l’énergie solaire ou musculaire. '''Ce tutoriel se concentre sur l'un des enjeux du projet à savoir l'accès à l'eau douce.'''<br/> <div class="icon-instructions info-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-info-circle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">La web-série documentaire qui retracera l’intégralité de la préparation est disponible sur [https://www.arte.tv/fr/videos/110232-001-A/biosphere-du-desert-la-prepa-d-une-mission-low-tech-1-5/ Arte]. Par ailleurs, retrouvez [https://lowtechlab.org/fr/le-low-tech-lab/les-actions/en-cours-biosphere-capsule-en-milieu-aride les fiches techniques complémentaires] pour accompagner la web-série, présentant les étapes de préparation, de conception et de fabrication de la Biosphère. Un mode d’emploi low-tech précis et complet !</div> </div> '''Démarche''' Avant de débuter le dimensionnement d'un système, il est important de questionner ses besoins et d'identifier des moyens peu impactants pour les satisfaire. L'accès à l'eau douce est crucial pour assurer le bon développement de l'écosystème : les plantes, les champignons, les grillons, les mouches soldats noires et les personnes vivants dans l'habitat. Les besoins journaliers en eau sont évalués en se basant sur les résultats de l’expérimentation de Biosphère en Thaïlande : *bioponie : 24 L *spiruline : 8 L *eau potable pour 2 humains : 4 L *champignons, grillons, mouches soldats noires : 4 L Au total, l'objectif est de récolter au minimum 40 L d'eau douce par jour. Au vu du contexte aride du lieu d'expérimentation, nous ne pouvons pas compter sur la récolte d’eau de pluie. Ainsi, le moyen qui nous a paru le plus efficace est la dessalinisation d’eau de mer en utilisant la source d’énergie qui sera la plus abondante : le soleil. '''Conception du dessalinisateur''' La boite est consituée d'un cadre avec pour fond une plaque sur laquelle est positionnée un tissu imprégné d'eau salée. Sur le dessus, la boite est fermée par une vitre. L'alimentation en eau salée est assurée par un goutte à goutte placé en haut du cadre et le trop plein est évacué par le bas. L’intérieur de cette serre chauffe au soleil ce qui va entrainer l'évaporation de l'eau, puis sa condensation sur la vitre. L'eau douce va alors ruisseler jusqu'à une gouttière d'évacuation, pour enfin être récupérée dans un bocal. La conception de ce dessalinisateur s'est inspirée des conclusions d'[https://fr.slideshare.net/xibud/manuel-de-fabrication-dun-dessalinisateur-simple-trs-efficace étude] de Cyril Grandpierre qui a prototypé plusieurs modèles de dessalinisateur solaire. De même, nous nous sommes appuyés sur la [https://www.linkedin.com/in/augustin-pinet-56bb83170/overlay/1635501875308/single-media-viewer/?profileId=ACoAACjAo2MB9w7tkqeHe6Dd6fo4RI_JTRY05Gc thèse] d'Augustin Pinet qu'il a réalisé sur ce sujet en collaboration avec le Low-tech Lab. '''Notre objectif était d'arriver à un système performant tout en utilisant un maximum de matériaux biosourcés et disponibles dans l'atelier de l'association.''' Le dessalinisateur que nous avons fabriqué à Concarneau nous permet de récolter environ 4 L d'eau douce sur une surface de 100x120 cm par une journée bien ensoleillée. Ce prototype sera répliqué au Mexique par les cobayes de l'expérience.  
Le projet L'EauTech est un projet mené par six étudiants de l'Ecole Centrale de Lille en collaboration avec l'association Gold Of Bengal. Ce projet vise à construire un dessalinisateur solaire low-tech, à partir de deux projets déjà menés à l'Ecole Centrale de Lille : le projet Opensol, ayant créé un concentrateur solaire low-tech, ainsi que le projet Delta, ayant créé un dessalinisateur low-tech. Vous pouvez trouver et télécharger une synthèse de ce tutoriel au format PDF en cliquant sur ce lien : https://drive.google.com/open?id=1aqvStMdIfSuhj4bioxSa0Zk8wiuJO1vL .  +
Le projet L'EauTech est un projet mené par six étudiants de l'Ecole Centrale de Lille en collaboration avec l'association Gold Of Bengal. Ce projet vise à construire un dessalinisateur solaire low-tech, à partir de deux projets déjà menés à l'Ecole Centrale de Lille : le projet Opensol, ayant créé un concentrateur solaire low-tech, ainsi que le projet Delta, ayant créé un dessalinisateur low-tech. Vous pouvez trouver et télécharger une synthèse de ce tutoriel au format PDF en cliquant sur ce lien : https://drive.google.com/open?id=1aqvStMdIfSuhj4bioxSa0Zk8wiuJO1vL .  +
<div class="icon-instructions caution-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-exclamation-triangle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">Para todas las cuestiones relacionadas con la fabricación de cosméticos naturales o productos del hogar, recomendamos la utilización de material adecuado para ello, que habrá sido desinfectado con alcohol antes de cada utilización (con el objetivo de permitir una óptima conservación de sus productos).</div> </div><div class="icon-instructions info-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-info-circle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">Trabajamos continuamente con Mobilab Songo en la investigación, experimentación y documentación para compartir un conjunto de conocimientos sobre la autonomía. Todo ello con un enfoque libre (código abierto), ecológico (lowtech, permacultural, etc.) y solidario (de libre participación). Si te gusta lo que publicamos/documentamos (webseries, artículos, tutoriales, formación, etc.), ¡puedes contribuir a mantener esta aventura en marcha!</div> </div>Para <big>'''[https://fr.tipeee.com/mobilab-songo contribuir pincha aquí]''' !</big> Para saber más sobre nuestro proyecto visita '''<big>[http://www.mobilab-songo.com/ nuestra página web].</big>'''  +
I detersivi utilizzati in lavastoviglie sono "nocivi per l'ambiente". Ogni anno in Francia, vengono utilizzate 10 000 tonnellate di detersivi per lavare i piatti. Le pratiche si stanno gradualmente evolvendo e i produttori stanno cercando di eliminare i fosfati dalla composizione dei loro detergenti. Purtroppo esistono ancora molte tavolette o polveri che ne contengono ancora troppo. Composti generalmente presenti nelle tavolette lavastoviglie : <div class="mw-translate-fuzzy"> * Fosfonati : composti debolmente biodegradabili che contribuiscono all'asfissia degli ambienti acquatici. * Policarbossilati : sostanze di origine petrolchimicha non degradabili. * Tensioattivi : sostanze petrolchimiche, spesso allergeniche. * Profumi sintetici : possono essere allergeni. </div> Qui vi proponiamo una ricetta 100% composta da prodotti naturali, economici ed ecologici. Sta a voi giocare ! <div class="icon-instructions idea-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-lightbulb-o"></i></div> <div class="icon-instructions-text">Vous pouvez remplacer le sel régénérant du lave vaisselle par du gros sel et le liquide de rinçage par du vinaigre blanc !</div> </div><br/>  +
Dans des cas où on souhaite être 100% autonome hors réseau, la question de l'eau est essentielle. C'est d'ailleurs le premier élément à considérer par exemple dans les démarches de permaculture (phase d'observation). J'ai initialement fait les calculs ci dessous pour "autonomiser" un mobile home avec l'idée d'utiliser des modules photovoltaïques dans un assemblage récupérateur d'eau, comme le proposait le concept ulta chaata (https://www.facebook.com/weultachaata/?locale=fr_FR et https://fr.futuroprossimo.it/2023/03/ulta-chaata-ombrello-magico-che-puo-dare-acqua-e-luce-allindia/) avant d'être récupérée à Los Angeles. On peut s'interroger sur la façon adéquate de dimensionner des installations pour récupérer de l'eau de pluie. Pour cela, on peut utiliser les données de Météo France afin d'avoir un regard rétrospectif sur les précipitations saisonnières et ajuster ainsi les dimensions des récupérateurs. Démo web interactive ici : https://vpn.matangi.dev/water  +
La plupart des installations photovoltaïques sont aujourd'hui branchées sur le réseau électrique erdf/enedis, que ce soit sur des formules commerciales dites en "injection du surplus", ou en "injection totale". Avec les vieux compteurs, il est encore possible de "faire tourner à l'envers" le compteur electrique lorsque les panneaux produisent (un peu comme si linky soustrayait de votre consommation ce que vos panneaux produisent quelle que soit l'heure à laquelle la production a lieu) Le recours au réseau électrique est très pratique car cela évite le besoin de stocker l'électricité produite. Cependant, que ce soit pour des raisons d'évolution sociétale (laissons nous le droit de rêver à autre modèle urbanistique où les sites autonomes écologiques sans besoins d'infrastructures sont encouragés), pour des raisons de contraintes naturelles, ou par choix, on peut souhaiter être indépendant des réseaux, 100% autonome en énergie électrique J'ai initialement fait un petit bout de code pour dimensionner correctement en réseau autonome un mobilhome que je souhaitais rendre autonome, puis pour brancher un frigo et un congélateur (qui nécessitent un approvisionnement relativement constant, c'est à dire sans coupure) L'ines propose déjà des outils ici: http://ines.solaire.free.fr/pvisole_1.php et ici: https://autocalsol.ines-solaire.org/etude/localisation/ Cependant, les hypothèses sont à 1kWh produit par kWc en hiver pour le premier lien et on n'a que des moyennes pour le second lien. En outre, on n'a pas de possibilité de "data-tester" le nombre de jours de blackout selon le dimensionnement. Ce tuto permet donc de dimensionner en "data-testant", c'est à dire avec des hypothèses de production en hiver au jour le jour, moins "moyénée", et permet aussi de tester des dimensionnement plus économes en capacité de batterie (qui coutent encore cher en 2024). Compte tenu du nombre de brevets déposés dans le domaine du stockage électrique des 15 dernieres années, et compte tenu des évolutions géopolitiques au sein des brics, il est probable qu'on aboutisse à des coûts de stockage nettement diminués dans les prochaines années et l'algorithme pour optimiser le dimensionnement au stockage au plus juste sera peut être moins pertinent économiquement parlant dans les années à venir. Mais un stockage à très bas coût remettrait très fortement en question le système pétro dollar, donc on a sans doute le temps de voir venir ;) Dans tous les cas, les batteries usagées produisant pas mal de déchet, cela reste intéressant d'avoir ce bout de logique pour dimensionner au plus juste et etre dans une optique low-tech en évitant le surdimensionnement lorsqu'on peut se permettre de rares épisodes sans électricité. Démo web interactive ici: https://vpn.matangi.dev/sun  
Un surgélateur n'est pas toujours plein, Un certain volume est alors refroidit "pour rien". Pour éviter cela, à chaque fois que je sors des aliments, je remplace le volume libéré par un bloc de polystyrène expansé / frigolite / mousse compacte. J'ai préalablement découpé des blocs de différentes formes. Au fur et à mesure que le surgélateur se vide, j'y place des blocs (comme une sorte de tetris). La matière première est récupérée dans des poubelles / parcs à conteneurs. Il est facile aussi de récupérer du polystyrène expansé auprès des magasins de gros électro-ménager (ils s'en débarrassent avec plaisir). Ainsi, le volume à refroidir est maintenu au stricte nécessaire et nécessite moins d'électricité.  +
Pour diminuer de moitié la quantité de produit lessiviel dans votre machine à laver le linge, il suffit de mettre dans le tambour de la machine 2 balles de golf en même temps que votre linge. Les balles ont un effet mécanique sur le linge et participent au lavage. Il faut des balles d'un certain poids pour qu'elles "frappent" suffisamment le linge. Les balles de squash fonctionnent très bien (les balles de ping-pong sont trop légères). Lorsque la machine à laver fonctionne, on entend le bruit des balles dans le tambour mais le linge n'est pas abîmé, ni le tambour. Ne convient pas pour laver du linge très délicat (dentelles...) On trouve facilement des balles de golf dans les brocantes.  +
'''Rapido sguardo sullo spreco alimentare''' Nel mondo, 1/3 della produzione totale di cibo viene gettata. In Francia, ciò rappresenta 10 miliardi di chilogrammi di alimenti sprecati ogni anno e l'impatto carbonio di tali perdite è equivalente a 5 volte il traffico aereo interno. L'analisi dello spreco mostra che il 33% di esso è realizzato dall'ultimo anello della catena: il consumatore. Le perdite rappresentano un costo complessivo di 160€/anno/persona. In termini quantitativi, le perdite maggiori riguardano i prodotti ortofrutticoli (50%). Tuttavia, anche se rappresentano solo il 6%, i prodotti animali (carne, pesce, latticini) rappresentano la perdita finanziaria più importante. Cause dello spreco alimentare Per concepire le giuste soluzione da attuare per ridurre lo spreco, un'analisi delle cause di questo è interessante : * Cause sociologiche: i nostri ritmi di vita, le strutture familiari, le modalità di organizzazione delle nostre giornate e dei nostri pasti si evolvono. Siamo più di fretta e meno attenti, il che porta a uno spreco alimentare. * Cause culturali: le nostre percezioni degli alimenti, i nostri criteri estetici e le nostre abitudini alimentari ci inducono a scartare prodotti ancora consumabili. * Una scarsa conoscenza della conservazione degli alimenti : conservare non è sinonimo di fare freddo, quindi uno frigorifero non è fatto per accogliere tutti gli alimenti. Inoltre si crea confusioni tra Data Limite di Consumo (DLC) e la Data Limite di Utilizzo Ottimale (DLUO). * Dei problemi di organizzazione: manchiamo di organizzazione prima di fare la nostra spesa, per capire di cosa abbiamo bisogno e comprare la quantità giusta. I frigoriferi e gli armadi sono anche la fonte di numerose perdite dovute ad un cattivo stoccaggio che favorisce l'impilamento di alimenti nuovi davanti ai più vecchi. È importante notare che molte delle cause possono essere corrette con buone pratiche che possono essere attuate da tutti. Le soluzioni tecniche possono aiutare, principalmente per: * Creare buone condizioni di conservazione per ogni tipo di alimento * Favorire una buona visibilità dei prodotti * Renderli più facilmente accessibili <br/> '''In [https://lowtechlab.org/assets/files/rapport-experimentation-habitat-low-tech-low-tech-lab.pdf questo rapporto] trovate un'analisi sull'uso di questa dispensa, come pure di altri 11 low-techs sperimentati durante il progetto En Quête d'un Habitat Durable.'''  
A biodigestor is a solution to convert organic waste into fuel gas (biogas) and fertilizer (digestate). The biodigestor particularity is that digestion is done thanks to bacterias in an environment deprived from any oxygen. This situation is called anaerobic fermentation. Biogas is a mix of different gases, containing mainly methane, which can be used for gas cookers, boilers or as fuel for engines. Methanogen fermentation also exists in nature. For example, it happens in swamps when organic matter is decomposed underwater. Biogas domestication happened in the beggining of the XIXth century, and the variety of biodigestors have considerably increased since then. They are particularly present in developing tropical countries, where farmers become autonomous in energy thanks to biogas production based on organic waste. Heat being an important catalyst of this reaction, small units are economically interesting in this area. In France and other industrialized countries, the cost of energy being very low compared to workforce cost, only few small biodigestor units exist. However, many industrial units are present in wastewater treatment plants or around big breeding farms. Different kinds of biodigestors exist. They can be continuous or discontinuous, and also have different operation temperatures (psychrophilic : 15-25°C, mesophilic : 25-45°C or thermophilic : 45 – 65°C). In this tutorial, we are studying continuous mesophilic biodigestors at 38°C, which are the most commonly used in temperate regions. The main feature of this system is its similarity to a digestive system, as it also needs a certain temperature to be efficient, requires bacterias and receives food regularly. In a compost, under aerobic conditions, decomposition of organic matter produces gas (H2S, H2, NH3) and an important amount of heat. Only decomposition deprived from air produces methane. It is one of the reasons why fermentation happens in a sealed tank. In this tutorial, we will present the different components of a biodigestor (matter circuit and gas circuit) and how to use it. This documentation realised with the association Picojoule describes fabrication of one of their micro-methanisation protypes. It does not provide full cooking gas autonomy but is a good introduction to methanisation. Hélie Marchand's half-burried digestor has a greater capacity : [[Biodigesteur]]. These explanations are largely inspired from the work of Bertrand Lagrange in its books Biométhane 1 and 2, that we strongly recommand ! This work is free and open, do not hesitate to clarify and complete it based on your knowledge and experience.  
Mealworms are easy to breed at home. The interest of this breeding is the production of proteins in an efficient way, as well as a reduced impact on the environment. On average, you have to spend 2 kJ of energy to recover 1kJ with a "mealworm" breeding (energy ratio of 2). To eat 1 kJ of "beef", 16 kJ are needed! (energy ratio of 16) <br/> The mealworm is an insect, therefore an animal! If you want to know more about mealworms: [[Elever des vers de farine|https://wiki.lowtechlab.org/wiki/Elever_des_vers_de_farine]]  +
Ce module s'inscrit dans un tutoriel plus général : Dominik - serveur modulable autoalimenté en réemploi Il sert donc à proposer des méthodes par thèmes pour concevoir votre propre Dominik, mais peu aussi être pris à part pour l'aspect technique abordé. <br/><div class="icon-instructions info-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-info-circle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">⚙️ Difficulté : Moyennement facile ⌚ Durée : 4h 💰 Coût : environ 7€</div> </div> Pour continuer dans le développement de ce système, il est pertinent de lui offrir un caisson de transport et protection, afin de pouvoir déplacer le système. Cette mobilité ne sert pas uniquement à rendre toutes les utilités précédentes mobiles, mais elle permet une utilité en elle-même dans une optique de Sneakernet (https://fr.wikipedia.org/wiki/Sneakernet). Pour ce caisson, il existe plusieurs possibilités : *Caisson auto-construit à partir de matériaux bruts de récupération *Récupération d'une boite type glacière de camping *Sac à dos de récupération Pour se fixer sur un choix pertinent, nous avons réalisé une analyse hiérarchique multi-critères. (voir le fichier "''choix_caisson"'') Celle-ci nous a permis de réaliser que l'utilisation d'une glacière de camping récupérée était le choix le plus pertinent pour notre cas d'utilisation. Ce choix peut être différent dans d'autres cas d'utilisation. Nous présenterons ici uniquement le tutoriel associé à la solution "glacière". Nous avons donc aménagé cette glacière dans le but de lui donner un aspect esthétique convivial, mais aussi et surtout pour qu'elle puisse accueillir et transporter de façon pratique et simple les différents composants de notre système connectés entre eux. Avant d'attaquer la conception en elle-même, nous nous sommes demandé si la surchauffe de la glacière pouvait comporter un risque pour l'ensemble du système. Une analyse théorique nous a permis de conclure que la température à l'intérieur de la glacière resterait acceptable, et qu'il n'était donc pas utile de pense à ajouter un système de ventilation (voir le fichier ''"ventilation"''). Ce module contiendra donc une notice détaillée pour la fabrication d'un caisson hébergeant un serveur local alimenté au solaire : Dominik. Ce serveur internet sera hébergé sur un smartphone de récupération. Le caisson est prévu pour être mobile, étanche, pratique et convivial. Ce caisson s'appuiera sur la récupération d'une glacière aménagée, à l'intérieur de laquelle se trouve des compartiments. Dans les différents compartiments se trouveront : #La batterie #Le régulateur de tension #Le smartphone #Des cales #La longueur de câble inutilisée Des bretelles seront ajoutées ainsi qu'un système de support et d'orientation du panneau solaire (voir '''Image 1 de l'étape 3''').  
Ce module s'inscrit dans un tutoriel plus général : Dominik - serveur modulable autoalimenté en réemploi Il sert donc à proposer des méthodes par thèmes pour concevoir votre propre Dominik, mais peu aussi être pris à part pour l'aspect technique abordé. L'objectif de ce module numérique est d'obtenir un site web conçu de zéro ("from scratch") en HTML et CSS en suivant les concepts de l'écoconception numérique, c'est-à-dire la conception numérique à faible impact. On commencera par présenter les concepts et détails sur l'écoconception numérique pour un projet numérique général. On précisera ensuite la réappropriation de ces concepts pour la création de notre site web low-tech hébergé sur le smartphone. Ce site web est disponible à l'URL suivante : http://lowtechnumerique.mooo.com/ Il sert à rendre disponible à tous l'ensemble de la connaissance produite dans le cadre de ce projet. Cette partie est largement fondée sur les travaux de Gauthier Roussilhe. Elle les reprend, les adapte et les vulgarise, en adéquation avec la licence [https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.fr '''CC-BY-SA 4.0'''] sous laquelle ces travaux sont partagés (https://gauthierroussilhe.com/ressources).  +
Ce module s'inscrit dans un tutoriel plus général : Dominik - serveur modulable autoalimenté en réemploi Il sert donc à proposer des méthodes par thèmes pour concevoir votre propre Dominik, mais peu aussi être pris à part pour l'aspect technique abordé. <br/><div class="icon-instructions info-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-info-circle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">⚙️ Difficulté : Moyen ⌚ Durée : 2 à 4h 💰 Coût : 0€</div> </div> L'objectif de ce module central est d'obtenir un smartphone fonctionnel permettant l'hébergement de fichiers sur un serveur local qu'il contient, l'hébergement d'un site web ainsi que sa mise en ligne par une WIFI extérieure et le partage de connexion pour permettre l'accès à internet. Il permettra aussi de créer autour de lui un réseau local auquel d'autres appareils électroniques environnants pourront se connecter.  +
Ce module s'inscrit dans un tutoriel plus général : Dominik - serveur modulable autoalimenté en réemploi. Il sert donc à proposer des méthodes par thèmes pour concevoir votre propre Dominik, mais peu aussi être pris à part pour l'aspect technique abordé. <br/> <div class="icon-instructions info-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-info-circle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">⚙️ Difficulté : Moyen ⌚ Durée : 2h (+10h récupération de matériel) 💰 Coût : environ 45€</div> </div><div class="icon-instructions caution-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-exclamation-triangle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">Bien que ce module puisse d'adresser à toute personne cherchant un moyen d'accès à de l'énergie hors-réseau, il est plus spécifiquement adapté aux personnes cherchant à héberger un serveur mobile, ou plus généralement à alimenter un système de faible puissance en courant continue dans un environnement sans réseau électrique fiable. Pour toute application autre que celle-ci, il sera nécessaire d'adapter vos choix de système de production et de conversion de puissance.</div> </div> Un système complet d'accès au numérique de façon low-tech doit permettre aux utilisateurs de ne pas dépendre (ou le moins possible) du réseau électrique national, mais de pouvoir être tout de même être alimenté en énergie, et ceci de la façon la plus fiable et éco-responsable possible. Au regard de ces exigences, différents systèmes d'alimentation peuvent être envisagés : *Une alimentation classique au réseau électrique *Une auto-alimentation par système photovoltaïque *Une auto-alimentation par système éolien *Une auto-alimentation par un vélo-générateur électrique Une analyse multi-critère hiérarchique (fichier choix_alim) nous a permis de définir le système photovoltaïque comme le plus pertinent pour ce projet. Cependant, il se peut qu'il en aille différemment pour vous. Dans ce module, nous vous proposons alors : #Une méthode de dimensionnement de votre installation #Des astuces pour récupérer les composants nécessaires #Un tutoriel de câblage de votre installation pas à pas  
Ce module s'inscrit dans un tutoriel plus général : Dominik - serveur modulable autoalimenté en réemploi. Il sert donc à proposer des méthodes par thèmes pour concevoir votre propre Dominik, mais peu aussi être pris à part pour l'aspect technique abordé. <br/> <div class="icon-instructions info-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-info-circle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">⚙️ Difficulté : Moyen ⌚ Durée : 2h (+10h récupération de matériel) 💰 Coût : environ 45€</div> </div><div class="icon-instructions caution-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-exclamation-triangle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">Bien que ce module puisse d'adresser à toute personne cherchant un moyen d'accès à de l'énergie hors-réseau, il est plus spécifiquement adapté aux personnes cherchant à héberger un serveur mobile, ou plus généralement à alimenter un système de faible puissance en courant continue dans un environnement sans réseau électrique fiable. Pour toute application autre que celle-ci, il sera nécessaire d'adapter vos choix de système de production et de conversion de puissance.</div> </div> Un système complet d'accès au numérique de façon low-tech doit permettre aux utilisateurs de ne pas dépendre (ou le moins possible) du réseau électrique national, mais de pouvoir être tout de même être alimenté en énergie, et ceci de la façon la plus fiable et éco-responsable possible. Au regard de ces exigences, différents systèmes d'alimentation peuvent être envisagés : *Une alimentation classique au réseau électrique *Une auto-alimentation par système photovoltaïque *Une auto-alimentation par système éolien *Une auto-alimentation par un vélo-générateur électrique Une analyse multi-critère hiérarchique (fichier choix_alim) nous a permis de définir le système photovoltaïque comme le plus pertinent pour ce projet. Cependant, il se peut qu'il en aille différemment pour vous. Dans ce module, nous vous proposons alors : #Une méthode de dimensionnement de votre installation #Des astuces pour récupérer les composants nécessaires #Un tutoriel de câblage de votre installation pas à pas  
'''Objectif de ce tutoriel''' L'objectif de ce tutoriel est de documenter la réalisation d'un système Low-tech de numérique minimal. Un exemplaire a déjà été construit par les auteurs de ce tutoriel et il sert d'hébergement pour un site internet low-tech sur lequel vous pourrez trouver des informations complémentaires sur ce projet ainsi que des ressources supplémentaires : http://lowtechnumerique.mooo.com/ '''Dans quel contexte s'inscrit ce système ?''' A la fin du 20ème siècle, le numérique connait un essor remarquable à travers un développement des technologies de l'information et de la communication, régulièrement qualifié de troisième révolution industrielle. Ces technologies ont radicalement changé notre monde et leur progression semble inarrêtable. Même dans la stratégie du gouvernement français, la transformation numérique est présentée comme nécessaire et évidente. Seulement, le numérique se dirige inexorablement vers un mur, celui des limites planétaires. Selon L'ADEME, le numérique représente à l'échelle mondiale 4 % des émissions de gaz à effet de serre dans le monde, mais ce chiffre augmente de 9% tous les ans. Les appareils électroniques nécessitent de nombreux matériaux (dont des terres rares), qui sont jugés comme des matériaux critiques par les institutions internationales. Ces matériaux sont déjà source de dégâts sociaux (exploitation par des travailleurs mineurs et/ou sous-payés) et vont probablement manquer dans les prochaines années. Ainsi, que ce soit sur le plan des ressources, de l’énergie, mais aussi de la sécurité ou même du bien-être mental, le numérique dépasse aujourd’hui des drapeaux rouges dans de nombreux domaines. Bien qu’étant un moyen de communication très efficace et parfois indispensable dans certains secteurs, il faut aujourd’hui le remettre en cause, penser son démantèlement et inventer son devenir dans un contexte de décroissance de la production électrique et d’extraction des ressources. Dans ce cadre contextuel, en lien avec le laboratoire d'informatique de Grenoble (LIG) et le Low-Tech Lab de Grenoble, il a été demandé à notre groupe de 5 étudiants grenoblois de penser un système low-tech, c’est-à-dire qui est utile, accessible, et durable, et qui permet de satisfaire des besoins essentiels du numérique, tout en remettant en question les usages superflus dont nous sommes actuellement entourés. Après plusieurs semaines de travail, ce système, c’est DOMINIK. <br/> '''Quel est le concept théorique du système Dominik ?''' L'idée de ce système est d'avoir un système modulable, afin que ce dernier soit pertinent pour des utilisateurs différents, des besoins singuliers et dans des mondes variés. Au cœur de ce système, un appareil électronique central (smartphone, ordinateur, raspberry pi, ...) de récupération peut jouer plusieurs rôles. D'abord, il peut servir de box internet afin de fournir un accès internet aux personnes environnantes. Ensuite, il peut permettre à du contenu qu'il héberge d'être publié sur Internet. Il peut également créer un réseau local auquel des smartphones ou ordinateurs peuvent se connecter lorsqu'ils sont à proximité de l'appareil électronique central, afin de pouvoir y stocker et y échanger des fichiers avec les utilisateurs également à proximité. Enfin, cet appareil électronique central permet de stocker physiquement des données essentielles d'Internet afin d'y avoir accès même sans Internet. Cet appareil électronique central sera alimenté par une source d'énergie renouvelable (panneaux solaires, petite éolienne, petite hydraulique, dynamo...) construite grâce à des matériaux de récupération. L'ensemble de ce système sera encapsulé dans un support de mobilité (sac à dos, glacière, caisse,...) afin de le protéger et de le rendre mobile. Cette caractéristique l'inscrit partiellement dans une optique de Sneakernet''',''' c'est-à-dire le transfert de fichiers hors réseau informatique, comme lorsqu’on se passait des clés usb avec des films ou des CD avec des jeux vidéos. <br/> '''Quel est l'interprétation concrète présentée dans ce tutoriel ?''' Afin de prouver que ce système conceptuel est faisable, nous avons voulu interpréter concrètement une version de ce système : c'est notre Dominik. Au cœur de notre Dominik, un smartphone de récupération joue plusieurs rôles. D'abord, il sert de box internet grâce à une carte SIM prépayée et la fonctionnalité "Partage de connexion". Ensuite, il héberge un site internet que l'on a conçu selon de nouveaux principes d’écoconception numérique afin d'être ultra économe en taille et en consommation énergétique. Ce site sert à fournir la documentation et les ressources nécessaires pour permettre à d'autres utilisateurs de créer leur propre Dominik. Enfin, il est également possible de se connecter à un réseau local créé par le téléphone central lorsqu'on est à proximité de ce dernier, afin de pouvoir y stocker et y échanger des fichiers avec d’autres utilisateurs à proximité. Ce téléphone sera alimenté par des panneaux solaires associés à une batterie, provenant de matériel de récupération. Il sera donc aussi possible de recharger votre propre téléphone. L'ensemble de ce système sera mobile, encapsulé dans un caisson de protection et de transport, qui est une glacière de camping de récupération.<br/> '''A qui s'adresse Dominik ?''' Le système permet de répondre à des besoins variés. Il propose un accès à internet plus économique, plus indépendant. Il permet le stockage et le partage local d'informations et de fichiers, mais permet également la transmission de ces fichiers par la mobilité intrinsèque de son design. Ces caractéristiques rendent le système pertinent dans des lieux où l’accès au réseau, aux ressources ou à l’électricité n’est pas garanti. Dans le monde actuel, on peut citer le Liban, dont les habitants n'ont que quelques heures d'électricité par jour. Cela peut aussi être les Zones à Défendre (appelées ZAD), qui n'ont pas d'accès à l'électricité et des problématiques d'organisation interne et de visibilité externe. Ce sont dans ces lieux, qui reflètent probablement un monde de demain en contraction, que le numérique low-tech prend son sens. Et pourquoi pas dans un imaginaire futur, on trouverait des Dominik sur un bateau à voile, dans une bibliothèque, dans un jardin partagé, sur un vélo et à pleins d’autres endroits qu’il ne reste qu’à inventer. Il est important de comprendre que la version de Dominik présentée dans ce tutoriel est celle qui correspondait le mieux à nos besoins. Il ne tient qu'à vous et votre imagination d'adapter toute ou partie du système pour créer votre propre Dominik. =Introduction pratique du tutoriel= Ce tutoriel est divisé en différents modules qui peuvent être suivis indépendamment. Pour éviter trop de lourdeur de ce tutoriel, les modules sont rédigés sur des tutoriels à part entiers sur le wiki du low-tech lab. Vous trouverez le liens de ces tutoriels dans les différentes parties <br/> *'''Module électronique central (smartphone)''' L'objectif de ce module central est d'obtenir un smartphone fonctionnel permettant l'hébergement de fichiers sur un serveur local qu'il contient, l'hébergement d'un site web ainsi que sa mise en ligne par une WIFI extérieure et le partage de connexion pour permettre l'accès à internet. Il permettra aussi de créer autour de lui un réseau local auquel d'autres appareils électroniques environnants pourront se connecter. <br/> *'''Module énergétique (alimentation photovoltaïque)''' L'objectif de ce module énergétique est d'obtenir une alimentation photovoltaïque connecté à une batterie et un régulateur afin d'alimenter au maximum le module central. <br/> *'''Module de mobilité (glacière de transport)''' L'objectif de ce module de mobilité est d'obtenir un caisson de protection et de transport pour permettre le déplacement de tous les modules précédents et rendre le système global mobile. Il sera construit à partir d'une glacière de récupération. <br/> *'''Module éco-conception web''' L'objectif de ce module numérique est d'obtenir un site web conçu de zéro ("from scratch") en HTML et CSS en suivant les concepts de la conception numérique faible carbone.  
'''Objectif de ce tutoriel''' L'objectif de ce tutoriel est de documenter la réalisation d'un système Low-tech de numérique minimal. Un exemplaire a déjà été construit par les auteurs de ce tutoriel et il sert d'hébergement pour un site internet low-tech sur lequel vous pourrez trouver des informations complémentaires sur ce projet ainsi que des ressources supplémentaires : http://lowtechnumerique.mooo.com/ '''Dans quel contexte s'inscrit ce système ?''' A la fin du 20ème siècle, le numérique connait un essor remarquable à travers un développement des technologies de l'information et de la communication, régulièrement qualifié de troisième révolution industrielle. Ces technologies ont radicalement changé notre monde et leur progression semble inarrêtable. Même dans la stratégie du gouvernement français, la transformation numérique est présentée comme nécessaire et évidente. Seulement, le numérique se dirige inexorablement vers un mur, celui des limites planétaires. Selon L'ADEME, le numérique représente à l'échelle mondiale 4 % des émissions de gaz à effet de serre dans le monde, mais ce chiffre augmente de 9% tous les ans. Les appareils électroniques nécessitent de nombreux matériaux (dont des terres rares), qui sont jugés comme des matériaux critiques par les institutions internationales. Ces matériaux sont déjà source de dégâts sociaux (exploitation par des travailleurs mineurs et/ou sous-payés) et vont probablement manquer dans les prochaines années. Ainsi, que ce soit sur le plan des ressources, de l’énergie, mais aussi de la sécurité ou même du bien-être mental, le numérique dépasse aujourd’hui des drapeaux rouges dans de nombreux domaines. Bien qu’étant un moyen de communication très efficace et parfois indispensable dans certains secteurs, il faut aujourd’hui le remettre en cause, penser son démantèlement et inventer son devenir dans un contexte de décroissance de la production électrique et d’extraction des ressources. Dans ce cadre contextuel, en lien avec le laboratoire d'informatique de Grenoble (LIG) et le Low-Tech Lab de Grenoble, il a été demandé à notre groupe de 5 étudiants grenoblois de penser un système low-tech, c’est-à-dire qui est utile, accessible, et durable, et qui permet de satisfaire des besoins essentiels du numérique, tout en remettant en question les usages superflus dont nous sommes actuellement entourés. Après plusieurs semaines de travail, ce système, c’est DOMINIK. <br/> '''Quel est le concept théorique du système Dominik ?''' L'idée de ce système est d'avoir un système modulable, afin que ce dernier soit pertinent pour des utilisateurs différents, des besoins singuliers et dans des mondes variés. Au cœur de ce système, un appareil électronique central (smartphone, ordinateur, raspberry pi, ...) de récupération peut jouer plusieurs rôles. D'abord, il peut servir de box internet afin de fournir un accès internet aux personnes environnantes. Ensuite, il peut permettre à du contenu qu'il héberge d'être publié sur Internet. Il peut également créer un réseau local auquel des smartphones ou ordinateurs peuvent se connecter lorsqu'ils sont à proximité de l'appareil électronique central, afin de pouvoir y stocker et y échanger des fichiers avec les utilisateurs également à proximité. Enfin, cet appareil électronique central permet de stocker physiquement des données essentielles d'Internet afin d'y avoir accès même sans Internet. Cet appareil électronique central sera alimenté par une source d'énergie renouvelable (panneaux solaires, petite éolienne, petite hydraulique, dynamo...) construite grâce à des matériaux de récupération. L'ensemble de ce système sera encapsulé dans un support de mobilité (sac à dos, glacière, caisse,...) afin de le protéger et de le rendre mobile. Cette caractéristique l'inscrit partiellement dans une optique de Sneakernet''',''' c'est-à-dire le transfert de fichiers hors réseau informatique, comme lorsqu’on se passait des clés usb avec des films ou des CD avec des jeux vidéos. <br/> '''Quel est l'interprétation concrète présentée dans ce tutoriel ?''' Afin de prouver que ce système conceptuel est faisable, nous avons voulu interpréter concrètement une version de ce système : c'est notre Dominik. Au cœur de notre Dominik, un smartphone de récupération joue plusieurs rôles. D'abord, il sert de box internet grâce à une carte SIM prépayée et la fonctionnalité "Partage de connexion". Ensuite, il héberge un site internet que l'on a conçu selon de nouveaux principes d’écoconception numérique afin d'être ultra économe en taille et en consommation énergétique. Ce site sert à fournir la documentation et les ressources nécessaires pour permettre à d'autres utilisateurs de créer leur propre Dominik. Enfin, il est également possible de se connecter à un réseau local créé par le téléphone central lorsqu'on est à proximité de ce dernier, afin de pouvoir y stocker et y échanger des fichiers avec d’autres utilisateurs à proximité. Ce téléphone sera alimenté par des panneaux solaires associés à une batterie, provenant de matériel de récupération. Il sera donc aussi possible de recharger votre propre téléphone. L'ensemble de ce système sera mobile, encapsulé dans un caisson de protection et de transport, qui est une glacière de camping de récupération.<br/> '''A qui s'adresse Dominik ?''' Le système permet de répondre à des besoins variés. Il propose un accès à internet plus économique, plus indépendant. Il permet le stockage et le partage local d'informations et de fichiers, mais permet également la transmission de ces fichiers par la mobilité intrinsèque de son design. Ces caractéristiques rendent le système pertinent dans des lieux où l’accès au réseau, aux ressources ou à l’électricité n’est pas garanti. Dans le monde actuel, on peut citer le Liban, dont les habitants n'ont que quelques heures d'électricité par jour. Cela peut aussi être les Zones à Défendre (appelées ZAD), qui n'ont pas d'accès à l'électricité et des problématiques d'organisation interne et de visibilité externe. Ce sont dans ces lieux, qui reflètent probablement un monde de demain en contraction, que le numérique low-tech prend son sens. Et pourquoi pas dans un imaginaire futur, on trouverait des Dominik sur un bateau à voile, dans une bibliothèque, dans un jardin partagé, sur un vélo et à pleins d’autres endroits qu’il ne reste qu’à inventer. Il est important de comprendre que la version de Dominik présentée dans ce tutoriel est celle qui correspondait le mieux à nos besoins. Il ne tient qu'à vous et votre imagination d'adapter toute ou partie du système pour créer votre propre Dominik. =Introduction pratique du tutoriel= Ce tutoriel est divisé en différents modules qui peuvent être suivis indépendamment. Pour éviter trop de lourdeur de ce tutoriel, les modules sont rédigés sur des tutoriels à part entiers sur le wiki du low-tech lab. Vous trouverez le liens de ces tutoriels dans les différentes parties <br/> *'''Module électronique central (smartphone)''' L'objectif de ce module central est d'obtenir un smartphone fonctionnel permettant l'hébergement de fichiers sur un serveur local qu'il contient, l'hébergement d'un site web ainsi que sa mise en ligne par une WIFI extérieure et le partage de connexion pour permettre l'accès à internet. Il permettra aussi de créer autour de lui un réseau local auquel d'autres appareils électroniques environnants pourront se connecter. <br/> *'''Module énergétique (alimentation photovoltaïque)''' L'objectif de ce module énergétique est d'obtenir une alimentation photovoltaïque connecté à une batterie et un régulateur afin d'alimenter au maximum le module central. <br/> *'''Module de mobilité (glacière de transport)''' L'objectif de ce module de mobilité est d'obtenir un caisson de protection et de transport pour permettre le déplacement de tous les modules précédents et rendre le système global mobile. Il sera construit à partir d'une glacière de récupération. <br/> *'''Module éco-conception web''' L'objectif de ce module numérique est d'obtenir un site web conçu de zéro ("from scratch") en HTML et CSS en suivant les concepts de la conception numérique faible carbone.  
La double flux est à la base une système très sophistiqué doté d’un échangeur haute efficacité en acier, de filtres, de bouches d’extraction, etc. Un tel système TTC posé dans une maison classique revient à 5000E. Je vous propose une version adaptée à l’habitat léger /mobile de demain pour 80 E. Ce système DIY permet de garder toutes les qualités d’une double flux : * Ventilation de l’air intérieur estimée à 84m3/h. * Très faible consommation énergétique, puissance 4 Watts, sur du 12 V continu (par ex : solaire ou batteries) * Filtration de l’air entrant * Confort acoustique * Pas de sensation de courants d’air froids * Gain énergétique, réduction de consommation de chauffage  +
La double flux est à la base une système très sophistiqué doté d’un échangeur haute efficacité en acier, de filtres, de bouches d’extraction, etc. Un tel système TTC posé dans une maison classique revient à 5000E. Je vous propose une version adaptée à l’habitat léger /mobile de demain pour 80 E. Ce système DIY permet de garder toutes les qualités d’une double flux : * Ventilation de l’air intérieur estimée à 84m3/h. * Très faible consommation énergétique, puissance 4 Watts, sur du 12 V continu (par ex : solaire ou batteries) * Filtration de l’air entrant * Confort acoustique * Pas de sensation de courants d’air froids * Gain énergétique, réduction de consommation de chauffage  +
Qui n'a pas rêvé de se laver avec une '''douche solaire''' ? Le soleil représente une source abondante et facilement disponible d'énergie. Lors de la super semaine de [https://de.calameo.com/read/000499723ae4f4a09c9a4?fbclid=IwAR3ypeemCm9YfOuq0hmc9agC8b%20bjRPr8I_4slv6cBw1qWpAEBATbKIoGVg8 L'Ouvre Boîte] à St Lézin en 2021, nous avons construit une douche solaire en extérieur. Un grand bravo à l'association [http://unpasdecote.asso.fr/ Un pas de côté] et à [https://www.facebook.com/papylapalette/ Papy Palette] pour leurs réalisations ! Le tutoriel a été réalisé en partenariat avec [https://eclowtech.fr/ EclowTech], l'entreprise référente en France dans l'auto-construction de douche solaire. Les dessins ont été réalisés par [https://www.linkedin.com/in/charlottedupayrat/ Charlotte Du Payrat]. Un grand merci à eux ! Le chauffe-eau solaire présentée ici est réalisé à partir de '''deux radiateurs simples paroi de 1m²''' chacun, d'un '''cadre''', d'un '''ballon de 80L avec échangeur''' et d'une '''douche'''. Le chantier a duré 5 jours (1 pour le corps de chauffe et 4 pour la plomberie). La '''plomberie''' est décidément la partie la plus complexe de ce tutoriel ! Les étapes du projet : '''Réfléchir''' *Réfléchir et planifier le chantier *Choisir son corps de chauffe, son ballon et sa tuyauterie *Réfléchir au circuit d'eau, identifier les raccords *Positionner géographiquement le corps de chauffe et la douche '''Fabriquer la douche solaire''' *Récupérer les matériaux *Nettoyer et peindre les radiateurs *Réaliser le cadre des radiateurs *Mettre en place les circuits d'eau *Réaliser un test d'étanchéité *Fabriquer la douche *Fabriquer le support pour porter le corps de chauffe '''Utilisation régulière''' *Vidangez le circuit l'hiver *Si le circuit fermé baisse en pression, branchez le circuit du réseau pour remonter en pression. *Si la pression de l'un des circuits baisse rapidement, une fuite est présente, il faut refaire la filasse.  +
'''<big> Ce prototype documenté est à ce jour NON-FONCTIONNEL. l'[http://david.mercereau.info/douche-a-recyclage-deau-beta-test-1/#filtrepas eau ressort trop savonneuse après la filtration]. Retrouvez-en une analyse dans [https://lowtechlab.org/assets/files/rapport-experimentation-habitat-low-tech-low-tech-lab.pdf ce rapport], ainsi que des 11 autres low-techs expérimentées lors du projet En Quête d'un Habitat Durable.</big>''' Ce prototype de douche a été réalisé avec Jonathan Benabed, autoconstructeur de sa tiny house. Le système est largement inspiré du projet de douche à recyclage de [https://showerloop.org/ Jason Selvarajan]. '''Quelques chiffres:''' *40% de la consommation d'eau d'un ménage français provient de l'usage de la douche. Ce qui représente 60 à 80L d'eau par douche. *Un pommeau de douche a un débit d'environ 15L/min si aucun dispositif d'économie d'eau n'est installé. *Un français passe en moyenne 10 minutes dans la cabine de douche pour se laver, dont une majeure partie pour "profiter" de l'eau chaude, se reveiller, etc. '''La douche à recyclage:''' L'objectif de ce prototype de douche est de diviser par 7 la consommation d'eau d'une douche sans impacter le confort de l'utilisateur souhaitant rester un certain temps sous l'eau chaude. Elle est actuellement en phase de test afin de connaitre son impact environnemental et économique réel. En effet, selon l'achat neuf ou d'occasion du matériel, la réalisation de cette douche peut très vite devenir trop cher pour une réelle rentabilité (sans parler du coût écologique du matériel neuf). Dans notre cas, nous nous sommes fournis au maximum en occasion avec un coût total de 150€. Selon le [http://showerloopcalculator.zici.fr/ ShowerloopCalculator] ce type de douche à recyclage d'eau est rentable en moins d'une année de fonctionnement pour un foyer de 4 personnes. Les photos présentées ici sont issues d'un prototype de démonstration, non intégré à l'habitat pour une meilleur visibilité du système. Il est cependant relativement simple de l'adapter à une douche classique. Une grande attention est à apporter à l'étanchéité des raccords. '''Principe de fonctionnement:''' Le principe de la douche à recyclage est de pouvoir remplir une réserve d'eau d'environ 10L située sous le bac de douche. Lorsque l'usager utilise l'eau de la douche pour se détendre et profiter, il peut actionner une vanne permettant de couper l'arriver d'eau du réseau pour pomper, filtrer, réchauffer et alimenter le pommeau avec l'eau de la réserve. Les estimations permettent d'envisager une diminution par 7 de la consommation d'une douche classique. Tout apport permettant la simplification du système est le bienvenu. '''Aspect sanitaire:''' Le système présenté ici permet une filtration de l'eau à 20 microns puis au travers une cartouche de charbon actif permettant de supprimer les dernières particules et odeurs. Cependant, les filtres ne sont pas prévus pour éliminer les potentielles bactéries. Il est possible d'ajouter une lampe UV assurant l'élimination de potentiels pathogènes. En comparant l'usage de la douche à un bain où l'usager reste dans son eau, nous avons fait le choix de ne pas installer de lampe UV à la vue du coût que cela peut représenter. Nous n'avons pour le moment pas fait de test sanitaire révélant la pertinence ou non de l'utilité d'une telle lampe.  
'''<big> Ce prototype documenté est à ce jour NON-FONCTIONNEL. l'[http://david.mercereau.info/douche-a-recyclage-deau-beta-test-1/#filtrepas eau ressort trop savonneuse après la filtration]. Retrouvez-en une analyse dans [https://lowtechlab.org/assets/files/rapport-experimentation-habitat-low-tech-low-tech-lab.pdf ce rapport], ainsi que des 11 autres low-techs expérimentées lors du projet En Quête d'un Habitat Durable.</big>''' Ce prototype de douche a été réalisé avec Jonathan Benabed, autoconstructeur de sa tiny house. Le système est largement inspiré du projet de douche à recyclage de [https://showerloop.org/ Jason Selvarajan]. '''Quelques chiffres:''' *40% de la consommation d'eau d'un ménage français provient de l'usage de la douche. Ce qui représente 60 à 80L d'eau par douche. *Un pommeau de douche a un débit d'environ 15L/min si aucun dispositif d'économie d'eau n'est installé. *Un français passe en moyenne 10 minutes dans la cabine de douche pour se laver, dont une majeure partie pour "profiter" de l'eau chaude, se reveiller, etc. '''La douche à recyclage:''' L'objectif de ce prototype de douche est de diviser par 7 la consommation d'eau d'une douche sans impacter le confort de l'utilisateur souhaitant rester un certain temps sous l'eau chaude. Elle est actuellement en phase de test afin de connaitre son impact environnemental et économique réel. En effet, selon l'achat neuf ou d'occasion du matériel, la réalisation de cette douche peut très vite devenir trop cher pour une réelle rentabilité (sans parler du coût écologique du matériel neuf). Dans notre cas, nous nous sommes fournis au maximum en occasion avec un coût total de 150€. Selon le [http://showerloopcalculator.zici.fr/ ShowerloopCalculator] ce type de douche à recyclage d'eau est rentable en moins d'une année de fonctionnement pour un foyer de 4 personnes. Les photos présentées ici sont issues d'un prototype de démonstration, non intégré à l'habitat pour une meilleur visibilité du système. Il est cependant relativement simple de l'adapter à une douche classique. Une grande attention est à apporter à l'étanchéité des raccords. '''Principe de fonctionnement:''' Le principe de la douche à recyclage est de pouvoir remplir une réserve d'eau d'environ 10L située sous le bac de douche. Lorsque l'usager utilise l'eau de la douche pour se détendre et profiter, il peut actionner une vanne permettant de couper l'arriver d'eau du réseau pour pomper, filtrer, réchauffer et alimenter le pommeau avec l'eau de la réserve. Les estimations permettent d'envisager une diminution par 7 de la consommation d'une douche classique. Tout apport permettant la simplification du système est le bienvenu. '''Aspect sanitaire:''' Le système présenté ici permet une filtration de l'eau à 20 microns puis au travers une cartouche de charbon actif permettant de supprimer les dernières particules et odeurs. Cependant, les filtres ne sont pas prévus pour éliminer les potentielles bactéries. Il est possible d'ajouter une lampe UV assurant l'élimination de potentiels pathogènes. En comparant l'usage de la douche à un bain où l'usager reste dans son eau, nous avons fait le choix de ne pas installer de lampe UV à la vue du coût que cela peut représenter. Nous n'avons pour le moment pas fait de test sanitaire révélant la pertinence ou non de l'utilité d'une telle lampe.  
This tutorial is based on the dry toilets by [https://www.maisonsnomades.net/ Yves Desarzens, Maisons Nomades]. They're non-flush toilets belonging to the composting toilets type. Watch the tutorial video here This dry toilets model was conceived for a domestic/family use in urban or rural area provided that there is a composting dedicated area. In the case of an urban area, depending on the scale and context of the group housing, some problems such as the access to the composting area and the transportation of the toilets to this area could occur. The consumption of water an the classic toilets model in the household Classic pour-flush toilets represent 20% of the drinking water consumption of a household, almost 150€/y for a 4 members family. It's the second most consuming item after the shower (40%). The water used for the flush is drinking water (except in rare cases where rainwater is used), as son as it touches the excrement, this water becomes foul water contaminated and therefore unusable for any other uses. Excrement: trash or resources ? In average, a human products 50 Liters of solid excrement and 500 Liters of urine every year. in France, a person turns "30 Liters of drinking water into foul water" every day. In solid excrement, we find minerals including nitrogen (1,1 lbs/pop/y), phosphorus (0,4 lbs/pop/y) and potassium (0,7 lbs/pop/y) but also pathogens such as bacteria, viruses and parasites and sometimes products such as antibiotics depending on the user's health. In urine, we find minerals including nitrogen (8,9 lbs/pop/y), phosphorus (0,7 lbs/pop/y) and potassium (1,8 lbs/pop/y) and very rarely pathogens too. These matters, casually considered as trash are flowed through the pipes with the foul water. Then followed by a long process of sewage treatment in water treatment plants found in the city suburbs. These process produce at the same time sewage sludge of which the waste-to-energy conversion is complex. In the case where we consider the process in a cyclic way like for the animal manure, it's possible to see human excrement as a "resource". By respecting the hygiene requirements, human excrement can easily be composted and turned into pathogens-free humus which doesn't have anything to do with excrement anymore. For the antibiotics (besides significant use), the researches show that there's no durable effect on the composting. It's important to notice that animal manure already used contains at the start the same contaminants including antibiotics. It's important to not separate the urine from the solid and carbon matter: the cellulose in the the carbon matter prevents the transformation of the urea, rich in nitrogen, ammonium ions (responsible for the stinky smell in urinals for example). This effect also has another very important and positive consequence: if the urine was released in the nature without cellulose addition, the ammonium ions would turn into nitrite ions and cause a faster degradation of the humus, the opposite of the expected effect. This problematic is encountered in some contexts where the large-scale urine recovery was thought for fertilizers creation. Excrement: a resource thanks to dry toilets There's plenty of dry toilets models. Here, the proposed model is a bio-litter toilet. It's the easiest model which doesn't need ventilation. This model is constituted of a stainless steel bucket which collects the dejection (urine and excrement), the toilet paper as well as the vegetable carbon matter. Whether it's in the sale room where they're installed or in the composting area, very few smells are emitted (actually the same amount emitted from classic water toilets). '''[http://www.eautarcie.org/05f.html Recipe for a good composting]''' 1) A rich contribution of vegetable dry matter rich in carbon (straw, dead leaf, sawdust) 30 times more important than the excrement contribution, rich in nitrogen. 2) A good ventilation of the compost in order that the aerobic organisms which need oxygen are able to achieve correctly their decomposing work. The shreds participate in creating a well ventilated compost. What type of user comfort for the dry toilets? "+": the bio-litter toilets don't release any smell and don't make any unwanted noises unlike classic toilets. "-": The bio-litter toilets require to regularly empty the bucket in the compost (twice a week for a 4 members family). "Summary" The use of the bio-litter toilets allows to reduce 20% of the water consuming in the household, therefore the bill too. It also allows the creation of usable humus for the garden. All of this for the same or even better comfort compared to classic toilets. '''Retrouvez dans [https://lowtechlab.org/assets/files/rapport-experimentation-habitat-low-tech-low-tech-lab.pdf ce rapport] une analyse à l'usage de ces toilettes sèches, ainsi que des 11 autres low-techs expérimentées lors du projet En Quête d'un Habitat Durable''' <br/><div class="icon-instructions info-icon"> <div class="icon-instructions-icon"><i class="fa fa-info-circle"></i></div> <div class="icon-instructions-text">L’utilisation de toilettes sèches permet de réduire la consommation en eau de son foyer mais surtout rend possible la gestion des biodéchets comme les excréments. Mais pas que ! L'urine est une ressource gratuite, riche en azote et phosphore, idéale pour la croissance de la spiruline et des plantes. Il est donc possible de fabriquer des toilettes sèches à séparateur d'urine pour rendre possible cette valorisation : http://wiki.lowtechlab.org/wiki/Toilettes_sèches_à_séparation_d%27urine</div> </div><br/>  
Les bouteilles ont un impact non négligeable sur l’environnement. 89 milliards de bouteilles d'eau en plastique sont vendues chaque année dans le monde. Les Etats-Unis sont les plus gros consommateurs d’eau en bouteille. Les Français sont de grands exportateurs d’eau en bouteille. L’Inde et la Chine, ont triplé et doublé leur consommation entre 2000 et 2005. Pour l'exemple, selon le Worldwatch institute, qui est un organisme indépendant, près de 2 millions de tonnes de bouteilles en polyéthylène téréphtalate (PET) finissent en décharge chaque année aux États-Unis. Dans de nombreux pays du monde, des filières de collecte et de recyclage de ces bouteilles ont été mise en place. La société Valorplast organise par exemple en France la collecte et la valorisation de ces bouteilles, qui se voient octroyer une deuxième vie en tant qu'oreillers, couettes, coussins, stylos... Malheureusement un grand nombre d'entre elles, en particulier dans des pays ne disposant pas de filières de collecte et de recyclage, sont encore en circulation et s'amoncellent dans les décharges à ciel ouvert ou finissent dans les océans. Même en France, où les filières existent, moins de 20% des matières plastiques sont recyclées. L'équipage de Nomade des Mers a découvert au Brésil à quel point la problématique du recyclage du plastique est importante. PET, PVC, PEHD... Les types de plastique sont nombreux, presque tous réutilisables ou recyclables, mais trop peu le sont. Une réutilisation possible des bouteilles d'eau en PET est la transformation en fil. Grâce à un outil très simple à fabriquer à bas coût, il est possible de transformer une bouteille PET en fil plastique utilisable pour toutes sortes de choses, notamment pour faire des liaisons très solides. Chaises, béquilles, chariots, tables, outils... Ce fil plastique est une ressource très utile et actuellement quasi inépuisable.  +
Les bouteilles ont un impact non négligeable sur l’environnement. 89 milliards de bouteilles d'eau en plastique sont vendues chaque année dans le monde. Les Etats-Unis sont les plus gros consommateurs d’eau en bouteille. Les Français sont de grands exportateurs d’eau en bouteille. L’Inde et la Chine, ont triplé et doublé leur consommation entre 2000 et 2005. Pour l'exemple, selon le Worldwatch institute, qui est un organisme indépendant, près de 2 millions de tonnes de bouteilles en polyéthylène téréphtalate (PET) finissent en décharge chaque année aux États-Unis. Dans de nombreux pays du monde, des filières de collecte et de recyclage de ces bouteilles ont été mise en place. La société Valorplast organise par exemple en France la collecte et la valorisation de ces bouteilles, qui se voient octroyer une deuxième vie en tant qu'oreillers, couettes, coussins, stylos... Malheureusement un grand nombre d'entre elles, en particulier dans des pays ne disposant pas de filières de collecte et de recyclage, sont encore en circulation et s'amoncellent dans les décharges à ciel ouvert ou finissent dans les océans. Même en France, où les filières existent, moins de 20% des matières plastiques sont recyclées. L'équipage de Nomade des Mers a découvert au Brésil à quel point la problématique du recyclage du plastique est importante. PET, PVC, PEHD... Les types de plastique sont nombreux, presque tous réutilisables ou recyclables, mais trop peu le sont. Une réutilisation possible des bouteilles d'eau en PET est la transformation en fil. Grâce à un outil très simple à fabriquer à bas coût, il est possible de transformer une bouteille PET en fil plastique utilisable pour toutes sortes de choses, notamment pour faire des liaisons très solides. Chaises, béquilles, chariots, tables, outils... Ce fil plastique est une ressource très utile et actuellement quasi inépuisable.  +
La palette est un standard de la récupération. L'association G'Récup à Grenoble travaille sur l'artisanat de la récupération en produisant du mobilier. Ayant démonté des milliers de palettes, iels ont développé une méthode optimisée pour passer le moins de temps sur le démontage.  +
Les déodorants sont des produits que nous sommes nombreux à utiliser au quotidien. Or les déodorants industriels sont de plus en plus controversés. S'ils sont montrés du doigt régulièrement, c'est que la plupart sont composés de substances chimiques, pour certaines potentiellement cancérigènes, allergènes et à l'origine de troubles hormonaux. N'hésitez pas à aller consulter [https://www.quechoisir.org/comparatif-ingredients-indesirables-n941/liste/deodorants-et-parfums-ci1/produit-a-risque-si1/ ce site de consommateurs] pour savoir comment est évalué le déodorant que vous utilisez actuellement. Dans les composés chimiques à risques, deux familles sont en particulier controversées : '''les sels d'aluminiums''' et '''les parabènes'''. - Chlorhydrate d’aluminium : c’est sous ce nom que les sels d’aluminium apparaissent dans la formule de votre déodorant. Ces microparticules ont la propriété de fermer les pores par lesquels s’écoule la sueur, et donc de '''stopper la production de transpiration'''. Outre le fait que bloquer ce phénomène, et donc empêcher l'autorégulation thermique du corps, est '''dangereux''', les sels d'aluminiums sont suspectés par plusieurs [https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5514401/ études] d'être à l'origine de cancers du sein. - Les '''[https://fr.wikipedia.org/wiki/Parab%C3%A8ne parabènes]''' sont les conservateurs que l’on ajoute à la plupart des produits cosmétiques, pharmaceutiques et industriels'''.''' Des études sont en cours depuis des années pour vérifier leurs effets nocifs sur la peau et leur implication possible dans l'apparition de cancers du sein, en raison de leurs propriétés œstrogéniques (perturbateurs endocriniens). Si l'odeur des aisselles est parfois désagréable, c'est que ces "plis" constituent un environnement particulièrement propice au développement de bactéries, responsables de ces odeurs. Plutôt que de bloquer la sudation, mieux vaut empêcher '''le développement de ces bactéries''' par l'utilisation d'antibactériens naturels. On vous propose dans ce tutoriel 5 recettes saines, pratiques, efficaces, économiques et écologiques pour réaliser votre déodorant maison. '''<u>Versions solides :</u>''' #Très économique, contenant seulement 3 ingrédients. Son seul inconvénient : il devient liquide au dessus de 25°C (huile de coco) et à tendance à se déphaser s'il n'est pas conservé au frais. Chez soi, il peut être intéressant de prendre l'habitude de le conserver au frais #Même base que la précédente à laquelle auquel on ajoute un 4eme ingrédient, de la cire (d'abeille ou végétale). Comme elle ne fond pas en dessous de 63°C, elle permet au déodorant de rester pris même quand il fait très chaud. '''<u>Versions liquides (pulvérisateur, roll ou gouttes) :</u>''' # Economique, locale et minimaliste (2 ingrédients) à base de bicarbonate et d'eau # Tout aussi intéressante, à base de vinaigre et d'eau # Recette semi-liquide adaptée aux roll-on (3 ingrédients)  
Les déodorants sont des produits que nous sommes nombreux à utiliser au quotidien. Or les déodorants industriels sont de plus en plus controversés. S'ils sont montrés du doigt régulièrement, c'est que la plupart sont composés de substances chimiques, pour certaines potentiellement cancérigènes, allergènes et à l'origine de troubles hormonaux. N'hésitez pas à aller consulter [https://www.quechoisir.org/comparatif-ingredients-indesirables-n941/liste/deodorants-et-parfums-ci1/produit-a-risque-si1/ ce site de consommateurs] pour savoir comment est évalué le déodorant que vous utilisez actuellement. Dans les composés chimiques à risques, deux familles sont en particulier controversées : '''les sels d'aluminiums''' et '''les parabènes'''. - Chlorhydrate d’aluminium : c’est sous ce nom que les sels d’aluminium apparaissent dans la formule de votre déodorant. Ces microparticules ont la propriété de fermer les pores par lesquels s’écoule la sueur, et donc de '''stopper la production de transpiration'''. Outre le fait que bloquer ce phénomène, et donc empêcher l'autorégulation thermique du corps, est '''dangereux''', les sels d'aluminiums sont suspectés par plusieurs [https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5514401/ études] d'être à l'origine de cancers du sein. - Les '''[https://fr.wikipedia.org/wiki/Parab%C3%A8ne parabènes]''' sont les conservateurs que l’on ajoute à la plupart des produits cosmétiques, pharmaceutiques et industriels'''.''' Des études sont en cours depuis des années pour vérifier leurs effets nocifs sur la peau et leur implication possible dans l'apparition de cancers du sein, en raison de leurs propriétés œstrogéniques (perturbateurs endocriniens). Si l'odeur des aisselles est parfois désagréable, c'est que ces "plis" constituent un environnement particulièrement propice au développement de bactéries, responsables de ces odeurs. Plutôt que de bloquer la sudation, mieux vaut empêcher '''le développement de ces bactéries''' par l'utilisation d'antibactériens naturels. On vous propose dans ce tutoriel 5 recettes saines, pratiques, efficaces, économiques et écologiques pour réaliser votre déodorant maison. '''<u>Versions solides :</u>''' #Très économique, contenant seulement 3 ingrédients. Son seul inconvénient : il devient liquide au dessus de 25°C (huile de coco) et à tendance à se déphaser s'il n'est pas conservé au frais. Chez soi, il peut être intéressant de prendre l'habitude de le conserver au frais #Même base que la précédente à laquelle auquel on ajoute un 4eme ingrédient, de la cire (d'abeille ou végétale). Comme elle ne fond pas en dessous de 63°C, elle permet au déodorant de rester pris même quand il fait très chaud. '''<u>Versions liquides (pulvérisateur, roll ou gouttes) :</u>''' # Economique, locale et minimaliste (2 ingrédients) à base de bicarbonate et d'eau # Tout aussi intéressante, à base de vinaigre et d'eau # Recette semi-liquide adaptée aux roll-on (3 ingrédients)  
Dans ce tutoriel, nous allons voir les différentes étapes pour déplacer une Yourt. La '''Yourt''' est un habitat traditionnel de nombreux nomades vivant en Asie centrale. Habitat léger par excellence, la Yourt est rapidement démontable. Dans une yourte, les éléments de structure sont conçus en bois : il s'agit du treillis, les "murs" de la yourte, les perches qui reposent sur une roue centrale qui répartit les forces et assure la stabilité. L'ensemble repose sur un plancher coffré. L'isolation, sous forme de rouleau de laine (le plus souvent de mouton ou du chanvre) est accolée au treillis et repose sur les perches. Le plancher constitue un coffre dans lequel l'isolant est ajouté en vrac, du liège, de la mélisse, de la ouate de cellulose, de la laine de mouton .... La yourte est revêtue à l'intérieur d'une toile en coton entre treillis-isolant et perche-isolant et à l'extérieur d'une toile acrylique qui résiste aux intempéries. L'ensemble est maintenu par des cordages ce qui facilite le montage/démontage '''Caractéristiques de la Yourt''' Diamètre de la yourte : '''6,5''' m Hauteur des murs : '''2''' m Hauteur max : '''3,5''' m Surface Module sanitaire : '''4''' m² Revêtement Module sanitaire : '''toile acrylique''' de la yourte Surface totale au sol : '''37''' m² '''La législation''' La Yourte est définie par le Code de l’Urbanisme comme une résidence démontable dans l'article R. 111-51 : "Sont regardées comme des résidences démontables constituant l'habitat permanent de leurs utilisateurs les installations sans fondation disposant d'équipements intérieurs ou extérieurs et pouvant être autonomes vis-à-vis des réseaux publics. Elles sont destinées à l'habitation et occupées à titre de résidence principale au moins huit mois par an. Ces résidences ainsi que leurs équipements extérieurs sont, à tout moment, facilement et rapidement démontables." Nous nous sommes fixés une surface au sol maximale de 40 m² "juste pour nos besoins" de telle manière à pouvoir se conformer à la législation qui permet son installation sur un terrain bâti ou non bâti sans nécessité d'un permis de construire.  
Ce tutoriel propose une solution simple pour donner une bonne odeur à nos intérieurs tout en évitant les sprays du marché qui contiennent des perturbateurs endocriniens et de nombreuses substances controversées. c'est une bonne vieille recette de grand-mére  +
E
Eco Truly es una finca ecológica ubicada al norte de Chile, cerca de la ciudad de Arica. Aquí vive una comunidad con respecto del medio ambiente, que quiere ser un ejemplo demostrando un estilo de vida ecológica : agricultura orgánica, cocina vegetariana y vegan, compost, reciclaje. Todas las casas son eco-construcciones : son hechas a partir de materiales naturales y locales. La mezcla de tierra y de paja es un muy buen aislamiento ! La casa de este tutorial es una de estas casas. Se necesita 8 meses con 4 personas para construirla. El costo depende de los materiales disponibles localmente. Buena construcción !  +
L’Ecosiklet est une low-tech développée par l’association Mouvances Caraïbes à Port-Louis, en Guadeloupe. Une multitude de versions sont envisageables en fonction du besoin. En effet, une Ecosiklet peut aussi bien servir de source d’électricité de secours à la suite d’un ouragan qu’être installée sous un kiosque de plage pour permettre aux passants de recharger leurs téléphones ou bien d’alimenter un éclairage.  +
Le principe étudié ici permet de réaliser un écoulement '''constant''' et '''continu''' d’eau (ruisseau, cascade, etc.) à l’aide d’une pompe '''solaire''' (panneau solaire) mais '''sans stockage sur batterie'''. On note les variables suivantes : * '''H''' : le nombre d'heure d'ensoleillement ; * '''VA.1''' : le volume ''esthétique'' du bassin A en aval ; * '''VB.1''' : le volume ''esthétique'' du bassin B en amont ; * '''VA.2''' = '''VB.2''' : le volume à écouler pendant le non ensoleillement pour un débit continu et constant ; * '''DP''' : le débit de la pompe solaire pendant la phase d'ensoleillement ; * '''DS''' : le débit d'écoulement continu et constant à la sortie du réservoir.  +
Dieses Tutorial präsentiert die Herstellung einer sehr einfachen Powerbank, die das Aufladen eines kleinen Lichtes oder eines Smartphones via USB-Anschluss ermöglicht. Sie ist aus Lithium-Zellen gemacht, die aus gebrauchten Laptops stammen. Sicherheit: Lithium-Ionen-Akkus können sehr gefährlich sein. Ihr Auf- und Entladen muss mit einem geeigneten elektrischen Schaltkreis geschützt werden. Außerdem kann das Kurzschließen einer Zelle zu ihrer Explosion führen. Es ist daher unbedingt erforderlich die die Akkus mit Vorsicht zu benutzen: (mit) Handschuhe und Schutzbrille. Laptop-Batterien: Entfernbare Computerbatterien sind meistens aus in Serie geschalteten Lithium-Zellen gemacht oder parallel geschaltet, mit einem Auf- und Entladungs-Regulierer. Wenn eine Batterie defekt ist, dann ist es sehr wahrscheinlich, dass nur eine der Zellen oder sogar nur der Regulierer ausfällt. Daher ist es möglich den Rest weiter zu nutzen. Warum die Wiederverwendung solcher Zellen / Batterien? Aufbewahrung: Zurzeit ist diese Technologie eine der leichtesten im Vergleich zu der Menge an Energie die sie speichern kann. 1300T Akkus werden jedes Jahr weggeworfen mit einer Prognose von 14000T für das Jahr 2020. Abhängig vom Land enden sie entweder in der Natur, wo sie toxische Substanzen aussondern oder sind Teil einer Energie aufwendigen Wiederverwertung. Jedoch sind viele der Zellen eventuell noch nutzbar als wären sie wie neu. Wirtschaft: Kleine lokale Geschäfte können aus der Wiederverwendung von immer noch nutzbaren Lithium-Zellen entstehen, indem sie Lampen, Powerbanks etc. produzieren. Technische Daten: Die Verwirklichung einer Powerbank aus einer Lithium-Ionen-Zelle erfordert die Wiederverwertung einer Zelle als auch den Kauf eines Modules, zum Auf- und Entladen. Zwei Optionen sind möglich: Die einfachste Möglichkeit (erklärt in diesem Tutorial) ist der Gebrauch einer einzelnen Lihium-Ion-Zelle. Diese Option benötigt nur das Sicherstellen der korrekten Funktionsweise einer Zelle mithilfe eines Spannungs-Testes. Die zweite Möglichkeit ist mehrere Zellen, entsprechend ihrer Ladekapazität, aneinander zu schalten. Dies erfordert mehr komplexe Handhabung. [LINK]  
Una baja tecnología puede provenir de conocimientos tradicionales o modernos, encuentra su utilidad tanto en la ciudad como en el campo, y puede integrarse en entornos ricos e industrializados de la misma manera que en las sociedades en desarrollo. Le aconsejamos que piense en estas cuestiones bajo tres temas principales: necesidad, accesibilidad y respeto, para saber si su proyecto es realmente de baja tecnología. '''NECESIDAD''' ¿El dispositivo satisface una necesidad básica? Necesidad de alimentos, energía, saneamiento, higiene, acceso al agua potable, herramientas? '''ACCESIBILIDAD''' ¿Es asequible desde el punto de vista financiero, técnico y material? ¿Es su costo asequible para este tipo de necesidad? ¿Invoca un saber hacer artesanal? ¿Los recursos, materiales y herramientas utilizados son locales o están fácilmente disponibles en tiendas, fábricas o basureros? '''RESPETO''' ¿Respeta el Medio Ambiente? ¿Es eficiente en el uso de la energía, se puede reparar o se puede reciclar? ¿Respeta a las poblaciones locales? ¿Es culturalmente apropiado? '''CUIDADO''' Evitar la presentación de un dispositivo contaminante. Evitar la promoción de un producto específico que no se pondría en "open source". *Nota: Para la documentación de baja tecnología que no esté completa, se requiere llenar al menos la parte de contexto y operación de la documentación de baja tecnología. A continuación, puede compartir sus ideas, comentarios sobre la parte de discusión del lab'  +
hi '''Attention !''' Les différentes étapes impliquent beaucoup d'électronique, de soudure et de mécanique. Nous vous conseillons donc de bien lire ce tutoriel et de vous renseigner de votre côté sur les différentes sources fournies avant de vous lancer dans la construction de ce vélo à assistance électrique. === Mentions légales  === Avec les modifications qui vont être apportées, ce vélo respectera la réglementation européenne concernant les vélos à assistance électrique. Vous pouvez les retrouver [http://www.urban-elec.com/velo-electrique/homologation-et-legislation-des-velos-electriques <u>ici</u>]. Elle se résume en ces quelques points importants : * L’assistance ne doit fonctionner que jusqu’à une vitesse de 25 km/h ( il est possible de pédaler plus vite, mais sans assistance) * La puissance du moteur ne doit pas excéder 250W * L'assistance doit être activée par le pédalage * Quand l'utilisateur arrête de pédaler le moteur se coupe * La modification ne doit pas altérer la sécurité et l'efficacité du freinage Le vélo ne pourra cependant pas être homologué ce qui ne vous posera pas de problème concernant les forces de l'ordre mais vous ne serez pas assuré en cas d'accident. <br/>  +
La gestion des déchets, notamment en zone urbaine, est considérée comme l'un des enjeux environnementaux les plus important pour les prochaines années. Le recyclage des déchets organiques (biodéchets) est encore assez limité, bien que s'agissant de la plus grande fraction des déchets produits. Ils représentent plus du tiers de nos poubelles. Aujourd'hui, la plupart de ces déchets organiques, pourtant valorisables, sont enfouis ou incinérés, apportant des problèmes environnementaux majeurs (pollution des sols, de l'air et des nappes phréatiques, demande d'espaces de stockages de plus en plus grande...). La forte croissance des populations urbaines en fait un enjeu de taille pour les communes et de plus en plus de solutions sont expérimentées. Une solution de plus en plus utilisée est la conversion des déchets organiques par des insectes ou des larves, notamment celles de la mouche soldat noire (Black Soldier Fly, BSF): Hermetia illucens. Cette solution a suscité beaucoup d'attention au cours de la dernière décennie pour sa vitesse de traitement des déchets ainsi que pour la possibilité prometteuse d'utiliser les larves de BSF récoltées comme source de protéines pour l'alimentation animale, offrant ainsi une alternative précieuse aux aliments conventionnels (la farine de poisson notamment) Que ce soit à moyenne ou petite échelle, l'élevage de larves de mouches soldats noires ne demande que très peu de moyens et permet de traiter efficacement ses bio-déchets en les transformant en un résidu compostable et hyper-nutritif pour les sols. De plus, la récupération des larves est possible pour nourrir les animaux domestiques (canards, poules, oies, poissons...). <u>En résumé, voici les avantages d'avoir un élevage de BSF:</u> * Les larves se composent à ±40% de protéines et à ±30% de graisse brute. Cette protéine d'insecte est de haute qualité nutritive et peut constituer une ressource intéressante pour l'alimentation animale (Poules, oies, canards, poissons...) * Il est démontré que les larves ont pour effet de neutraliser la plupart des bactéries transmettant des maladies, telles que Salmonella spp ou E.Coli, ce qui limite le risque de transmission de maladies aux animaux et aux humains. [1] * Une réduction de la masse humide de déchets organiques entre 50 et 80 % * Le résidu, une substance proche du compost, contient des éléments nutritifs et de la matière organique pouvant être utilisée directement sur les cultures. * L'élevage est peu coûteux et ne nécessite pas de moyens de production sophistiqués. Ce qui en fait une solution accessible dans toutes les régions du monde.   * La mouche soldat noir (BSF) peut être rencontrée dans la nature à l'échelle mondiale dans les régions tropicales et subtropicales entre les latitudes 40°S et 45°N <br/>VIDEO DETAILLEE SUR LA CULTURE DE BSF: https://www.youtube.com/watch?v=5M6u9ZX5ecE  
La gestion des déchets, notamment en zone urbaine, est considérée comme l'un des enjeux environnementaux les plus important pour les prochaines années. Le recyclage des déchets organiques (biodéchets) est encore assez limité, bien que s'agissant de la plus grande fraction des déchets produits. Ils représentent plus du tiers de nos poubelles. Aujourd'hui, la plupart de ces déchets organiques, pourtant valorisables, sont enfouis ou incinérés, apportant des problèmes environnementaux majeurs (pollution des sols, de l'air et des nappes phréatiques, demande d'espaces de stockages de plus en plus grande...). La forte croissance des populations urbaines en fait un enjeu de taille pour les communes et de plus en plus de solutions sont expérimentées. Une solution de plus en plus utilisée est la conversion des déchets organiques par des insectes ou des larves, notamment celles de la mouche soldat noire (Black Soldier Fly, BSF): Hermetia illucens. Cette solution a suscité beaucoup d'attention au cours de la dernière décennie pour sa vitesse de traitement des déchets ainsi que pour la possibilité prometteuse d'utiliser les larves de BSF récoltées comme source de protéines pour l'alimentation animale, offrant ainsi une alternative précieuse aux aliments conventionnels (la farine de poisson notamment) Que ce soit à moyenne ou petite échelle, l'élevage de larves de mouches soldats noires ne demande que très peu de moyens et permet de traiter efficacement ses bio-déchets en les transformant en un résidu compostable et hyper-nutritif pour les sols. De plus, la récupération des larves est possible pour nourrir les animaux domestiques (canards, poules, oies, poissons...). <u>En résumé, voici les avantages d'avoir un élevage de BSF:</u> * Les larves se composent à ±40% de protéines et à ±30% de graisse brute. Cette protéine d'insecte est de haute qualité nutritive et peut constituer une ressource intéressante pour l'alimentation animale (Poules, oies, canards, poissons...) * Il est démontré que les larves ont pour effet de neutraliser la plupart des bactéries transmettant des maladies, telles que Salmonella spp ou E.Coli, ce qui limite le risque de transmission de maladies aux animaux et aux humains. [1] * Une réduction de la masse humide de déchets organiques entre 50 et 80 % * Le résidu, une substance proche du compost, contient des éléments nutritifs et de la matière organique pouvant être utilisée directement sur les cultures. * L'élevage est peu coûteux et ne nécessite pas de moyens de production sophistiqués. Ce qui en fait une solution accessible dans toutes les régions du monde.   * La mouche soldat noir (BSF) peut être rencontrée dans la nature à l'échelle mondiale dans les régions tropicales et subtropicales entre les latitudes 40°S et 45°N <br/>VIDEO DETAILLEE SUR LA CULTURE DE BSF: https://www.youtube.com/watch?v=5M6u9ZX5ecE  
'''Les intérêts d'un élevage d'insectes comestibles pour l'homme :''' *Nutrition : Les insectes sont intéressants dans la recherche de nouvelles sources de protéines et offrent des alternatives à notre mode de consommation traditionnelle peu durable . L’apport énergétique du grillon est 120 kcal/100 g poids frais et sa teneur moyenne en protéine est 8-25 g/100 g masse en frais. (source : FAO). Le grillon se révèle être une très bonne source de protéines, d’acides gras oméga 3 et 6, et de minéraux: fer, zinc, magnésium, cuivre,... *Ecologie/Economie : L’élevage d’insectes demande moins d’eau et d’aliments qu’un élevage de bovins, ovins et porcins : leur capacité de conversion des aliments (capacité d’un animal à convertir un poids donné d’aliments en masse corporelle, représentée en kg d’aliment par kg de gain de poids de l’animal) est supérieur à celles des élevages cités précédemment. A titre d'exemple, il faut 10 kg d'aliments pour produire 1 kg de viande bovine alors qu'il faut 1,7 kg d'aliments pour produire 1 kg de grillons. La quantité de gaz à effets de serres produits par les élevages d’insectes est nettement inférieure à celle du bétail. D'un point de vue logistique, l’élevage de grillons a de nombreux avantages par rapport aux élevages de gros bétails: la surface de terre occupée est moindre, possible en milieu urbain. Le faible besoin d’investissement dans les infrastructures peut permettre aux populations plus démunis de démarrer des micros élevages, ils peuvent être élevés sur des substrats constitué de déchets agricole et alimentés avec des sous-produits organiques. '''A noter''' : L'élevage qui est réalisé dans ce tutoriel est actuellement en cours de test dans le cadre de l’expédition [http://lowtechlab.org/wiki/Nomade_des_mers Nomade des Mers] UN TUTORIEL VIDEO EST DISPONIBLE [https://www.brut.media/fr/science-and-technology/voila-comment-fabriquer-une-ferme-a-grillons-71319fc0-a847-49a6-9e55-c9f23408f054 ICI] !  +
'''Les intérêts d'un élevage d'insectes comestibles pour l'homme :''' *Nutrition : Les insectes sont intéressants dans la recherche de nouvelles sources de protéines et offrent des alternatives à notre mode de consommation traditionnelle peu durable . L’apport énergétique du grillon est 120 kcal/100 g poids frais et sa teneur moyenne en protéine est 8-25 g/100 g masse en frais. (source : FAO). Le grillon se révèle être une très bonne source de protéines, d’acides gras oméga 3 et 6, et de minéraux: fer, zinc, magnésium, cuivre,... *Ecologie/Economie : L’élevage d’insectes demande moins d’eau et d’aliments qu’un élevage de bovins, ovins et porcins : leur capacité de conversion des aliments (capacité d’un animal à convertir un poids donné d’aliments en masse corporelle, représentée en kg d’aliment par kg de gain de poids de l’animal) est supérieur à celles des élevages cités précédemment. A titre d'exemple, il faut 10 kg d'aliments pour produire 1 kg de viande bovine alors qu'il faut 1,7 kg d'aliments pour produire 1 kg de grillons. La quantité de gaz à effets de serres produits par les élevages d’insectes est nettement inférieure à celle du bétail. D'un point de vue logistique, l’élevage de grillons a de nombreux avantages par rapport aux élevages de gros bétails: la surface de terre occupée est moindre, possible en milieu urbain. Le faible besoin d’investissement dans les infrastructures peut permettre aux populations plus démunis de démarrer des micros élevages, ils peuvent être élevés sur des substrats constitué de déchets agricole et alimentés avec des sous-produits organiques. '''A noter''' : L'élevage qui est réalisé dans ce tutoriel est actuellement en cours de test dans le cadre de l’expédition [http://lowtechlab.org/wiki/Nomade_des_mers Nomade des Mers] UN TUTORIEL VIDEO EST DISPONIBLE [https://www.brut.media/fr/science-and-technology/voila-comment-fabriquer-une-ferme-a-grillons-71319fc0-a847-49a6-9e55-c9f23408f054 ICI] !  +
Les vers de farine sont très riches en protéines, il peuvent facilement remplacer votre consommation de lardons on de jambon au quotidien. De plus ils présentent l’avantage d’être très simple à élever, ne demandant ni trop de place, ni trop d’entretien. Vous pourrez donc avoir le plaisir de consommer des protéines de votre propre production, à condition de ne pas trop vous y attacher bien sûr ! '''Intérêts nutritionnels :''' Au vu de la croissance mondiale actuelle, la culture d’insectes est de plus en plus vue comme une alternative à la viande d’élevage pour fournir le monde en protéines. En effet élever nos amis à 6 pattes présente de nombreux avantages. - La quantité de protéines de 1kg de vers est identique à celle de 1kg de boeuf - Ils sont riches en fer - Ils offrent plus de vitamines B12 qu’un oeuf - Ils ont le même profil en acides aminés que le tofu - Ils contiennent plus de fibre que les brocolis - Ils sont simples à la digestion : assimilation rapide et efficace. '''Intérêts environnementaux :''' Gain d’espace : par exemple, au Brésil l’élevage du bétail est responsable de 38% de la déforestation du pays. Elever des vers de farine peut permettre d’éviter cette déforestation. En effet, sur 40m2 on peut produire jusqu’à 800kg de larves par mois. Quantité d’eau consommée limitée : pour la production de 1kg de protéines, il faut donner 50L d’eau à un élevage de vache alors que pour les vers de farine 1L suffit. Quantité de biomasse consommée moindre : toujours pour la production de 1kg de protéines, un élevage de vers demande 7 fois moins de végétaux qu’un élevage bovin. Emission de gaz à effet de serre faible : 100 fois moins d’émission pour un élevage de vers que pour un élevage de vaches.  +
Les vers de farine sont très riches en protéines, il peuvent facilement remplacer votre consommation de lardons on de jambon au quotidien. De plus ils présentent l’avantage d’être très simple à élever, ne demandant ni trop de place, ni trop d’entretien. Vous pourrez donc avoir le plaisir de consommer des protéines de votre propre production, à condition de ne pas trop vous y attacher bien sûr ! '''Intérêts nutritionnels :''' Au vu de la croissance mondiale actuelle, la culture d’insectes est de plus en plus vue comme une alternative à la viande d’élevage pour fournir le monde en protéines. En effet élever nos amis à 6 pattes présente de nombreux avantages. - La quantité de protéines de 1kg de vers est identique à celle de 1kg de boeuf - Ils sont riches en fer - Ils offrent plus de vitamines B12 qu’un oeuf - Ils ont le même profil en acides aminés que le tofu - Ils contiennent plus de fibre que les brocolis - Ils sont simples à la digestion : assimilation rapide et efficace. '''Intérêts environnementaux :''' Gain d’espace : par exemple, au Brésil l’élevage du bétail est responsable de 38% de la déforestation du pays. Elever des vers de farine peut permettre d’éviter cette déforestation. En effet, sur 40m2 on peut produire jusqu’à 800kg de larves par mois. Quantité d’eau consommée limitée : pour la production de 1kg de protéines, il faut donner 50L d’eau à un élevage de vache alors que pour les vers de farine 1L suffit. Quantité de biomasse consommée moindre : toujours pour la production de 1kg de protéines, un élevage de vers demande 7 fois moins de végétaux qu’un élevage bovin. Emission de gaz à effet de serre faible : 100 fois moins d’émission pour un élevage de vers que pour un élevage de vaches.  +
Vous avez déjà probablement vu des petites enceintes faites à partir de boîtes de chips tuiles. L’objectif de notre projet est de tester différents modèles en jouant sur le nombre de boîtes, la disposition et la taille des sorties de son etc. A la fin, nous conclurons sur les meilleurs modèles, et il sera libre à vous de choisir celui qui vous convient le plus en fonction du rendu sonore et de la simplicité de conception.  +
Today, whether for environmental, economic, or political reasons, many people want to be self-sufficient in energy production. However, before thinking about more ecological methods of energy production, it is important to first lower your own energy consumption. And to do that, you will need to know how much energy you are consuming.  +
In the countryside around Sucre, Bolivia, women cook using wood fire. The smoke from the wood consumption leads to cough and lungs diseases. The wood is consumed more rapidly outdoors and, as they do not own any car, the families have to go and get the wood (leña) by foot which could be up to 3 hours away down the mountain. The "enhanced cookers" or "cocinas mejoradas" are located inside, sheltered from rain and wind. They have a chimney which leads the smoke outside, improving health conditions of the women who cook and their family who do not breathe the smoke anymore. These cookers are more efficient and consume wood less rapidly. So, less ways to gather leña are necessary. The association Instituto Politecnico Tomas Katari - IPTK of Sucre works with 14 communities around Pitantora in Bolivia in order to improve Food Safety of families living in rural areas. The association builds enhanced cookers for families but also teaches them to build them. The IPTK's support is sustainable through time thanks to a real knowledge transfer: the families who know how to build cocina mejorada can then help other familles build their own. Advantages: * Cheap because is made using local materials * Health enhancement (smoke is led outside) * Reduction of wood consumption * Gain of time (more efficient cooking, less ways are required to get the wood) Caution : Cooking inside can lead to additional work: it was necessary to add windows to the houses made of Adobe -houses made of earth and straw- so that sun beams can light the room. (Before windows were not necessary as women cooked outside) Disadvantages: The cocina mejorada is only adapted to the pots it was built for. If you change your pots, it should be necessary to adjust the size of the holes which let the heat pass through. If your new pot is smaller, you can try to fix it in the hole using rocks (so that it does not fall) but the cooking will be less efficient as the heat will escape between the rocks. The cocina mejorada can be built within a day but it is previously necessary to let the donkey's dung ferment for 5 days.  
'''Retrouvez [https://youtu.be/e_sZ3tH_15E Ici] la vidéo tutoriel''' Basé sur les travaux de l'écossais [http://scoraigwind.co.uk/ Hugh Piggott], ce tutoriel a été réalisé en collaboration avec Aurélie Guibert, membre du réseau [http://www.tripalium.org/ Tripalium], au sein du [http://vatelier.fr/ V.A.L] à Valence. Il s'agit de la fabrication d’une éolienne de puissance maximum de 200W en 12V pour une envergure d’1 m 20. Elle est dimensionnée pour de faibles besoins en électricité comme un réseau d'éclairage LED ou l’alimentation d’ordinateurs portables. La partie distribution de l’électricité ainsi que le matage ne sont pas détaillés ici. '''Le vent''' La puissance que le vent fourni est proportionnelle au cube de sa vitesse. A titre d’exemple, l’éolienne de ce tutoriel reçoit dans son hélice 0,7W quand le vent souffle à 1m/s et mille fois plus à 10m/s. Pour la calculer: '''P= 1/2 x Rho x S x v^3''' avec P: puissance (W), Rho: masse volumique de l'air (environ 1,23 kg/m^3), S: Surface balayée par l’hélice (m²), v: vitesse du vent (m/s) Il est donc indispensable d’étudier le terrain où l’on souhaite installer une éolienne pour voir si le vent souffle relativement constamment et avec une vitesse suffisante pour produire un minimum d’énergie. Comme tout système, une partie de l'énergie est perdu par l'éolienne. En théorie, une éolienne ne pourra jamais transformer plus de 60% de l'énergie que le vent lui fournit, c'est la limite de Betz. Dans la pratique, sur le type d'éolienne développé dans ce tutoriel, le rendement peut atteindre jusqu'à 35%. '''L'emplacement''' En règle générale, il vaut mieux un terrain dégagé de tout arbre et toute habitation. Les éoliennes de mêmes tailles placées en villes ou sur des pignons de maisons produisent beaucoup moins à cause des turbulences du vent. De même, le vent est plus constant et puissant en altitude, il sera donc préférable d'installer une petite éolienne en hauteur, qu'une grande éolienne à faible altitude. '''Coût''' Bien que Low-tech, le coût de construction de cette éolienne avoisine les 350€ si tous les matériaux sont achetés. En comprenant le matage et l'électronique, le coût avoisine les 2000€. Il peut être intéressant de l’installer dans des zones hors-réseau dans une optique d’autonomie. Dans le cas d’un raccordement au réseau, ce n’est pas financièrement intéressant.